Notizie dai palazzi, aprile 2006

Autori:Redazione

Data: 01/04/06

Rivista: aprile 2006

Raccolta farmaci

Nel corso della IV giornata nazionale di raccolta del farmaco a livello provinciale i farmaci donati nelle 17 farmacie aderenti all’iniziativa sono stati 2.650, per un controvalore di 15.000 euro. Un risultato ottimo, secondo i promotori, che ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta dei medicinali: i clienti delle farmacie che in moltissimi casi si sono recati appositamente in farmacia per acquistare i farmaci da donare! A questi si aggiungono i volontari della Compagnia delle Opere del Trentino Alto Adige e delle associazioni coinvolte nella raccolta, l’associazione titolari di farmacia e l’Unifarm. I farmacisti hanno sostenuto l’iniziativa devolvendo al Banco Farmaceutico il guadagno realizzato sui farmaci donati. I farmaci raccolti in provincia sono 11. Si tratta dell’Aiuto Alimentare onlus di Rovereto, la fondazione opera famiglia materna di Rovereto, l’associazione amici del senatore Spagnolli di Rovereto, il centro di solidarietà di Trento, l’A.D.A. associazione diritti degli anziani di Trento, il Punto di Incontro, il Centro aiuto alla vita, l’associazione Club Noi, la casa accoglienza alla vita p. Angelo, il Villaggio del Fanciullo, la Croce Rossa della Val di Sole. A livello nazionale la generosità dei cittadini ha permesso di raggiungere la cifra record di 260.000 farmaci donati per un valore economico di 1.450.000 euro.

Basta alle droghe leggere

Con la nuova legge Fini sulle droghe, sparisce la distinzione tra droghe leggere e pesanti, vengono inasprite le pene e si prevede di punire anche i consumatori. Tra i 22 articoli la delega al privato sociale per la certificazione dello stato di tossicodipendenza, oggi affidata ai servizi pubblici.
Ne parla Valerio Costa, responsabile della comunità di Camparta. È contrario a cancellare la distinzione fra droga leggera e pesante. «Pensare di risolvere con metodi totalizzanti questi problemi è assurdo, si va nella stessa linea del tossicodipendente che rispetto a problemi relazionali, personali, psichici, cerca la soluzione onnipotente: la droga». Critico anche Piergiorgio Tomasi, responsabile terapeutico del CTS (Centro trentino solidarietà): L’inasprimento delle pene significa mettere tutto sullo stesso piano, ma allo stesso tempo, se effettivamente la persona che è in possesso di qualsiasi tipo di sostanza rischia da 1 a 6 anni, significa non avere più la possibilità di far fronte alle varie situazioni che si verificano. Qualsiasi tipo di sostanza che crea dipendenza, siano droghe o altro, è pericolosa, ma allora perché non fare un discorso più ampio legato alle dipendenze, a tutte le dipendenze.
Federico Samaden, direttore della Comunità di S. Patrignano, aggiunge: «Prima di dare un parere sul testo approvato voglio aspettare le tabelle che fissano le quantità. Senza le tabelle sulle dosi questa resta una legge monca, una scatola vuota».

Bilancio Anffas 2005

È stato presentato a Palazzo Geremia il bilancio sociale del 2005 dell’Anffas, uno strumento attraverso cui l’associazione comunica gli obiettivi perseguiti e i risultati ottenuti in termini di efficacia ed efficienza. Anche per i portatori di handicap tutte le attività formative e ricreative organizzate hanno l’obiettivo della valorizzazione della personalità dell’individuo. In questo è fondamentale l’aiuto e l’assistenza dei genitori; a loro si affiancano i referenti pedagogici e gli educatori, che aiutano l’individuo ad inserirsi nel gruppo. Il 2005 è stato il 40° anno dalla fondazione dell’associazione, che attualmente ha sede in tutti i comprensori della provincia, ad eccezione della Val di Non, e conta 432 soci, 426 dipendenti, 222 volontari e oltre 500 persone disabili assistite.

Malati di leucemia

Secondo Ivana Lorenzini, presidente di Admo (Associazione donatori midollo osseo) della Provincia di Trento, la situazione per i malati italiani e trentini di leucemia è critica. Nei prossimi anni infatti usciranno dal registro donatori italiano 60mila persone per raggiunto limite dei 55 anni, dopo il quale si viene automaticamente cancellati da questa banca dati. Contemporaneamente si sta anche assistendo ad un generale calo della disponibilità a diventare donatorI.
La ricerca nella cura della leucemia ha portato ad una maggiore fiducia nel trapianto, oggi efficace nel 65% dei casi. La ricerca del donatore inizia infatti subito dopo la diagnosi e il trapianto è praticato appena possibile. Da qui l’importanza dei donatori nella cui lista è possibile entrare tra i 18 e i 35 anni. Per questo l’informazione e la sensibilizzazione nei giovani sono importantissime. Entrare nel registro è semplice: basta un prelievo del sangue! lo stesso trapianto poi non comporta rischi per il donatore. Le informazioni per iscriversi nel registro donatori sono consultabili sul sito www.admotrentino.it.

Liste d’attesa

Liste di attesa troppo lunghe e danni per cattiva somministrazione di farmaci durante il ricovero ospedaliero. Sono questi due dei mali principali della sanità italiana, messi in luce da una ricerca portata avanti dal Censis. La ricerca rivela che gli italiani vorrebbero una sanità più flessibile, fatta di servizi territoriali rivolti alla persona. I cittadini poi sono assolutamente contrari alla chiusura degli ospedali più piccoli, anche se costano troppo. La non-autosufficienza è la malattia più temuta (41%), seguita dal dolore (30%) e dalla morte (soltanto il 13%). I tumori sono la patologia più temuta dal 67% seguita dalle malattie del cuore (24%). Il 50% degli italiani pensa che negli ultimi due anni il servizio sanitario sia rimasto sostanzialmente nelle stesse condizioni, il 27% che sia peggiorato e il 22% migliorato. La lunghezza delle liste di attesa è eccessiva per il 67% degli intervistati ed il 6% degli intervistati ha inoltre dichiarato di avere subito danni (come una cattiva somministrazione di farmaci, piaghe da decubito, ecc.) durante la degenza in corsia. In via generale gli italiani mostrano di avere grande fiducia nei medici di base, soddisfatto il 73%. Il 41% risponde di trovarli disponibili anche fuori dall’orario di studio; l’89% di trovarli sempre presenti nell’orario delle visite; di essere seguiti attentamente. Oltre la metà degli italiani (il 53%) ritiene insufficiente la spesa pubblica per la salute e il 77% ritiene che anche la spesa pubblica per i farmaci vada considerata come un investimento da potenziare.

Un futuro di badanti

Badanti e infermieri queste le professioni del futuro in base alle esigenze di consumatori che stanno diventando sempre più numerosi. È su queste certezze, la popolazione che invecchia, la vita che si allunga, la tecnologia che avanza, che il ministero del Lavoro Usa ha disegnato la mappa dei mestieri del futuro prossimo, da qui al 2014. Una mappa che mostra come servizi per anziani e non autosufficienti saranno una fonte primaria di occupazione. In questi settori della sanità e dell’assistenza i nuovi posti di lavoro marceranno a un rimo del 30%.
Non mancherà il lavoro indotto perché ad organizzare la vita degli studi medici e paramedici, destinati a riempirsi di fisioterapisti, igienisti dentali, tecnici di diagnostica – pronosticano gli americani – si muoverà uno stuolo di segretarie e assistenti.

Fecondazione assistita

La Camera dei deputati spagnola ha approvato la nuova legge sulla fecondazione assistita, che autorizza fra l’altro la selezione genetica degli embrioni per poter curare un fratellino malato, il cosiddetto “bambino-farmaco”. Le nuove regole eliminano i limiti al numero di ovociti fecondabili (finora erano tre), per tutelare la salute della donna e non sottoporla a nuovi trattamenti in caso di fallimento. Per evitare parti gemellari se ne potranno impiantare solo tre, gli altri saranno congelati e spetterà alla coppia se conservarli per il futuro, donarli ad altre coppie o alla ricerca scientifica. Vietate le madri in affitto e la clonazione di esseri umani.

Cognome materno

In Italia è tradizione che i figli portino il cognome del padre. Diverse donne avevano tentato di dare il proprio cognome ai figli ma le anagrafi comunali avevano sempre rifiutato. Portato davanti alla consulta, il problema è stato rimandato ad altri tempi pur ammettendo che “l’attuale sistema di attribuzione del cognome è retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”. La questione nasce dalla richiesta di una coppia che si era vista respingere, dal tribunale e dalla corte di Appello di Milano, la domanda per ottenere che l’atto di nascita della propria figlia minore fosse modificato, imponendo il cognome materno al posto di quello paterno.
Ma anche se i due genitori non hanno avuto soddisfazione, un obiettivo l’hanno ottenuto. Infatti i giudici costituzionali auspicano la necessità di una riforma, tanto da citare tre disegni di leggi presentati durante quest’ultima legislatura (ma mai approvati) che offrivano una “eterogenicità” di soluzioni diverse da quella di stampo patriarcale: dalla possibilità di dare ai figli il cognome di entrambi i genitori, all’ipotesi che di comune accordo si possa scegliere quello paterno o quello materno.

Insulti razziali

Dire «sporco negro» a una persona di colore è indice di razzismo. La Cassazione fa marcia indietro rispetto ad una sua sentenza e afferma che la frase «ha una valenza obiettivamente discriminatoria o di odio razziale». I giudici hanno respinto il ricorso di un uomo di 60 anni che si era rivolto così ad una bambina di sei.

Influenza aviaria

La situazione dell’influenza aviaria italiana è sotto controllo pure in presenza di notizie dal Nord Europa segnalanti una recrudescenza di uccelli trovati infetti o addirittura morti. Il rischio pandemia (infezione globale umana) rimane confinato ad un improbabile salto di specie. Inoltre, l’esperienza maturata tra il ‘98 ed il 2002, con un virus simile all’H5N1, permette di affrontare l’emergenza senza partire da zero. Oggi i nostri laboratori sono in grado, in poche ore, di individuare il virus, la sua patogenicità e indicare le misure di pronto intervento.

a cura di Orsola Garbari e Ilaria Mosna

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