Parcheggi riservati… a chi?

Data: 01/04/05

Rivista: aprile 2005

Al finire del 2004, gran rilievo sulla stampa ad una faccenda di contrassegni per la sosta negli spazi riservati ai disabili: la polizia municipale aveva notato comuni bipedi, di bell’aspetto ed in ottima salute, affaccendati a parcheggiare la loro auto dentro le righe gialle, legittimati a ciò da tanto di regolare cartellino arancione. Odore di tarocco evidente: immediata verifica in Municipio di corrispondenza tra contrassegno, titolare dello stesso e attuale utilizzatore e, voilà, la luminosa verità: titolare del contrassegno deceduto e, utente dello stesso, un erede furbetto della buon’anima.

Doppia multa con congruo versamento di euro: per uso non consentito del contrassegno e per uso improprio non avendone titolo nonché ritiro del permesso. Davvero uno straordinario esempio di maleducazione: dopo aver sperimentato in prima persona l’indispensabilità degli spazi riservati per agevolare gli spostamenti del proprio congiunto disabile, adesso sono ben pronti a negare ad un altro, nelle medesime necessità, lo stesso diritto!

Ne parliamo ancora per raccomandare agli effettivi titolari di contrassegno di non “prestarlo” a familiari ed amici in cerca di risparmiare passi perché queste furbacchionerie trovano in fretta copiatori ed abbassano il livello di rispetto degli spazi riservati.

Guardate, tanto per dire, cosa non sono riusciti a parcheggiarci nel posteggio di un centro commerciale qui di Trento! (foto a fianco)

D’accordo, si tratta di un’area privata ma la spudoratezza e impudenza di chi vi ha messo in sosta ben tre casette è davvero esagerata, perfino insolente! Che direbbero ad una contestazione dei vigili: è solo un attimo… tanto per prendere le sigarette…?

precedente

successivo