Notizie dai palazzi, giugno 2006

Autori:Redazione

Data: 01/06/06

Rivista: giugno 2006

Patente

300 gli automobilisti hanno partecipato dall’aprile 2004 ad oggi i corsi di recupero punti della patente organizzati dal Consorzio delle autoscuole del Trentino. Si tratta per lo più di maschi, nemmeno troppo giovani, spesso professionisti del volante. La Polizia Municipale di Trento ha fornito alcuni dati riguardanti IL 2005. Ha contestato 7.500 violazioni costati agli automobilisti ben 30milsga punti. In totale, le contravvenzioni sono state 47mila (quasi 70.000 se si includono quelle elevate dagli ausiliari di Trentino Parcheggi), di cui 3.300 con i misuratori elettronici di velocità.

Salute secondo l’Istat

Come ogni anno, l’ISTAT ha promosso un’indagine conoscitiva su come gli abitanti percepiscono la propria salute. In Trentino Alto Adige il 79 per cento degli intervistati ha affermato di essere in un buono stato di salute – media nazionale 75). In un’analoga indagine dell’anno precedente, a dichiararsi in buona salute era stato sempre il 79 per cento (80 a Bolzano e 78 a Trento). In Trentino Alto Adige il 30 per cento degli intervistati ha denunciato di soffrire di almeno una malattia cronica (36 per cento nel resto del Paese) e il 13 su cento ha dichiarato almeno due malattie croniche (19 il dato nazionale). Altri dati dicono che a Trento sono in crescita il diabete (3,4 nel 2003 e 2,8 nel 2002), la bronchite cronica, inclusa l’asma bronchiale (5,6 nel 2003 e 4,7 nel 2002), le malattie cardiache (3,6 nel 2003 e 3,5 nel 2002). In calo l’ipertensione (8,2 nel 2003 e 9,8 nel 2002); l’artrosi-artrite (14,6 nel 2003 e 16,0 nel 2002); le malattie allergiche (8,4 nel 2003 e 9,0 nel 2002); i disturbi nervosi (3,1 nel 2003 e 4,6 nel 2002) e l’ulcera gastrica o duodenale (1,6 nel 2003 e 2,1 nel 2002). Nel 2003 il consumo di farmaci, con riferimento ai due giorni precedenti l’intervista dell’Istat, ha interessato il 30,4 per cento delle persone in Trentino Alto Adige (30 a Bolzano e 31 a Trento), meno della media nazionale (35 per cento). Cala in Trentino Alto Adige il ricorso all’ospedale: nel 2003 i ricoveri ogni mille persone nei tre mesi precedenti l’intervista dell’Istat sono stati 38,0 (42 per mille a Bolzano e 33,8 a Trento) mentre nel 2002 avevano interessato il 42,0 per mille della popolazione (48,4 per mille a Bolzano e 35,8 a Trento). Il dato nazionale del ricorso all’ospedale è del 39,4 per mille. Nel 2003, secondo l’ISTAT, la percentuale di persone di 18 anni e più in condizione di normopeso è maggioritaria con il 58,1per cento (57,2 a Bolzano e 59,0 a Trento), in calo rispetto a un anno prima (62,6 per cento nel 2002 nella regione: 64,4 a Bolzano e 61,0 a Trento).
Nel periodo dicembre 2004-marzo 2005 i fumatori in Italia sono 11milioni e 221mila. Nel Nord-Est e in Trentino Alto Adige fumano 25,9 maschi e 17,3 femmine. Tra i fumatori abituali nel Nord-Est e in Trentino Alto Adige il consumo medio giornaliero di sigarette è di 13,6: si tratta del livello più basso di consumo in Italia dove di sigarette se ne fumano 14,8.

Pranoterapeuta condannato

Troppo spesso si sente di persone che, insoddisfatte dei trattamenti sanitari “ufficiali” ricevuti, si affidano a terapie e terapisti di dubbia o dubbissima efficacia e scientificità. Significativa in proposito la sentenza con cui un giudice del tribunale di Trento ha condannato un pranoterapeuta per esercizio abusivo della professione e lesioni. L’accusa era di aver procurato un pneumotorace con delle infiltrazioni praticate in modo errato, per curare dei disturbi ma senza alcun risultato. Anzi, per la donna le conseguenze sono state di una gravità tale da costringerla a letto per mesi. L’imputato stato condannato a risarcire i danni fisici alla signora.

Tempi lunghi per il nuovo carcere

l’Adige, 17 maggio. Titolo: nuovo carcere, si allungano i tempi. Ormai da anni si parla del nuovo carcere di Trento da realizzare in località Spini. L’attuale penitenziario infatti, costruito ben più di 100 anni fa, è assolutamente inadeguato alle esigenze attuali che vedono il detenuto un soggetto da recuperare e non solo da punire. Oltretutto, al suo posto, dovrebbe essere edificato un nuovo polo giudiziario. Era stato messo in appalto dello scorso mese di marzo ma, come spesso accade, la ditta aggiudicatrice (ben 60 milioni di euro!) si è vista subito contestata la vittoria dai perdenti che hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato. Molta la delusione in Provincia poiché si pensava di essere arrivati alla fine di un iter burocratico più che ventennale. Tuttavia, l’assessore provinciale ai lavori pubblici ha dichiarato la propria intenzione a procedere ad un appalto non appena il contenzioso sarà chiarito. Il carcere sorgerà, come detto, in località spine di Trento, estrema periferia nord della città. Sono già iniziati i lavori di bonifica del terreno dalla quasi certa presenza come d’aereo sganciate a migliaia dagli americani nella zona durante la seconda guerra mondiale per distruggere lo strategico “Pont dei Vodi”.

Droga questione di quantità

Consentiti 15-20 spinelli, 5 dosi cocaina e 10 eroina. Roma – Cinquecento milligrammi di cannabis, 750 milligrammi di cocaina, 250 milligrammi di eroina, 750 milligrammi di MDMA (ecstasy), 500 milligrammi amfetamina e 150 microgrammi di Lsd: sono queste, secondo quanto anticipato all’Ansa, le quantità massime consentite per il consumo personale, stabilite dal governo.
Le quantità massime consentite oggi sono decisamente superiori alle “modiche quantità giornaliere” stabilite dalla precedente legge, la Iervolino-Vassalli, e anche a quanto prevedeva il ddl Fini, poi modificato fino alla legge attuale.
In pratica, dai 15 ai 20 spinelli, 5 dosi di cocaina, 10 dosi di eroina, 5 pasticche di ecstasy e altrettante di amfetamina, 3 “francobolli” di Lsd: sono queste le quantità massime consentite per quanto riguarda le principali sostanze stupefacenti esistenti sul mercato italiano, secondo le tabelle presentate oggi a Palazzo Chigi.
Il numero di dosi si basa, è stato precisato, su una quantità media di principio attivo: per la cannabis, ad esempio, è stato calcolato un 10% di principio attivo, per la cocaina un 45% e per l’eroina il 15%. Alle “soglie” di quantità massima detenibile, al di sopra delle quali scatta la denuncia penale, si è arrivati partendo dalla “dose media singola”, cioé “la quantità di principio attivo per singola assunzione idonea a produrre, in un soggetto tollerante e dipendente, un effetto stupefacente o psicotropo”.

Abuso alcol

In Italia ne abusano al Nord, aumenta il consumo tra le donne. (ANSA)-ROMA,20 APR- In Europa si beve più che altrove. L’Oms ha calcolato che nella regione europea il consumo procapite è doppio rispetto alla media mondiale. L’alcol è il terzo fattore di rischio di morte e disabilità, dopo ipertensione e fumo, e il principale tra i giovani. In generale, la mortalità legata all’alcol è aumentata di circa il 15% dal 2000 al 2002. Secondo l’Istat ubriacarsi è un’abitudine degli italiani del Nord. Inoltre ne abusano sempre più le donne, giovani e casalinghe.
Allarme alcol per i giovanissimi. Secondo una ricerca dell’ISTAT, il consumo di alcol sta aumentando in modo preoccupante tra i giovani e i giovanissimi. La sua diffusione negli ultimi otto anni mostra un andamento sostanzialmente stabile, con incrementi significativi tra i giovani, in particolare tra le donne. Ricordiamo a questo proposito la ragazza quattordicenne finita in coma etilico qui a Trento un paio di anni fa poco prima di entrare in classe. Il confronto tra i dati del 1998 ed il 2005 evidenzia che i consumatori di alcol tra i minori di 14 anni oscillano stabilmente attorno al 70%. Tra le giovani donne di 18-19 anni si osserva invece un incremento dal 53% al 56%, e tra le giovani di 20-24 anni dal 58% al 60%. Decisamente più preoccupante è quanto emerge riguardo ai ragazzi tra i 16-17 anni: uno su due ha consumato alcolici nell’anno e la quota di maschi è superiore a quella delle femmine (58% contro 41%). In questa fascia di età l’8% dei maschi consuma alcolici tutti i giorni, il 4,7% beve alcolici fuori pasto almeno una volta a settimana; il 10,9% ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta negli ultimi 12 mesi e di questi uno su quattro si è ubriacato più di tre volte nell’anno.
Per qualche esperto si sta esagerando un po’ con l’allarmismo. L’idea, in altre parole, che si possano modificare comportamenti diffusi nella nostra società utilizzando numeri e percentuali come “proiettili mediatici”, spesso senza analizzarli in modo appropriato potrebbe dimostrarsi privo di utilità.

La Spagna boccia le taglie extra small

La guerra all’anoressia può partire anche dalla prova camerino. Il governo e i grandi gruppi di moda hanno trovato un’intesa per togliere dagli scaffali abiti e pantaloni che non corrispondono ad un modello realistico di donna. È un messaggio sociale che punta a liberare le adolescenti spagnole da diete da incubo, liposuzioni esasperate e giorni di digiuno. Ma è soprattutto la dichiarazione di guerra del ministero della Sanità all’incubo dell’anoressia.

Etnie in Italia

Tante sono le etnie censite: albanesi, marocchini, romeni. I cinesi i più numerosi. E le donne vengono soprattutto dall’Est. Un melting pot che cresce costantemente e conta ormai 184 diverse etnie nel Lazio, 178 in Lombardia e 172 in Piemonte. È questa la novità più rilevante che emerge dall’analisi degli immigrati regolarmente residenti in Italia, secondo una mappatura preparata dal centro studi Sintesi di Venezia. In base all’elaborazione dei dati rilevati da Istat e ministero dell’Interno, gli stranieri risiedenti nella Penisola superano quota 2,4 milioni: in media 41 ogni 1.000 abitanti. Le cifre mostrano che, rispetto all’anno precedente, il numero di immigrati registrati all’anagrafe è aumentato a livello nazionale del 20,7 per cento.
La crescita è stata più forte nelle regioni del Nord-Ovest, come Lombardia e Liguria, ma anche nel Mezzogiorno. Il Sud ha conosciuto un incremento record in Campania (i residenti stranieri sono cresciuti del 31,2 per cento in un anno) e in particolare a Salerno e Caserta (rispettivamente 44,8 e 38,7 per cento in più), spiegabile con il forte afflusso di braccianti agricoli. Meno numerosi gli immigrati residenti nelle due isole maggiori (la crescita è contenuta ad appena il 10,8 per cento).
Passando alla distribuzione geografica, per quanto più massiccia in alcune regioni, i 184 gruppi etnici censiti dall’indagine appaiono dislocati a macchia di leopardo sul territorio. «Gli immigrati tendono a stabilirsi di più nelle aree a connotazione agricola e in quelle delle microimprese a causa dell’offerta di lavoro» spiega Catia Ventura, direttore del centro studi. La mappa regionale vede i romeni concentrati in Piemonte, i marocchini in Valle d’Aosta e Molise, gli ecuadoriani in Liguria, gli ucraini in Campania, gli albanesi in Basilicata. Lombardia, Lazio e Veneto, invece, hanno una presenza straniera molto polverizzata: solo a Roma si contano 183 diverse etnie, a Milano 165, a Venezia 139. In Italia si sta verificando quanto già successo in Regno Unito, Francia e Germania. Ciò rende anche necessarie e non rinviabili politiche d’integrazione e coesione sociale.

Motorino sicuro, guida CD online

Pro.di.gio. ha sempre dato molto spazio alla guida sicura sia in auto che in moto. Pino, il suo presidente, si reca spesso nelle scuole per spiegarne ai ragazzi l’importanza ed invitarli a non gettare la propria vita per qualche banale imprudenza. Per dare ancora più voce a questo impegno, segnaliamo all’attenzione dei lettori giovani intenzionati a conseguire il patentino di guida obbligatorio per i motorini, un CD Rom, “Motorino? Sicuro!”, realizzato dall’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo, Accessori). Qui troveranno delle informazioni indispensabili sulla guida del motorino e sul modo di conseguire il patentino. Il CD rom, già distribuito in migliaia di copie in molte scuole italiane, è ora disponibile on line. Basta andare sul sito dell’associazione alla pagina relativa e scaricare il cd: www.ancma.it/download_patentino.asp

Malattie ignorate

Circa 20 milioni di persone, perlopiù dei paesi poveri, rischiano di morire per effetto di malattie prive di cura poiché alle case farmaceutiche la ricerca costa troppo e non ne hanno un ritorno economico. Si tratta di patologie quali… Lo denuncia un ente non profit di Ricerca e Sviluppo fondato da Medici Senza Frontiere con un appello diretto ai governi nazionali affinché garantiscano investimenti sufficienti alla ricerca e sviluppo di farmaci, test e vaccini per questo genere di malattie. Ogni giorno nel mondo muoiono 35mila persone a causa di queste malattie senza cura oppure perché non hanno i mezzi per acquistare i farmaci. Secondo Medici Senza Frontiere, solo l’1% dei medicinali immessi sul mercato nei trent’anni tra il 1974 e il 2004 rispondono a patologie come il kala-azar, la tubercolosi, il morbo di Chagas o la leishmaniosi. Quest’ultima, per esempio, semina ogni anno due milioni di vittime, soprattutto bambini, e rappresenta un rischio per 350 milioni di persone in 88 paesi. La cura è affidata a un farmaco scoperto un secolo fa, con seri effetti collaterali, la cui efficacia è in pericolo a causa delle resistenze del parassita. In una simile, drammatica situazione si trovano i bambini sieropositivi.

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