Fine anno tempo di calendari: accettati dall’opinione pubblica per quel po’ di vanità che cova più o meno controllata in ognuno di noi di tipo qualsiasi, la messa in mostra di corpi più o meno svestiti viene giustificata dai protagonisti con le più singolari motivazioni: abbiamo così chi lo fa per beneficenza (14 già miliardari giocatori di calcio), chi per raggranellare qualche liretta con cui finanziare la propria squadra (ricorderete certo le ragazze del hockey su prato di Mori), chi per sfida (qualche attrice per mostrare alle colleghe di non essere da meno di loro), chi per gioco (i due politici di Chieti… ma pare che da quelle parti siano prossimi alle elezioni), chi per soldi (l’ex velina mora di Striscia la notizia ha dichiarato che avrebbe dovuto lavorare almeno altri due anni per guadagnare quanto si è messo in tasca con dodici scatti…), chi per richiamare l’attenzione su un problema (i carcerati stretti come sardine in cella) chi ancora per pubblicità (il mitico calendario Pirelli), ecc..
Insomma, ce ne sono per tutti i gusti e noi non ve ne avremmo segnalato nessuno in particolare… tanto il tempo corre lo stesso anzi, come affermavano gli antichi romani “fugit”, cioè scappa via se non fosse che uno davvero merita un po’ di pubblicità.
Si tratta di un calendario proposto dalle ragazze che lavorano nel centro per disabili «Iris servizi» di Gallarate, provincia di Varese. Niente di straordinario se non fosse che ognuna di queste ragazze ha un handicap fisco.
L’idea è brillata loro in mente a fronte dei tanti calendari pubblicizzati in questi ultimi mesi dell’anno: perché non farne uno anche noi? Dall’idea buttata lì per scherzo alla ricerca dell’obiettivo di un fotografo, il passo è stato breve: hanno contattato Isabel Lima, famosa ritrattista brasiliana, che ha subito accettato con entusiasmo la proposta. Al dir il vero, all’inizio, davanti all’ipotesi di posare in abiti scollati, qualcuna ha avuto attimi di titubanza e ripensamento. Poi, riflettendoci con calma, tutte si sono rese conto che la cosa si poteva fare, che non è indispensabile possedere muscoli, sederi e tette più o meno revisionati per giustificare la propria presenza su un calendario ma è sufficiente mostrare di sé immagini che da sole dicono del soggetto ritratto quel che c’è da dire, chi è e perché è lì.
Alcune ragazze addirittura hanno messo al bando ogni pudore accettando di mettere a nudo il proprio handicap, altre, come Cristina o Rina di farsi fotografare in carrozzina ed una, Valeria, di mostrare le proprie ustioni come fossero tatuaggi. Cristina addirittura, miss maggio, ha accettato di farsi ritrarre, diciamo così, senza troppi veli seduta sulla propria carrozzina.
In ogni caso, Isabel ha intuito cosa si proponevano le ragazze ed ha tenuto conto dei loro desideri e dei limiti che esse si aspettavano mettesse alla propria libertà di interpretazione.
E così, dopo gli scatti sul set e la scelta delle foto… voilà, ecco il calendario!!
Chi lo sfoglierà, farà fatica a distinguere queste 12 ragazze, una per mese, Manuela gennaio, Rina marzo, Cristina maggio e via via fino a dicembre, da tante altre qualsiasi se non fosse che tutte le fotografie sono accompagnate da una didascalia indicante nome e malattia della miss ritratta.
Escluso lo scopo di lucro, le dodici “pin up” hanno deciso di devolvere in beneficenza il ricavato delle vendite. Risultato: a fine novembre il calendario è già alla prima ristampa!