Al PoliMi (Politecnico di Milano) c’è Poli.radio dove c’è una trasmissione dedicata ai sordi, dove anche loro ascoltano dall’emozione di una canzone fino alla notizia di cultura, attraverso i segni, cioè la Lingua dei Segni Italiana (LIS) trasmessa in radio-visione. Enrica e Martina, insieme ad altri ragazzi, rendono possibile questa realtà, abbattendo la barriera che è il silenzio di chi non può sentire.
Com’è nata questa idea?
Enrica << Da quando frequentavo il liceo ho nutrito un forte interesse per la LIS. Così, durante i miei studi universitari, ho frequentato un corso, sempre per interesse personale. Più tardi, grazie ad un’amica in comune, ho conosciuto Martina, da cui è nata una bella amicizia.
L’anno scorso dovevo laurearmi in comunicazione, e parlando con dei ragazzi sordi dell’ENS di Milano dove frequentavo il corso di LIS, mi dissero del progetto di una radio a Roma con ragazzi sordi. Così decise di informarmi e ho trovato la “Radio Kaos ItaLIS” progetto promosso dalla web radio indipendente “Radio Kaos Italy”, vidi che c’era stata quell’idea nel 2013. Un giorno mi trovai in un bar dove c’era la radiovisione (RTL 102.5) con una mia amica, ad un certo punto i conduttori interruppero la normale trasmissione per annunciare l’accaduto del Bataclan a Parigi. Gli udenti riuscivamo a capire (ed eravamo paralizzati) però c’erano due ragazzi sordi, che non riuscivano a comprendere e che provavano a chiedere , quindi io e la mia amica che eravamo alle prime armi con la LIS, abbiamo provato a “tradurre” e a informare questi ragazzi riguardo all’accaduto. In quel momento capii che se ci sarebbe stato almeno un interprete nella trasmissione, i ragazzi sordi sarebbero stati aggiornati allo stesso modo degli altri.
Unendo l’idea della radio di Roma, l’accaduto in quel bar e la scelta dell’argomento per la tesi, unendo le mie due passioni, ho provato a fare qualcosa e così la proposi il progetto al mio relatore che, a mia sorpresa, ha accolto la fattibilità dell’idea. Così nacque la tesi sulla radio e la disabilità e sui sordi, presentata attraverso un video realizzato insieme a Martina, dove parlavo normalmente davanti al microfono, poi l’interprete ascoltava e trasmetteva in LIS a Martina che a sua volta lo riportava sempre in LIS ma al pubblico. Tutto come se fosse una vera e propria radio-visione. Così lo pubblicai su Facebook come sorta di feedback per capire come sarebbe stata accolta l’idea, e il video girato sul web.
Marta (l’amica) ed io a facevamo radio in un’altra sede, ma purtroppo non è stato possibile continuare. Cosi Poli.Radio (Radio del Politecnico di Milano) ha accolto a braccia aperte noi e l’idea della trasmissione per i sordi. Così ci abbiamo lavorato insieme al fine di dare vita a Po.LIS, trasmettendo per la prima volta il 19 aprile di quest’anno.>>
Come si svolge Po.LIS?
Enrica <<La trasmissione ha una durata di un’ora, una volta ogni due settimane. Abbiamo due blocchi di parlato generici: “Accade oggi”, rubrica che racconta cose del passato, per poi passare a parlare sugli eventi a Milano oppure su cosa c’è al cinema. Nella seconda parte c’è la rubrica “ABC dei sordi” dove si danno dei consigli su come approcciarsi con le persone sorde, e altre curiosità, oppure raccontiamo parte della vita quotidiana di un sordo facendo capire ad esempio come è la giornata a scuola di un non udente, o magari cosa succede a casa di un sordo quando scatta un allarme. Poi ad ogni puntata abbiamo un’ospite che intervistiamo. E tra queste cose trasmettiamo delle canzoni, che vengono presentate in modo “lyric video” dove anche il sordo potrà leggere la canzone. Inoltre, ogni settimana, si interpreta una canzone in LIS.>>
Come è nata l’idea dell’interpretazione in LIS delle canzoni e che lavoro c’è dietro per la realizzazione?
Martina <<Nel video realizzato per la tesi di Enrica, abbiamo proposto anche la l’interpretazione in LIS, della canzone di una nostra amica, dove ho lavorato insieme all’interprete, e quindi visto che è stato ben accolto, pure dalla stessa cantante (che lo pubblicò su Facebook) e da Poli.Radio abbiamo deciso di realizzarlo nella trasmissione.
Lavoro con mia sorella sul come si può interpretare la canzone avendo anche la traccia scritta. Bisogna precisare che tale interpretazione sarà diversa dall’italiano segnato, poiché in LIS è diverso il modo in cui ci si esprime, ad esempio per dire “ti amo tanto” non viene tradotto in modo letterale ma lo si esaspera creando una sorta di “poesia visiva”. >>
Durante la trasmissione è importante la sincronia tra la parte parlata e la parte in LIS?
Enrica <<Si, in effetti durante la trasmissione devo tener conto che Martina può essere più lenta di me, e quindi c’è il rischio che possa perdere il filo del discorso e non riesca a trasmettere in LIS. Quindi parlo ad una velocità che mi permetta di parlare e delle volte alzando la base così gli udenti riescano a concentrarsi un po’ a quella e allo stesso tempo dare l’opportunità a Martina di arrivare, e così sincronizzarci di nuovo. Tutto questo anche insieme ad un copione che realizziamo e proviamo prima, anche perché ci sono delle definizioni che si devono evitare, ad esempio al posto del termine “non udenti” bisogna utilizzare “sordi” poiché è il termine giusto da utilizzare, la LIS non è “lingua italiana dei segni” ma “Lingua dei Segni Italiana”.>>
Cosa potete dirci sul mondo dei sordi?
Martina <<Non avendo un senso, faccio utilizzo degli altri, quindi utilizzo di più la vista e di conseguenza percepisco le cose in maniera diversa, però questa è una cosa soggettiva perchè varia da persona a persona, non tutti i sordi siamo uguali.>>
In quanto l’accessibilità nei confronti dei sordi cosa ne pensate?
Martina <<Per quanto riguarda il mondo dell’accessibilità c’è ancora molto da fare,perché bisogna rendersi conto che non tutti siamo uguali, e quindi ciò porta ad approcciarsi diversamente, perchè magari c’è chi non vuole usare la LIS per comunicare come anche chi non vuole usare i sottotitoli.
Purtroppo la sordità è una disabilità invisibile e impegnativa poiché non si sa come approcciarsi.
Anche se di questi tempi si ha più conoscenza sulla sordità, si deve ancora fare più sensibilizzazione sull’argomento, perchè finchè non si conosce una persona sorda non si conosce come sia questo “mondo”.>>
Enrica <<Loro hanno la 104 che è una legge che gli permette di avere un’indennità per la disabilità e la ricevono, il problema sta nel fatto che non ci sono servizi che possano aiutarli nel quotidiano, ad esempio come andare in banca (dove il sordo avrà bisogno di un interprete per poter fare delle cose importanti).Oppure andando sul catastrofico, un sordo ha un’incidente ed ha magari un’allergia importante: se non riesce a comunicare cosa fa? E se nessuno sa la LIS?
Poi come diceva Martina non tutti sono uguali: magari ci sarà qualcuno che è più chiuso per la paura di essere ferito o preso di mira, o magari perché la sordità è percepita come una sorta di identità.
Per quello abbiamo ideato questa radio per dimostrare che sordi e udenti possono lavorare insieme.>>
Ringraziando per la disponibilità, ricordiamo che Po.LIS torna ad ottobre per una nuova stagione. In bocca al lupo!