<<Ciao, siamo Claudia e Raffaella, viviamo in Romagna, zona dove nel 2014 non esistevano giochi accessibili a bambini con disabilità. Tanti parchi con in comune il fatto di vedere installati giochi solo per bambini che sono in grado di arrampicarsi, correre veloci o camminare. Dove sono i giochi per bambini con disabilità? Perché non scegliere un gioco inclusivo?>>. Così si presentano le due fondatrici di <<Parchi per Tutti>> conosciute ad un banchetto solidale ed entrambe impegnate nell’ambito del sociale, dopo essersi frequentate nel giro di pochi mesi condividono l’iniziativa riguardo il diritto al gioco per tutti i bambini.
Nato nella primavera del 2014 il blog è lo strumento principale per la condivisione, da poco diventato un sito ufficiale, tratta principalmente tematiche sulla sensibilizzazione e azioni concrete allo scopo di garantire un vera inclusione dei bambini con disabilità.
Per essere considerato <<inclusivo>> un parco deve soddisfare i diversi bisogni di muoversi, parlare, vedere dei bambini e quindi deve essere progettato da persone esperte con una visione a 360 gradi sulle varie problematiche che possono accompagnare un bambino. Deve offrire la possibilità ai bambini normodotati e bambini con disabilità motorie, sensoriali, intellettiva di giocare assieme e di essere accessibile anche dai genitori in carrozzina che accompagnano il proprio figlio.
<< Vere e proprie difficoltà non ce ne sono state, possiamo dire che noi cittadini abbiamo sofferto le lungaggini burocratiche>> così affermano le due fondatrici.
La prima richiesta di un parco per tutti è stata proposta a fine dell’anno 2012, solamente nel 2014 il comune ha comunicato l’intenzione di realizzarlo e il parco effettivo è stato installato nell’aprile 2016. In Italia di parchi inclusivi ce ne sono una quarantina ma non si può dire che siano tutti ben progettati, ogni parco è unico e non ne esiste uno perfetto: ogni parco può essere migliorato e reso più accessibile e fruibile.
Chi cerca in rete informazioni su parchi accessibili prima o poi approda sul sito di <<Parchi per Tutti>>, infatti Claudia e Raffaella affermano: <<Riceviamo mail, messaggi, telefonate con varie richieste di informazioni. In linea di massima il nostro “lavoro” è molto apprezzato>>. La famosa altalena per disabili è l’unico motivo di contrasto che viene ritenuta pericolosa per bambini normodotati e tende a isolare i bambini in carrozzina, numerosi sono i post e gli articoli che si possono trovare in rete concernenti queste famose altalene.
Parchi per tutti, a causa di mancanza di persone, soldi e tempo, resta un piccolo progetto e l’obiettivo rimane quello prefissato nel marzo 2014 ovvero <<condividere la nostra esperienza di collaborazione con le amministrazioni e sensibilizzare quante più persone possibili sul diritto al gioco di tutti i bambini>> ribadiscono le due fondatrici, è necessario un progetto vero per poter realizzare un luogo dove tutti possono accedere e utilizzare le strutture con facilità.