Oriente Occidente primo nella graduatoria ministeriale per l’accessibilità’ con il progetto “rifrazioni”

Il festival roveretano della danza Oriente Occidente conferma il suo impegno per l’inclusione e con il progetto “Rifrazioni”, di cui è capofila, si colloca al primo posto della graduatoria del bando per l’accessibilità del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo. 

Il progetto, che vede coinvolte nove realtà da tutta Italia, mira a rendere due spettacoli di e con artisti/e con disabilità accessibili a pubblici con disabilità, nonché a proporre laboratori con la comunità aperti a persone con disabilità, azioni di avvicinamento e accessibilità per il pubblico con disabilità fisica sensoriale e cognitiva, specifiche azioni di promozione e comunicazione attente ai diversi bisogni dei pubblici che si intendono coinvolgere, audiodescrizione poetica per un pubblico di persone cieche tendenzialmente escluse dalle platee della danza. Tutti i partner sono già parte del network Europe Beyond Access Italia, nato su iniziativa di Oriente Occidente a seguito della partecipazione della realtà roveretana all’omonimo progetto europeo, per interrogarsi sui temi di accessibilità e inclusione nelle arti performative e incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità.

Le due produzioni artistiche coinvolte sono «I versi delle mani» di Marta Bellu con Agnese Banti e Laura Lucioli e «Lampyris Noctiluca» di Aristide Rontini. «I versi delle mani» di Marta Bellu è stato il lavoro che ha coronato il processo di professionalizzazione di Laura Lucioli – persona con sindrome di down – come danzatrice, a seguito di un progetto inclusivo di danza e ricerca coreografica fatto dalla coreografa con persone con disabilità. Il lavoro unisce note e danza nella scrittura simultanea di una partitura musicale e coreografica ed è associato al laboratorio «Glitter», che viene offerto alla comunità e invita persone con o senza disabilità a partecipare a uno spazio di condivisione attraverso la danza. Lucioli, alla guida dei laboratori insieme alla coreografa Bellu, rappresenta in questi contesti un nuovo modello per persone con disabilità che potrebbero voler intraprendere una carriera nel mondo della danza, oltre che un nuovo tassello nell’immaginario di persone abili, certamente non abituate a lasciarsi guidare da chi ha una disabilità.  «Lampyris Noctiluca» è invece il titolo del lavoro firmato da Aristide Rontini, che ne è regista, coreografo e interprete assumendo all’interno della produzione una leadership a 360 gradi. Durante lo spettacolo Rontini mette in scena la sua disabilità in dialogo con l’eredità di Pier Paolo Pasolini citando le “lucciole” degli «Scritti corsari», in cui lo scrittore utilizzava la metafora della “scomparsa delle lucciole” per una forte critica politica all’uniformità dei modelli imperanti. Rontini fa così risuonare la presenza in scena come presa di spazio e voce di una minoranza che resiste e affermandosi veicola un chiaro punto di vista. Per entrambi i progetti, gli artisti svilupperanno l’audiodescrizione poetica degli spettacoli in collaborazione con l’artista cieco Giuseppe Comuniello e la drammaturga Camilla Guarino.

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