In questi ultimi mesi sono apparsi più volte nelle pagine dei quotidiani locali l’Adige ed Alto Adige dedicate alle lettere al direttore appelli di disabili o di loro familiari con cui chiedono il rispetto dei parcheggi per disabili.
Il tenore delle missive è più o meno uguale: in città la gente, distratta e sempre di fretta, mette la macchina dove capita anche nei parcheggi riservati senza che i vigili urbani intervengano per farli desistere.
Ovvia la domanda: a che servono se poi chiunque può parcheggiarvi sopra? Segue spesso l’invito a tutti a mettersi per un giorno nei panni di chi ha problemi di deambulazione per provare cosa significhi spostarsi.
A questo giornale non restava altro che fare un giretto per alcune strade del centro scelte a caso per verificare la situazione in un giorno qualsiasi.
Partiamo alle ore 15 di giovedì 8 marzo da via S. Martino, zona nord.
Non piove e quindi il volume del traffico può essere considerato nei suoi limiti normali.
N° posti | Con contras. | Senza contras. | Vuoti | |
Via S. Martino | 4 | 2 | 1 | 1 |
Via Suffragio | 2 | – | – | 2 |
Via Calepina | 2 | 1 | – | 1 |
Via Grazioli | 3 | 1 | – | 2 |
Piazza Pellico | 1 | – | – | 1 |
Via Inama | 3 | 1 | – | 2 |
Via 3 Novembre | 2 | 2 | – | – |
Via Belenzani | 2 | – | – | 2 |
Via Galilei | 2 | – | – | 2 |
Via D. Orti | 2 | 1 | 1 | – |
Via Roccabruna | 3 | 1 | – | 2 |
Che dire? Dall’osservazione della tabella la situazione pare buona, un posto libero si trova sempre. Qualche macchina senza contrassegno posteggiata dove non poteva esserci c’era: se di un distratto o di un furbacchione non possiamo dirvi.
Il metodo più sicuro per sloggiarli è chiamare i vigili al 0461981111 ma non tutti vogliono imbarcarsi in una trafila del genere con arrabbiatura e relativa perdita di tempo.
Alcuni “mollano” la macchina dove capita e cercano se pescati la via delle giustificazioni, altri più semplicemente cercano un altro posto.
Abbiamo chiesto a due operatori della cooperativa di trasporto La Ruota che, per servizio utilizzano spesso gli spazi riservati per far salire e scendere disabili, se la nostra piccola indagine avesse un riscontro nella loro esperienza. Ambedue ci hanno detto di ritenere che gli spazi siano fatti rispettare “abbastanza” anche se spesso vedono scendere dalle macchine persone qualsiasi che non hanno certo bisogno del contrassegno. In altre parole, con la scusa del disabile, gira per città e parcheggia con comodo tutta la famiglia.
Ad esempio, chi scrive, giovedì 15 marzo durante un giro di verifica di dati sopra riportati, ha visto parcheggiare in un posto delimitato a righe gialle una Opel Corsa grigia, targata AS 725 – – (tralasciamo le ultime due lettere per la privacy… non si sa mai!).
Ne è sceso con grande indifferenza un giovane sano e robusto che, cicca in bocca, si è infilato nel negozio lì accanto.
Comunque i vigili sono severi, basta chiamarli e una multa di 63.510 lire fiocca senza scampo.
Per finire un appello-richiamo a chi in possesso motivato del contrassegno, lo lascia per dimenticanza a casa, lo tiene in tasca o sotto il cruscotto: oltre a rischiare la multa prevista, oltre a incoraggiare quelli senza contrassegno a occupare i parcheggi riservati “perché lo fanno tutti”, fate prendere delle inutili arrabbiature a quelli come noi che ne hanno bisogno e credono di essere stati prevaricati dal solito furbo.
A volte però basta appena un po’ di buon senso: giovedì 11 gennaio, sono andato in centro per spese. In via Belenzani i due posti sono già occupati.
Che fare? Girare a vuoto per una mezz’oretta e poi tornare sperando che uno dei due nel frattempo si sia liberato? Giammai!
Un attimo ed ecco comparire un vigile sotto l’impermeabile: «Senta è tutto pieno, dovremmo andare in via Diaz?». Si guarda in giro e: «Dai, mettetela lì (quasi davanti all’entrata di Palazzo Thun, ndr) ma non state via troppo».