Nasce con spontaneità la proposta di far rivivere il quartiere della Clarina a Trento sud, una zona della città rimasta nel bene e nel male ai margini, vuoi per la sua posizione e per la sua distanza dal centro storico o per la sua destinazione ad area prettamente residenziale. Negli ultimi anni viene però rivalutata per la sua vicinanza ad aree verdi e al torrente Fersina, attrazzata di aree cani, ambulatori, scuole materne e d’infanzia, supermercati e piccole attività commerciali. Ha vissuto in passato, episodi di disagio sociale, talvolta solitudine e degrado urbano.
Negli anni ha saputo però accogliere numerose esperienze positive alimentate dalla presenza di una comunità ancora legata a certi valori indissolubili di scambio e condivisione. Non è un caso che qui, siano nate e si siano sviluppate importanti realtà associative e cooperative che hanno cercato a loro modo di risolvere alcune problematiche sociali, operando fin da subito nel quartiere e non solo. Mi riferisco ad importanti enti dediti all’assistenza alla persona come la FAI, la SAD e il CSE di via Gramsci Anffas, il Girasole. Il quartiere è ben rappresentato, esiste un sub strato di realtà senza scopo di lucro costituite dagli stessi abitanti della Clarina.
Un esempio di presenza nel quartiere è ben rappresentato, dall’Ass. La Casota, che riunisce gli anziani attivi del quartiere nel mantenere le tradizioni con occasioni di incontro, la cura degli orti comunitari, gli eventi di musica e teatro. Così come i giovani delle scuole d’Infanzia e scuole Primarie che collaborano a progetti educativi per il riciclo e la cura dei beni comuni con l’aiuto e la guida di un Comune attento. Ci sono poi le Circoscrizioni culturali e sportive, gli alpini, i Commercianti, centri diurni per il dopo scuola e tanti altri soggetti che fanno della gratuità dello scambio un’abitudine costante.
l’Associazione PRODIGIO da almeno tre anni consecutivi promuove la festa di quartiere che rappresenta un’occasione di scambio e confronto, trovando sempre nuovi spunti ed energia nell’appoggio concreto delle realtà cooperative, associative e commerciali della Clarina. Questa festa credo abbia rappresentato un piccolo esempio di rete effettiva sul territorio spontanea e autonoma. Attraverso una disponibilità ripartita e gratuita in termini di tempo e risorse è stato possibile creare occasioni ad alto impatto sociale: gli ospiti dell’Anffas hanno mostrato le loro abilità nella scultura della pietra Leccese, riciclo e riuso per la costruzione di strumenti musicali insieme agli operatori della Coop. FAI, bricolage e giochi insieme ai volontari della Cooperativa Sad, lo scambio libri insieme alla Biblioteca comunale di Trento, L’importanza delle aiuole e verde pubblico con il Comune di Trento, la libera informazione partecipata insieme alla redazione di pro.di.gio. Nonché tanta buona musica insieme al trio musicale tra rock, balli e un fantastico buffet gratuito fornito dal supermercato vicino.
L’augurio credo sia quello di trovare sempre l’energia che scaturisce dalle persone che credono in questi momenti, ritagliando del tempo per coltivare la comunità, soprattutto quella che si accetta per come è, trovando nelle differenze, sociali e di età un’occasione in più per essere creativi e trasmettere valori che vanno a contrastare individualismo e intolleranza.
Voglio concludere riportandovi le impressioni e parole, di due persone preziose che insieme ad altri, hanno contribuito a rendere possibile questa bella iniziativa di quartiere, iniziando dalle parole di Maurizio Menestrina operatore del CSE via Gramsci Anffas, per terminare con Daniela Amosso, responsabile formazione e qualità per la Coop. FAI.
“Cari Voi…Gia’ il nome..un programma curioso simpatico non scontato..un gioco di parole..”Festa di Prima & Vera”…Prima, come avvio alla nuova stagione, appena usciti, si fa’ per dire, dal lungo e pazzo inverno, e Vera perché genuina, semplice, caotica e al tempo stesso ben organizzata. Mi chiamo Maurizio Menestrina, Mene, ormai per tutti. Presto servizio da oltre un ventennio presso ass.ne Anffas trentino Onlus di Trento e anche quest’anno fra un’attività e l’altra con i colleghi del Cse in via Gramsci è stata accolta l’opportunità di mettersi in gioco, anzi mettersi in piazza con altre realtà associative del quartiere. Uscire dai propri quotidiani muri di professionalità e servizio alla persona e mescolarsi con una sorta di bazar, un mercato dove ogni associazione, gruppo, scuola ha dato contributo della propria voglia di farsi conoscere agli altri, in modo spontaneo, semplice e genuino. Per una volta l’essere umano è al centro della questione con i suoi handicap, normalità, limiti, incapacità. Presenti giovani, meno giovani, grandi e piccoli, ognuno col suo tavolo e logo di rappresentanza, in una forma di dinamismo musical-curioso. Tutti osservavano e provavano le attività, in modo informale. Una piazza dove la cittadinanza, tra residenti, semplici passanti, educatori e rappresentanti delle varie istituzioni, si sono trovati e susseguiti in un vortice spontaneo di attività. Dalla musico-terapia, alla scultura su pietra leccese, tra riciclo di materiali, lettura e confronto sull’informazione partecipata. Bè ci sono voluti quasi otto mesi di preparazione per due ore di festa riuscita nel suo obiettivo: la normale disabilità del quotidiano che sa mettersi in gioco. Il tempo avverso non ha fermato l’entusiasmo, ha ceduto anche Giove e il sole ci ha così salutato a fine festa.
Concludo ricordando che quest’anno ricorre anche il 50esimo dell’ass.ne Anffas, che coglie l’occasione per rivolge un grazie speciale all ass.ne Prodigio per il supporto, amicizia e professionalità, dimostrata e tutto con un piccolo PesceGrazie!”
-Maurizio Menestrina-
“Una parentesi di euforia e creatività sotto il porticato in Via Gramsci: musica e colori, voci di grandi e piccini che risuonano tra un banchetto e l’altro e rendono piacevole anche una mattinata di pioggia e vento. C’è spazio per curiosare, colorare, scolpire, leggere, suonare strumenti musicali insoliti stando tra “vicini di casa”. Questo il senso dell’iniziativa e della partecipazione della Cooperativa FAI: avvicinarsi e scambiare due chiacchiere magari provando a “creare” qualcosa insieme, meglio se nel rispetto dell’ambiente e quindi con materiale di riuso o eco-compatibile. Infatti, FAI ha proposto alcune attività legate al riutilizzo di diversi materiali: dai tappi in sughero e plastica, ai cartoni della pizza, ai tubi flessibili dei cavi elettrici assemblati per la creazione di piccoli oggetti di uso comune (come portachiavi, ciondoli o animaletti giocattolo per i più piccoli) e di strumenti musicali. Tanti i bambini delle scuole del quartiere che hanno partecipato all’iniziativa collaborando anche con gli anziani nella creazione di alcuni semplici oggetti, una bella occasione per trascorrere un po’ di tempo insieme anche tra generazioni diverse.
Attraverso questo piccolo ma significativo evento la nostra rete di associazioni locali ha dimostrato quanto sia semplice e gratificante creare momenti di incontro che rendono vivo il quartiere, lo sostengono diffondendo la cultura della conoscenza e del rispetto reciproco, ormai imprescindibile dagli aspetti di sostenibilità ambientale e rispetto per il proprio ambiente di vita.”
-Amosso Daniela-