Più di 500 metri quadri di spazio per offrire maggiori opportunità formative e di reinserimento lavorativo. Il nuovo laboratorio, inaugurato il 15 febbraio da Apas (Associazione Provinciale di Aiuto Sociale), è il risultato di più di 30 anni di attività a favore dei detenuti ed ex detenuti del territorio trentino. Uno spazio che consentirà ad ancora più persone di svolgere un’attività formativa, passo fondamentale per la progressiva riacquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro e, di conseguenza, della propria autonomia, spesso venuta meno a seguito di una carcerazione. Alla presentazione del nuovo spazio a Spini di Gardolo, in zona industriale, erano presenti in molti: istituzioni, volontari, operatori sociali e rappresentanti della Casa Circondariale poco distante. L’impegno di Apas nasce nel 1985, quando il bisogno di assistenza da parte di persone che aff rontano problemi con la Giustizia porta alla costituzione dell’associazione, divenuta da subito punto di riferimento sul territorio della Provincia di Trento. La promozione di progetti di reinserimento sociale e lavorativo, in favore sia di detenuti che di ex detenuti, e l’opera di sensibilizza
zione della cittadinanza hanno spinto l’associazione ad investire in formazione e accompagnamento al lavoro, prodigandosi nel diffi cile compito consistente nella eff ettiva reintroduzione della persona nel tessuto sociale, dal quale era stato rimosso. Lo stigma che ancora oggi accompagna l’esperienza carceraria rende ancora più diffi cile per queste persone rialzarsi con le proprie forze. Da ciò deriva l’importanza di tutte quelle attività di accompagnamento fi nalizzate alla presa di coscienza e al supporto nel processo di riconquista della propria autonomia e indipendenza. La valorizzazione delle capacità di chi ha perso tutto consente alla comunità di accogliere nuovamente membri precedentemente esclusi, dando loro un’altra importante possibilità di reinserimento sociale e lavorativo, andando quindi ad abbattere l’alto tasso di recidiva che colpisce chi, una volta terminata una pena detentiva, viene abbandonato a se stesso, senza alternative o possibilità