Notizie dai palazzi, agosto 2005

Autori:Redazione

Data: 01/08/05

Rivista: agosto 2005

Integrazione a scuola

Una società migliore basata sull’integrazione nasce anche sui banchi di scuola. Ne sono convinti Francesca Dalvit, Manuel Fidenzi, trentini, e Remzije Dzaferi, ragazza di origine macedone, compagni di classe della Quinta C del Livia Battisti di Trento. Un lavoro basato su due questionari, rivolti a dodici classi di quattro istituti, che hanno raggiunto in totale 220 ragazzi (184 italiani e 36 stranieri, per lo più albanesi e balcanici).
Il primo scoglio è rappresentato dalla lingua. Il 58% dei migranti dichiara di essere già stato a conoscenza dell’italiano prima di arrivare nella scuola superiore, il 36% solo in un secondo momento. Una lacuna colmata grazie alla frequenza di corsi organizzati all’interno del proprio istituto, alla disponibilità di insegnanti e a programmi personalizzati. La scelta della scuola risponde poi a scelte autonome (33%), consigli di genitori (24%), amici (20%) o professori delle medie (15%).
Il 50% dei migranti non si ritiene «diverso» dai compagni italiani, che a loro volta (37%) mantengono vivi rapporti d’amicizia anche fuori dall’ambito scolastico (il 35% solo tra le mura dell’istituto, il 25% dichiara invece di non aver alcun tipo di rapporto).
Negli insegnanti i migranti non notano alcun atteggiamento diverso nei loro confronti (64%), giudicando ciò positivo (50%) e dicendosi contrari alla formazione di classi separate (46%).
Quanto all’esperienza di migrazione, il 74% la giudica positiva anche se quasi la metà degli alunni non ha mai affrontato il discorso con i pari età italiani che a loro volta non se ne interessano (27%), ritengono non faccia piacere all’altro parlarne (13%) o non ne hanno mai avuto occasione (45%). Il 67% degli alunni stranieri intervistati non percepisce comunque pregiudizi nei propri confronti, dato che solo in parte si rispecchia nelle risposte dei ragazzi italiani per cui i migranti partecipano attivamente alla vita in classe (58%), se ne isola volontariamente (20%) o ne vengono isolati (11%).
Qualche intolleranza persiste quando i migranti parlano in lingua madre (50%, la paura è quella di essere il soggetto del discorso) o attuano comportamenti di rifiuto, ma l’integrazione sembra essere buona.

Azienda Sanitaria

Disorientamento e stato confusionale, nausea e vomito, sonnolenza anche profonda, intolleranza alla luce, abbassamento della pressione, secchezza della pelle e della lingua: ecco i primi allarmanti segnali della disidratazione e del colpo di calore. Assieme ai consigli per difendersi dagli effetti negativi del caldo e ai numeri da chiamare in caso di bisogno, sono contenuti nell’opuscolo che sarà inviato a 95.000 famiglie. Il vademecum è stato curato dagli assessorati alle politiche per la salute e alle politiche sociali, in collaborazione con l’Azienda sanitaria.
Per quanto riguarda le cose da fare: bere molta acqua, fare pasti leggeri, mangiare frutta, ridurre l’attività fisica e l’affaticamento, fare attenzione ai condizionatori (utili, ma solo a patto che non provochino sbalzi di temperatura molto elevati), oscurare le finestre orientate al sole, fare bagni, docce, e se la persona è immobilizzata, spugnature, fare attenzione all’abbigliamento (meglio non coprirsi troppo e vestire di colori chiari), coprirsi il capo quando si esce.

Medicinali

Meno prescrizioni. Secondo l’Osservatorio sull’impiego dei medicinali, i farmaci del sistema cardiovascolare assorbono da soli circa la metà delle dosi prescritte, con un aumento di oltre il 10% rispetto al 2003 e del 140% rispetto al 2000. I farmaci del sistema gastrointestinale sono al secondo posto in termini di consumi e rappresentano oltre l’11% delle dosi. Suddivisioni che rispecchiano anche la situazione trentina, dove peraltro la spesa farmaceutica, pur essendo cresciuta del 10% come a livello nazionale, rimane tra le più basse d’Italia.
Alla nostra regione spetta anche un altro primato, quello del minor numero di dosi prescritte: dal punto di vista geografico la prescrizione dei farmaci è maggiore nel centro-sud rispetto al nord, e mostra una consistente variabilità tra le regioni con un divario compreso tra le 947 del Lazio e le 659 del Trentino Alto Adige.

Matrimoni gay

Dopo Olanda, Belgio e Spagna, anche il Canada ha detto «sì» ai matrimoni fra persone dello stesso sesso. Il premier canadese Paul Martin ha detto che «in un Paese di minoranze come il Canada, è fondamentale proteggere tutte le comunità. La nostra è una dichiarazione al mondo: in Canada, gay e lesbiche non sono considerati cittadini di seconda classe».

Donne e Malaria

Guerra totale alla malaria, ancora in grado di uccidere oltre un milione di persone nel continente nero. Questa la promessa di Bush prima del vertice G8 di Gleneagles in Scozia: un investimento di quasi due miliardi di dollari per combattere nei prossimi cinque anni la piaga della malaria e le condizioni disperate del mondo femminile. Ad una condizione: «Che i loro soldi vadano a governi che non si occupano di questi problemi (e non in armi, come sempre in passato, ndr). In tutta onestà non posso dire che continueremo ad essere generosi se non posso garantire che i fondi saranno spesi correttamente».
L’offensiva antimalaria partirà in tre paesi africani, Tanzania, Uganda ed Angola, per poi estendersi ad altre nove nazioni entro il 2008.

Farmaci

È disponibile da giugno nelle farmacie italiane l’elenco dei medicinali a pagamento (fascia C: con obbligo di prescrizione medica) con confronto dei prezzi. Come indicato dal decreto del ministro della Salute, Francesco Storace. D’ora in poi, sempre su richiesta del cliente e qualora sulla ricetta non risulti apposta dal medico l’indicazione della “non sostituibilità”, il farmacista sarà tenuto a fornire un medicinale avente prezzo più basso di quello del medicinale prescritto.

Vaticano

La prostituzione è «una forma di schiavitù moderna» e con «lo sfruttamento sessuale» e il traffico di esseri umani sono «atti di violenza contro le donne». Essi costituiscono «un’offesa alla loro dignità e una grave violazione di diritti umani fondamentali». Inoltre: «Il cliente è pure esso schiavo». Lo afferma un documento vaticano che raccoglie le conclusioni del primo Incontro internazionale di pastorale per la liberazione delle donne di strada.
Se il documento sottolinea la necessità di impegno della Chiesa e della società, oltre che degli Stati, a favore della «vittima» della prostituzione, che è sicuramente la donna, particolare attenzione viene posta sul «cliente», del quale vengono evidenziati i limiti psicologici, e che «deve ricevere qualcosa di più di una condanna sociale ed affrontare il pieno rigore della legge». Ma nei suoi riguardi serve anche «formazione per quanto riguarda il genere, il rispetto, la dignità, i valori interpersonali e l’intera sfera delle relazioni e della sessualità».

precedente

successivo