È da più di cinquant anni che l’associazione ANFFAS opera sul territorio nazionale. Con i suoi 169 centri, a livello locale ospita un bacino di utenza molto ampio prendendosi cura di molte persone. Questi centri però rischiano di diventare spazi chiusi, poco partecipati, dove per questioni burocratiche e non si fa fatica ad entrare. Sono molte le iniziative che vengono proposte nei vari centri per renderli più inclusivi e partecipati dalla cittadinanza, per creare un interazione, per non emarginare. Tutto questo viene messo in campo quotidianamente nei centri ma il giorno che più rappresenta questa filosofia è sicuramente l’OPEN DAY. Lo dice la parola stessa, giorno di apertura, dei cancelli, delle porte, metafora per indicare che sono le nostre menti che vanno aperte. La data ufficiale è quella del 25 marzo, e quel giorno in ogni centro Anffas d’Italia si prova a coinvolgere le persone nelle attività del centro, a far conoscere le famiglie e gli utenti, a passare una giornata in compagnia, all’insegna del divertimento e dell’inclusione. Il centro di via Gramsci a Trento quest’anno non è riuscito ad aspettare ed ha festeggiato l’open day il 24 marzo:
I primi volti che si vedono raggiungendo l’ingresso del centro sono quelli di volontari e operatori, presi con gli allestimenti. Vengo portati fuori e messi in mostra piccoli simboli che rappresentano i progetti svolti insieme ai ragazzi. Palloncini stesi su dello spago provano a richiamare l’attenzione dei passanti. C’è anche uno spazio musica, dove un cajon e una chitarra aspettano di essere suonati. Le mani esperte di Corrado, uno degli operatori, hanno spesso accompagnato momenti di allegria nel centro. Iniziano ad arrivare anche i primi furgoni, scendono i ragazzi ospiti del centro e le loro famiglie. Ma un altro importante ospite è atteso. È lo scultore cimbro Roberto Nones che, nel corso della mattinata, sarà impegnato con la scultura di un tronco di cipresso, tagliato per motivi di sicurezza. La scultura prenderà le sembianze di due pesciolini, ispirati al “Pesce Grazie”, simbolo ideato da Maurizio Menestrina, operatore del C.s.e di via Gramsci, per rompere le barriere nei confronti della disabilità. Fra le note della chitarra di Corrado e il rombo della motosega di Roberto trascorre dunque la giornata, all’insegna della condivisione e dell’inclusione tramite l’arte.