Non è mai troppo tardi… per cominciare a sorridere

Autori:Redazione

Data: 01/10/06

Rivista: ottobre 2006

Dalla Sicilia abbiamo ricevuto la richiesta di pubblicazione da parte di Katia Manenti, giornalista dell’ufficio stampa del centro per disabili neurolesi ARA di Palermo, dell’articolo riportato sotto (da noi diviso in due parti per facilitarne la lettura). Motivo è far conoscere ad un pubblico più vasto l’attività del centro e diffondere nell’opinione pubblica la cultura e il rispetto per le categorie “disagiate”. pro.di.gio. non può certo sottrarsi a queste richieste!! Buona lettura!


La riabilitazione in Sicilia muove i suoi primi passi negli anni ‘60 grazie all’azione di tante famiglie spinte dalla necessità di dare aiuto ed assistenza ai propri cari, nonché, per l’intraprendenza e lo spirito di carità di tanti uomini impegnati nel sociale. Una lunga storia, questa, costruita passo dopo passo, con tanti sacrifici, ma puntellata dai tanti traguardi raggiunti nel corso degli anni, laddove pregiudizi culturali ed una diffusa indifferenza relegavano l’handicap ai margini della società.

L’emanazione di leggi regionali quali la 68/81 e la 16/86, anticipando di oltre un decennio la legge quadro nazionale sull’handicap n. 104/92 pongono la Sicilia tra le Regioni all’avanguardia nel campo dell’assistenza e della riabilitazione.

La condizione di disagio che l’inabilità pone, assume con più evidenza i tratti della drammaticità umana e sociale laddove in mancanza di adeguate risposte, spesso il disabile viene sradicato dal proprio contesto familiare e sociale alla ricerca di adeguata assistenza fuori provincia se non addirittura fuori regione. Una triste storia che purtroppo ancora oggi segna la vita di centinaia di famiglie siciliane. È In questo drammatico contesto che nel 2000 nasce a Catania A.R.A Associazione Riabilitazione Assistenza, ponendo la sua sede operativa nella Palermo ancora carente di servizi riabilitativi. Il progetto nasce dalla sinergia di alcune associazioni e per volontà del suo Presidente Monsignor Calanna che, sulla base delle esperienze maturate, si pone come obiettivo la promozione e la realizzazione di servizi di riabilitazione a carattere residenziale nel territorio.

Così, nel gennaio 2003 apre i battenti a Palermo A.R.A arcobaleno. Le prestazioni erogate domiciliarmente a soggetti affetti da gravi patologie richiedono, per la loro specificità e gravità, la presa in carico globale degli stessi. Il Centro, convenzionato con l’ AUSL 6 di Palermo, eroga un servizio riabilitativo di 38 prestazioni domiciliari giornaliere in favore di soggetti d’ambo i sessi, di tutte le età, sopratutto anziani. Dedizione, impegno, professionalità, spirito di volontariato, si sono dimostrate le carte vincenti che pongono oggi il Centro Arcobaleno tra le strutture più apprezzate nell’ambito del panorama riabilitativo dell’intera provincia di Palermo. Il Servizio Civile Nazionale (Legge 64/01) è un eccellente strumento di crescita e di promozione umana a disposizione di enti pubblici e privati no profit. A.R.A ha già sperimentato l’impiego di dieci volontari in Servizio Civile ad integrazione dell’attività già esistente. Nello specifico, i volontari nel primo anno di esperienza, sono stati proficuamente impiegati in attività di accompagnamento e ascolto presso i domicili dei pazienti riabilitati dal Centro Arcobaleno. Nel maggio prossimo sarà avviato un nuovo progetto che consentirà al Centro l’impiego di trenta volontari in attività diversificate quali laboratori domiciliari di pittura, scultura, disbrigo pratiche burocratiche, organizzazione di momenti di svago e animazione presso i domicili dei diversi pazienti. Sono in atto la fase sperimentale di Pet Therapy domiciliare e un progetto di biblioteca itinerante.

La parola agli esperti

Vincenzo La Mantia, coordinatore del centro, ci accompagna nell’articolata comprensione di questa affascinante realtà tutta siciliana: Fin dall’inizio dell’attività riabilitativa dell’ARA ho ricevuto da parte di Mons. Calanna e del Dott. Costantino (vice presidente) la fiducia operativa che mi ha consentito di lavorare serenamente nel corso di questi primi due anni.

Orgogliosa degli obiettivi raggiunti e motivata da una fortissima volontà sociale, l’équipe dei professionisti della riabilitazione (Fisichionesiterapisti, Psicologi, Assistenti Sociali) continua ad operare a volte anche in condizione di disagio all’insegna del rispetto della dignità umana. È nostra ferma intenzione – continua La Mantia – applicare altre metodologie di intervento nei confronti dei nostri pazienti attraverso il ricorso a tecniche innovative già largamente diffuse in altri contesti nazionali e internazionali.

Roberto Averna, Terapista della Riabilitazione, ci informa sulle modalità e problematiche in termini di rapporti e aspettative di un paziente: Il nostro assistito viene informato della natura delle nostre prestazioni e sa di poter contare su un servizio che gli mette a disposizione un supporto di professionalità rappresentato non solo dalla mia figura ma anche da quella dei medici, degli psicologi, dell’Assistente Sociale, degli Amministrativi e del Servizio Civile che completano un équipe che lavora per soddisfare i bisogni del paziente.

Vorrei spezzare una lancia in favore del servizio domiciliare – continua il terapista – in quanto essenziale come primo contatto rivolto a un paziente allettato in fase acuta, semplicemente perché prima si interviene, migliore è il recupero e minore è il costo sociale. Attualmente solo in minima parte questa tipologia di pazienti usufruisce del servizio, infatti, sono in maggioranza i pazienti cronici. Con questo voglio dire che il nostro è un servizio giovane per la sua modalità di erogare prestazioni sanitarie che ha grossissime potenzialità non ancora sfruttate al meglio.

Il Dottore Bruno, specialista in ambito di malattie neurodegenerative e riabilitazione neuromotoria, opera in èquipe multidisciplinare per una presa in carico globale dei bisogni del paziente e dei suoi familiari. Il mio ruolo all’A.R.A – ci spiega – è quello di effettuare delle periodiche visite neurologiche, per verificare i progressi compiuti dai pazienti che praticano chinesiterapia. I pazienti che si rivolgono al centro necessitano di questa tecnica riabilitativa effettuata in regime domiciliare, in quanto incapaci di deambulare autonomamente. Sono affetti da varie patologie di pertinenza neurologica: postumi di ictus cerebrali, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, malattia dei motoneuroni (patologia ancora considerata rara, ma purtroppo di sempre più frequente riscontro) ecc…

Agata Di noto è l’assistente sociale e si occupa dell’organizzazione interna, dei rapporti diretti con l’AUSL6, e del rapporto con i pazienti e le loro famiglie, fondamentale per stabilire un corretto piano di intervento. Per ogni utente-paziente, si prepara ad hoc la documentazione per l’inserimento al SAD servizio di assistenza domiciliare. Ogni intervento da eseguire viene discusso e vagliato dall’intera equipe. Il mio rapporto con il paziente e i suoi familiari generalmente è sempre sereno, riesco a fare accettare me e il mio ruolo, cosa non sempre facile considerando i pregiudizi culturali presenti all’interno di ogni nucleo familiare. Quando un anziano riesce a riacquistare il sorriso, ciò rappresenta per me una gratificazione enorme e quando riusciamo a creare sempre più coscienza nei nostri giovani ciò significa che la cultura del sociale aldilà di ogni barriera cresce laddove c’era solo pregiudizio e indifferenza…

La Dott.sa Monte, Direttore Sanitario del centro, si occupa di fare una valutazione di tipo clinico e di impostare insieme ai terapisti un piano di riabilitazione neuromotoria.

La sig.ra Liliana, 70 anni, bella, impavida e orgogliosa dei suoi grandi occhi azzurri, si illumina ogni qualvolta le si fa un complimento. Ammicca e sorride quasi imbarazzata quando si parla del giovane neurologo che periodicamente la visita: qua mi prendono tutte in giro, sono l’unica lucida – racconta ridendo – siamo tutte donne…e lui è giovane…

È perfettamente consapevole del suo colpo alla testa (ictus 3 anni or sono) ma non si abbatte.

Quando sono in crisi mi viene voglia di spendere e di vestirmi come dico io!!! domani mi portano fuori,vado al bancomat e prendo un po’ di soldi…!! E quando starò in piedi sola, vedrò il letto e la poltrona con il cannocchiale! Certo non potrò più ballare ma continuerò a giocare a poker e bridge con le mie amiche e fare tante passeggiate…

Silenzio, tutti seri è arrivato il terapista, Liliana si stende sul suo letto e con un sorriso si lascia manipolare: Mi inquietano tutti e io devo sempre sopportare!

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