Dopo la vicenda del dodicenne finito in coma per abuso d’alcol (pare abbia trangugiato un’intera bottiglia di liquore!) e le polemiche che ne sono seguite, l´assessore alla Sanità Mario Magnani ha respinto l’accusa di “non fare una seria politica contro l´alcol perché non è popolare e ci sono troppi interessi economici in gioco”.
Dopo aver denunciato che i giovani oggi sono bombardati da troppi messaggi, quali feste del vino e della birra, che mettono in evidenza il bere, l’assessore ha affermato che bisogna invece puntare sulla tradizione e sul fatto che queste sostanze vanno assunte in modo culturalmente diverso.
Troppo spesso ormai il tempo libero scade nell’uso di sostanze o altre devianze e, per vincere questa battaglia, servono politiche intersettoriali e l´impegno di tutti i settori della società. Magnani ha concluso ricordando che Assessorato e Azienda sanitaria sono presenti con il servizio di alcologia, tra l’altro appena riorganizzato e attraverso la rete dei gruppi AMA (auto-mutuo-aiuto) attivata all’interno del sistema sanitario.
Un´indagine effettuata da Ilesis di Nadio Delai per conto dell’Azienda sanitaria su un campione di 1500 famiglie ha messo in luce come gli abitanti del Trentino siano più “informati, più consapevoli e più maturi” che nel resto d´Italia rispetto al consumo di farmaci: il 60% si autoprescrive la cura e usa medicinali di ogni tipo con un buon livello di responsabilità. Vasta la tipologia dei farmaci utilizzati dai trentini, i quali per le malattie gravi si orientano in misura maggiore verso i medicinali ottenibili solo con ricetta medica (75%), ma anche sui generici (8), farmaci da banco (11), omeopatici (8) e a base di erbe (5).
La formazione continua entra di diritto nel piano delle attività di formazione del personale dei servizi sanitari per l’anno 2002/2003, approvato dalla Giunta provinciale. Molte le risorse destinate dal piano alla formazione degli operatori che in futuro potranno prestare la loro attività nei servizi sanitari trentini (circa 5 milioni di euro).
Per quanto riguarda la formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia sono complessivamente 20 le borse di studio finanziate (252.000 euro) per il nuovo anno accademico, presso le Università di Verona, Padova e Udine.
L’assessore provinciale alla Sanità Mario Magnani, intervenendo all’annuale “Conferenza Sangue” ha dichiarato con grande soddisfazione: “Nel corso del 2001 sono stati pienamente rispettati gli obiettivi fissati dal Piano provinciale sangue relativamente alle attività di raccolta”. L´assessore ha spiegato che “è stata consolidata l´autosufficienza di sangue intero, con un lieve incremento di donazioni: nel 2001 sono state raccolte oltre 15.000 sacche di sangue” (a puro titolo di cronaca tre sono state utilizzate dallo scrivente nello scorso settembre).
Anche per quanto riguarda gli emoderivati è stata raggiunta l’autosufficienza, grazie all’accordo interregionale per la lavorazione del plasma. Il surplus delle donazioni ha permesso di mantenere impegni assunti con regioni in cui la donazione di sangue non è ancora una pratica sentita. A livello nazionale in questi ultimi anni la raccolta di sangue è andata comunque aumentando fino a realizzare l’autosufficienza nel nostro Paese.
Gli anziani non autosufficienti e gli invalidi civili ospiti nelle case di riposo che hanno ricevuto indebitamente l´assegno integrativo provinciale dal ´98 in poi non dovranno restituire l’importo. La vicenda nasce causa ritardi e intoppi informatici legati alla trasmissione dei dati da parte di 60 case di riposo riguardo i loro ospiti: una decina di persone ha ricevuto a propria insaputa la somma intera cui non avevano più diritto.
È successo ad esempio che una casa di riposo abbia comunicato soltanto nelle scorse settimane all’Agenzia provinciale per l’Assistenza e la Previdenza integrativa di avere tra i propri ospiti una persona che, senza averne diritto, ha percepito assegni mensili per circa 10-12 milioni. La Giunta, considerando che gli anziani e invalidi in questione non erano tenuti ad avvertire la Provincia del disguido, ha deciso di non chiedere la restituzione delle somme.
La Giunta provinciale di Trento ha annunciato con una delibera controlli antifumo più severi nelle sue strutture. A sorvegliare sul divieto saranno alcuni dirigenti provvisti di tesserino di riconoscimento cui spetterà distribuire ai trasgressori multe tra i 25 ed i 250 euro.
A dire il vero il divieto era già in vigore ma il rispetto era perlopiù lasciato alla buona volontà dei fumatori. D’ora in poi invece sarà vietato fumare in tutti i locali aperti al pubblico, nei corridoi e negli atri di edifici provinciali. Nelle parti non aperte al pubblico saranno i dipendenti a decidere: basterà che, in base al principio della nocività del fumo passivo, anche uno solo sia contrario e nessuno potrà mettersi in bocca una sigaretta.
Ai fumatori più impenitenti verranno assegnati dei locali riservati mentre i controllori che non faranno rispettare i divieti saranno puniti con sanzioni fino al 2000 euro!
Apertura a nuove fasce sociali, formazione per i partecipanti e maggiore distinzione di ruoli e responsabilità tra enti locali e cooperative, sono le novità del progetto Azione 12 promosso dalla Provincia in collaborazione con la Federazione Trentina delle Cooperative, per favorire il reinserimento lavorativo di persone deboli ed in posizione di svantaggio sociale attraverso l’assegnazione di lavori socialmente utili. La novità principale per il triennio 2002/2004 è la creazione di un sottoprogetto specifico, Azione 12-3, che interverrà a favore di soggetti svantaggiati che non rientrano né nell’Azione 12 né nel cosiddetto Progettone e che possono essere assunti dagli Enti locali ed Ipab per compiti non istituzionali.
Il ministro Sirchia, intervenendo a Cavalese alla riunione scientifica di Nord Italia Transplant (Nitp) di cui fa parte anche la Provincia di Trento, ha dichiarato che oggi l’Italia si trova ai vertici europei per le donazioni, seconda solo alla Spagna ed addirittura prima nella donazione delle cornee.
Quest’anno nel nostro Paese sono già stati effettuati quasi tre mila trapianti ma i pazienti in lista d’attesa sono ancora diecimila. Il ministro ha annunciato, a partire dal primo gennaio, la pubblicazione in Internet dei dati sui trapianti per rispondere al forte bisogno di trasparenza in questo campo: dal primo gennaio 2003 il sito del ministero della sanità diffonderà in tempo reale tutti i dati sulla disponibilità di organi, le liste di attesa e i risultati degli interventi.
Il Trentino è tra i maggiori donatori di organi anche se non è ancora operativo alcun centro per i trapianti.
Le preoccupazioni per i ripetuti sforamenti dei vari tetti sanitari sono noti così come le conseguenze.
Il ministero della salute ha ora deciso di istituire un ufficio il cui compito è individuare e intervenire contro le spese superflue che ogni anno incidono in maniera pesante sul Servizio Sanitario nazionale.
A dirigere il monitoraggio e la mappatura degli sprechi (dai farmaci, ai posti letto, agli acquisti delle Asl), sarà l’ex ministro della sanità Raffaele Costa, da sempre in prima fila contro sprechi ed abusi.
Il ministro dell’Istruzione Moratti ha presentato le novità della riforma che coniugano il mondo della scuola con quello del volontariato. Le esperienze maturate nel campo del sociale verranno valutate in termini di crediti formativi nel percorso di istruzione e formazione dei ragazzi (vedi nostro articolo sul servizio civile).
Le esperienze certificate nel settore del volontariato, soprattutto per i ragazzi più grandi delle superiori, serviranno dunque a “fare voto” e verranno perciò valutate in modo specifico e non solo, come accade attualmente, ai fini della votazione conclusiva dell’esame di Stato.
Piccola vittoria dei produttori di sigarette: l’Antitrust, nell’attesa di valutare entro febbraio se la dicitura “lights” stampigliata da varie marche sui loro pacchetti sia o no ingannevole, ha stabilito che non esistono i presupposti per intervenire d’urgenza e rimuoverla.
La causa era stata intentata a ottobre da un’associazione di tutela di consumatori per la quale la specificazione “light” indurrebbe i consumatori a ritenere tali sigarette meno nocive delle altre.
Una tesi, sposata in passato, sul cui merito l’Antitrust si pronuncerà nei prossimi mesi ma che oggi non ha fatto ravvisare “elementi idonei ad avvalorare gli estremi di gravità e di urgenza” per intervenire.
Mentre si attende che una nuova direttiva europea vieti tutti i “descrittori” (mild, slim, ultra ed extra lights) ed imponga una netta riduzione del contenuto di nicotina, i cittadini sono lasciati soli ad affumicarsi comodamente i polmoni aspirando tranquillamente le quasi innocue (a detta dei fabbricanti) “lights”.
Circa due miliardi di persone su circa sette della popolazione mondiale non ha possibilità di accedere ai farmaci salva-vita malgrado anni di campagne per una maggiore diffusione nel mondo dei medicinali base. Lo ha rivelato oggi da Ginevra l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).
Negli ultimi 25 anni, da quando cioè l’OMS ha stilato la lista dei farmaci essenziali ed ha avviato un progetto per la loro diffusione, la porzione di umanità povera che non riesce ad accedervi è stata praticamente dimezzata ma resta inaccettabile che ancora due miliardi di persone non possano avere regolarmente medicine per via del loro prezzo. Per molti la realtà è brutale: niente contanti, niente cure!
L’OMS ha identificato e reso pubbliche in una relazione le dieci principali cause di morte per gli esseri umani. Esse sono in ordine di mortalità: denutrizione, sesso non protetto, ipertensione, fumo, alcool, acqua putride e condizioni sanitarie precarie, deficienza di ferro, inalazione di fumi tossici, colesterolo alto e obesità. Molte abitudini come bere, fumare e mangiare troppo che fino a pochi anni fa erano esclusiva prerogativa dei paesi ricchi, oggi si sono diffuse anche tra quelli poveri. L’OMS ha anche comunicato che l’aspettativa di vita della popolazione mondiale potrebbe aumentare nel lungo periodo anche di 10 anni con il raggiungimento di alcuni obiettivi sanitari ben pianificati.