Oltre le barriere

Un pesciolino giallo in legno con una scritta diretta, efficace, ma per niente scontata: “grazie di cuore”. È il “pesce grazie”, il simbolo inventato da Maurizio Menestrina per rompere le barriere nei confronti della disabilità. Un modo per dimostrare la volontà di essere protagonisti e di lasciare un segno del proprio passaggio, attraverso un “grazie”. Un oggetto che, nella sua semplicità, è stato ed è capace di fare letteralmente il giro del mondo (ad oggi sono oltre 14 mila gli esemplari distribuiti), toccando i cinque continenti.

Con questo gioco di condivisione, il “pesce grazie” è arrivato in Libano, precisamente nel Sud, nella città di Tiro. Qui si è attivato – presso la scuola speciale Iman Sadre Foundation – Cedrus, un innovativo progetto volto a potenziare l’attività didattica a favore di bambini con problemi educativi speciali in modo da favorirne l’inclusione scolastica e sociale. Un’attività costantemente protetta dalle forze dell’ONU, con gli eserciti libanese ed italiano a controllare che all’interno dell’istituto tutto possa svolgersi in sicurezza e tranquillità. Sì, perché la scuola sorge in un’area provata da guerre e disordini, e i bambini la raggiungono oltrepassando il filo spinato e le forze armate schierate a loro difesa.

Il progetto, fortemente richiesto dalla comunità locale, è stato voluto dal comandante di brigata Bruno Pisciotta e realizzato, nell’ambito dei progetti di Cooperazione Civile e Militare, dal contingente italiano in Libano della missione UNIFIL insieme ad una squadra di esperti pedagogisti di fama internazionale. Tra questi, il dott. Luigi Angelo Sangalli, già direttore di ANFFAS Trentino Onlus e ora professore universitario a Verona, pedagogista da oltre trent’anni specializzato a 360° sulla disabilità: grazie a lui il pesce grazie è arrivato in Libano. Sangalli ed altri luminari si sono occupati di formare insegnanti, dirigenti e personale di servizio, trasferendo loro competenze utili a seguire, con interventi specifici e professionali, bambini in diverse situazioni di disabilità, tra cui bisogni educativi speciali e disturbi specifici dell’apprendimento. Il team tornerà ciclicamente a Tiro per monitorare da vicino lo sviluppo del progetto, il primo di questo genere sul territorio libanese.

Il “pesce grazie” ha lasciato un altro segno tangibile del suo passaggio. «Il nostro pesciolino è attivato a Capo Nord, in Patagonia», racconta Maurizio Menestrina, «e adesso in un territorio che mai avremo pensato, martoriato da decenni di guerre e problematiche politiche. L’idea di vedere un piccolo pesce giallo attorniato da insegnanti e militari che sostengono con gioia questa forma di protagonismo, di “Ci siamo anche noi”, per noi è un traguardo bellissimo. La nostra gioia è essere arrivati al di là del filo spinato, delle barriere, delle costrizioni politiche, delle prevaricazioni».

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