Presso la facoltà di Economia, il 13 novembre 2009, è stata presentata l’ottava edizione del Rapporto sull’immigrazione in Trentino. A partecipare alla conferenza sono stati gli stessi curatori del progetto che si sono prodigati, oltre a presentare il fenomeno in Trentino, a dare un quadro completo della situazione europea sollecitando i presenti a molteplici riflessioni.
Dopo la presentazione di Andrea Cagol, che ha rimarcato il rigore dei dati scientifici presenti nel Rapporto, la parola è passata a Lia Giovanazzi Beltrami (Assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza) la quale ha sottolineato la difficoltà (oltre al lavoro prettamente legato alla ricerca) nel far conoscere e pervenire all’opinione pubblica le cifre effettive riguardanti gli immigrati. Infatti uno degli obiettivi a cui bisogna arrivare è quello di creare una conoscenza consapevole rispetto al fenomeno. I dati parlano chiaro: il livello di convivenza(integrazione) ha raggiunto dei buoni risultati, ma la strada da percorrere è ancora lunga prima che un immigrato venga riconosciuto come un cittadino a tutti gli effetti e non più come uno straniero. Nella nostra società è fondamentale che il concetto di armonia delle differenze sia diffuso e condiviso: bisogna vedere nelle diversità un arricchimento e non un possibile pericolo.
L’intervento successivo è stato quello del Professor Marco Martiniello (Centre d’Etudes de l’Ethnicité et des Migrations – Università di Liegi) il quale ha preso in esame l’ampio contesto europeo. In tutti i paesi europei, non solo in Italia, si può notare come vi sia un discorso di inclusione, politica e sociale, solamente teorica, mentre vi è una categorizzazione effettiva. Il Professore ha dunque ribadito la necessità di creare un ponte tra la realtà e i bei discorsi che vengono spesso fatti, ma che contribuiscono ben poco all’integrazione. Per concludere il suo discorso Martiniello ha dato delle possibili indicazioni su quelle che potrebbero essere delle buone politiche per aiutare la convivenza. Tra queste è particolarmente interessante il suggerimento di attuare delle politiche flessibili nelle scuole, promuovendo lo studio della storia dell’immigrazione e delle lingue. La presentazione del Rapporto è continuata con l’intervento di Pietro Pinto (Comitato Scientifico del Dossier statistico Immigrazione Caritas Migrantes). Non di poco conto è stata la sua dichiarazione di arretratezza dell’Italia rispetto agli altri paesi europei circa la ricerca sull’immigrazione. Egli ha dichiarato che fino agli anni 90 non vi era alcun osservatorio che tentasse di stimare il fenomeno e, cosa ancor più grave, tuttora la ricerca non viene effettuata da un ente pubblico, bensì dai privati.
Successivamente l’esperto ha illustrato i dati riguardanti il nostro Stato: sono 4 milioni gli stranieri regolari che vivono nel nostro Paese ed è importante sapere che per noi gli immigrati sono fonte di crescita economica e demografica. La parola è passata a Maurizio Ambrosini (curatore del Rapporto e docente presso la facoltà di Sociologia di Milano) che ha aperto il suo intervento con la domanda: possiamo fare a meno degli immigrati? La risposta, data alla fine del lungo discorso, naturalmente, è stata no. Gli stranieri svolgono quei lavori esecutivi che gli italiani, visto il loro livello di istruzione sempre più alto, non vogliono. Risulta quindi che italiani e immigrati competano in strati differenti dell’occupazione, non entrando in conflitto. La presentazione si è conclusa con l’intervento di Paolo Boccagni (sociologo dell’Università di Trento) che ha tracciato un quadro generale degli immigrati residenti in Trentino. Nella nostra regione le nazionalità sono molteplici. Albania, Romania e Marocco sono i paesi di maggior di provenienza. Tra gli stranieri residenti vi è un equilibrio nella proporzione di genere (uomini e donne)con una presenza in tutte le valli. Sempre più in crescita è la presenza di giovani e un alto tasso di natalità nel territorio. Posseggono una diversificazione molto forte in base alla loro provenienza. In base ad un confronto tra le diverse regioni dello Stato è risultato che la Provincia di Trento per i servizi agli stranieri presenta una condizione media tra le migliori in Italia. Quindi come si sentono gli immigrati qui? Nella media stanno un po’ meglio che altrove.
Finito l’intervento di Paolo Boccagni l’incontro si è concluso. Per chi si fosse perso questo interessante incontro sul sito www.cinformi.it cercare “Rapporto immigrazione, la differita” dove potete ascoltare l’intera conferenza e scaricare il rapporto in formato Pdf.