Bolzano. Un giovane di 21 anni di Bronzolo (Bolzano), trovato in possesso di 50 grammi di hashish è stato immediatamente condannato dal Tribunale a otto mesi di reclusione. Però, in base ad una legge approvata recentemente dal Parlamento e finora mi applicata in alcuna parte del Paese, si è visto commutare la pena a 15 giorni di attività sociali da svolgere gratis. Un’ottima idea per risparmiare ad un giovane otto inutili mesi di cella e costringerlo a prendere contatto coi bisogni e le difficoltà concrete della vita.
Farmaci multilingua
Bolzano. Farmaci senza spiegazioni in italiano e tedesco: multa 10.330 Euro. Se l’è aggiudicata il gruppo Altana Pharma che aveva presentato ricorso alla Provincia di Bolzano che però lo ha respinto. Lo ha fatto sapere oggi il presidente della Provincia Luis Durnwalder ricordando la norma speciale a tutela delle specificità altoatesine che prevede spiegazioni bilingui per i farmaci in modo che tutta la popolazione possa capirli. È stato anche predisposto nelle farmacie un sistema elettronico che fornisce la traduzione dei bugiardini di più di 3 mila specialità farmaceutiche. Comunque ci sono ancora fornitori di medicinali che non rispettano la normativa – un problema che si è trascinato per anni. Sinora la Provincia ha accertato 24 violazioni a questa norma ed ha già emesso cinque multe contro le quali le aziende hanno presentato ricorso.
Aiuti ai Paesi in via di sviluppo
Trento. Il programma di iniziative europee per l’anno 2004 è stato approvato durante una seduta del Giunta regionale del Trentino Alto Adige. Il programma, volto a favorire l’integrazione dei paesi europei e a supportare attività di ricerca e studio nella Regione, ha anche definito la suddivisione di 2 milioni di euro a favore di paesi in via di sviluppo e a sostegno di popolazioni extracomunitarie.
Disabile abbandonato
Bolzano. Una donna di Malles, Anna Catarina Thoeni, di 65 anni è stata rinviata a giudizio dal Pubblico Ministero di Bolzano Benno Baumgartner per abbandono di persona incapace e per truffa ai danni della Provincia. Secondo l’accusa, la donna avrebbe abbandonato a se stesso l’anziano zio, non autosufficiente, per recarsi alle terme di Abano. Sono stati i vicini di casa a scoprire l’anziano solo abbandonato nel maso di famiglia e a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. La donna ha ricevuto tra il 2000 e quest’anno un assegno di accompagnamento della Provincia per un ammontare complessivo di 21 mila euro. Non sappiamo come finirà questa vicenda ma pubblichiamo la richiesta del PM perché troppo spesso veniamo a conoscenza di persone bisognose d’aiuto dimenticate in casa, se non nel letto, da familiari o altre persone che si erano prese l’impegno di assisterli.
Non spostate la casa di riposo
Trento: Comitato contro lo spostamento della Rsa all’ex Ospedalino. Raccolta di firme in vari punti della città (farmacie e negozi) della città promossa dal Comitato civico «Al centro gli anziani» per indurre l’Amministrazione comunale a rivedere la scelta di trasferire all’ex Ospedalino di via della Collina gli anziani ospiti della Casa di riposo di via S. Giovanni Bosco, destinata nei programmi dell’amministrazione ad essere abbattuta. Il Comitato si pone fuori da qualsiasi logica partitica e anzi fa appello a tutte le forze politiche presenti in consiglio. «Perché non pensare piuttosto alla ristrutturazione della Civica puntando sull’ammodernamento dell’immobile? Allontanare gli anziani dal centro significherebbe isolarli rendendo difficile il contatto con i loro cari, con i volontari e col tessuto vivo delle relazioni e iniziative da cui la città è animata.»
Incidenti sul lavoro
Trento. Calano, in regione come nel resto d’Italia, gli incidenti mortali sul lavoro mentre aumenta il numero complessivo. Gli infortuni avvenuti nel 2003, denunciati all’Inail, sono infatti stati 29.667 contro i 28.158 del 2002 ed i 29.638 dell’anno ancora precedente. Le morti bianche, come vengono definite quelle che capitano durante l’attività lavorativa, sono invece risultate 31, in calo di sei unità (-16%) rispetto al 2002 (furono 37) e di quattro rispetto al 2001 (35 in quell’occasione). Lo indica il rapporto annuale per il 2003 dell’Inail. Il calo più significativo di incidenti mortali è stato registrato, in Trentino Alto Adige, nel settore agricolo, dove si sono quasi dimezzati. Si sono registrate infatti sei morti nel 2003 contro le 11 del 2002 e le 8 del 2001. In aumento, invece, le denunce complessive ceh hanno toccato quota 3.664 contro i 3.601 del 2002 ed i 3.987 del 2001. In lieve diminuzione, ma in costante calo da tre anni, anche le morti nell’industria e servizi. I decessi sul lavoro in questo macro-comparto sono stati in regione pari a 25 contro i 26 del 2002 ed i 27 del 2001. Aumentano anche qua le denunce complessive (25.785 contro le 24.351 del 2002 e le 25.507 del 2001). Continua ad essere meno pericoloso il settore dei dipendenti statali dove le morti sono rimaste a 0 (come nel 2002 e nel 2001), anche se le denunce di infortunio sono salite a 218 contro le 206 del 2002 e le 144 del 2001. Il calo degli infortuni è stato dell’1,5% (da 993 mila infortuni di due anni fa ai 978 mila dell’anno scorso). Significativa anche la flessione degli infortuni mortali scesi dai 1.481 del 2002 ai 1.394 del 2003.
Aids: 700 mila bambini infettati nel 2003
Sono numeri che mettono i brividi quelli forniti oggi dall’associazione ‘Save the Children’ nel rapporto ‘Beyond the Targets’ presentato a Bangkok nel corso della Conferenza internazionale sull’Aids. Nel 2003 sono stati 700 mila i bambini infettati dal virus hiv/aids, e si stima che, entro il 2010, oltre 45 milioni di persone ne saranno vittime. Di questi, più di 3,4 milioni minori di 15 anni. 25 milioni saranno i bambini che entro il 2010 si ritroveranno senza genitori, morti a causa del virus.
Farmaci generici
La richiesta in farmacia di farmaci generici, ossia delle specialità medicinali di cui è scaduto il brevetto stenta a prendere piede tra i consumatori pur venendo commercializzate ad un costo inferiore del 20-50% con punte del 70nrispetto alla specialità corrispondente. La sua quota di mercato attuale del farmaco generico puro è del 2%. All’estero sono, per così dire, più furbi con valori rispettivamente del 22%, 19% e 15%. A chiedere i generici sono in pochi, perlopiù giovani e persone di elevata estrazione culturale e sociale, che li considera un’importante possibilità di risparmio. All’estremo opposto vi è un’altra esigua minoranza disposta a pagare il ticket pur di utilizzare la specialità solita: sono soprattutto gli anziani che non vogliono cambiamenti e si aggrappano al proprio farmaco. La maggior parte della popolazione infine ha un forte bisogno di maggiore informazione, soprattutto sulla qualità e sicurezza dei generici.
Farmaci, sì al «decreto-risparmio»
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per il contenimento della spesa farmaceutica a carico del Sistema sanitario nazionale. Il provvedimento prevede che le Regioni si facciano carico del ripiano del 40% dello sfondamento del tetto di spesa, mentre al restante 60% dovranno contribuire le aziende farmaceutiche. In attesa di ulteriori verifiche, dovrebbe essere di 495 milioni di euro la quota di deficit farmaceutico che dovrà essere ripianato dall’industria del settore in percentuale del 60% di quanto sforato rispetto al tetto di spesa massima previsto per quest’anno. È quanto stabilisce il decreto sul ripiano dello sfondamento del tetto di spesa farmaceutica resosi necessario per l’aumento della spesa a carico del SSN che si è verificato nel primo trimestre del 2004 in tutte le Regioni. Gli industriali del farmaco ricordano che il 2003 si è chiuso con un bilancio in negativo. L’occupazione e l’export hanno segnato il passo dopo anni di successi che facevano ben sperare per il progresso economico e sociale del Paese. E il fatturato è cresciuto solo del 2,3% (meno dell’inflazione, +2,6%) collocando l’Italia in una posizione di retroguardia rispetto ai principali Paesi industrializzati.
Caldo, screening anziani
È entrata in vigore a metà giugno l’ordinanza del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, volta a tutelare gli anziani più deboli dai rischi del caldo eccessivo con l’istituzione di un Registro dei fragili. L’ordinanza, valida fino al 30 settembre, prevede che le amministrazioni comunali trasmettano alle Asl «senza ritardo» gli elenchi delle persone di oltre 65 anni, iscritte nell’anagrafe della popolazione residente. Sulla base di questi dati, «e di altri dati ritenuti idonei a individuare le persone interessate», le Asl «intraprendono in collaborazione con la Protezione civile ogni e più opportuna iniziativa volta a prevenire e a monitorare danni gravi e irreversibili a causa delle anomale condizioni climatiche, legate alla stagione estiva, specie in favore di soggetti bisognosi, non autosufficienti o incapaci». Analogamente, le amministrazioni comunali dovranno provvedere alle necessità degli anziani più deboli anche attraverso servizi di assistenza economica o domiciliare, di telesoccorso, di accompagnamento e di trasporto.
Italiani sempre più vecchi e vulnerabili
Oggi in Italia vivono oltre 10 milioni di ultrasessantacinquenni, quasi un abitante su cinque. Tra 12 anni arriveranno a 15 milioni e tra 46 a quasi 18 milioni, con un incremento del 77% rispetto al 2001. lo rivela una ricerca Eurispes. Gli incrementi più elevati in assoluto per i prossimi 25 anni, vedono in Lombardia, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia un aumento di oltre 10 mila anziani l’anno. In termini relativi, nel 2026 gli incrementi più elevati rispetto alla media nazionale dell’1,9%, si registreranno in Sardegna e Trentino Alto Adige (2,7% all’anno, anche se la nostra regione non risulta tra quelle con età media più alta); Campania (2,5%); Lombardia, Veneto e Puglia (2,4%); Valle d’Aosta (2,3%) e Lazio (2,2%). Il progressivo invecchiamento della popolazione ha fatto emergere, tra altri, due importanti problemi: il crescente numero di anziani soli o per i quali la rete dei sostegni familiari si è indebolita e quello di anziani esposti al rischio di perdere l’autosufficienza fisica o psichica. Ne risulta la necessità di istituire un sistema integrato di servizi sociali che soddisfino sia la domanda di sollievo delle famiglie con anziani a carico, sia le esigenze delle persone anziane, che chiedono di non essere sradicate dal normale contesto di vita territoriale. A fronte di un fabbisogno stimato in circa 15 miliardi di euro per anno, oggi in Italia se ne spendono per l’assistenza sociale circa 6 miliardi e mezzo. Ad aggravare la già complicata condizione degli anziani nel nostro Paese contribuisce il sistema previdenziale. Al 31 dicembre del 2002 il numero dei titolari di pensione è pari a 16 milioni di persone con un importo medio annuo di 11.475,028 euro, con oscillazioni tra i 9.276 euro in Molise a 13.398 euro in Liguria.
Test genetici su tutti i neonati
Bruxelles. La Commissione europea imporrà agli Stati membri l’obbligo di eseguire test genetici su tutti i neonati, come prevenzione per le malattie genetiche e favorire lo sviluppo di nuovi medicinali. Nell’accogliere le raccomandazioni espresse da una commissione di esperti relativa all’introduzione dei nuovi test, Busquin, commissario alla ricerca scientifica, ha sollecitato ogni stato membro ad applicare questa iniziativa. I nuovi test diagnostici sono volti ad individuare in maniera sistematica tutte quelle malattie di natura genetica per le quali già esistono terapie di cura. Attualmente nell’UE vengono eseguiti annualmente 700 mila test genetici su neonati, 90 mila dei quali in Germania.