Sono pieni di parole di incoraggiamento, ricette e consigli: potrebbero sembrare dei comuni forum o blog al femminile e invece sono siti “pro-ana”.
Con questa definizione si intende un sito a favore dell’anoressia; più raramente ci si imbatte in siti pro-mia, in altre parole pro-bulimia.
Le finalità di siti come questi possono essere molteplici: alcuni si dichiarano neutrali rispetto alla malattia e si propongono come sostegno per una comunità di utenti colpite (soprattutto adolescenti e giovani donne) che ne parlano online e si confrontano sul tema. Altri forum o blog forniscono idee per dimagrire, con l’alibi di aiutare solo per chi è realmente in sovrappeso.
Ci sono però siti, spesso ad accesso limitato, che presentano senza maschere l’anoressia come un vero e proprio stile di vita, una scelta compiuta consapevolmente dalle persone che scrivono in queste comunità, per ricercare consigli e condividere esperienze.
Ana viene spesso personificata in una giovane a cui dedicare poesie e richieste come se fosse un’amica, e il premio per chi le dà ascolto è un fisico dalla magrezza pericolosamente non costituzionale, visto come ideale di bellezza e perfezione.
Per raggiungere il loro obiettivo, le utenti mostrano una grande resistenza e forza di carattere. Organizzano digiuni o seguono regimi alimentari da fame, dettagliatamente descritti online in veri e propri diari alimentari.
Contano le calorie di qualsiasi alimento o bevanda, introducendo nella dieta soprattutto quelli che ne sono privi come acqua o caffè nero, o si affidano ai cosiddetti cibi a calorie negative, che cioè consumano per essere digeriti più energia di quella assimilata. Non mancano trucchi come inghiottire ghiaccio o cotone imbevuto, sempre per consumare energia o riempire lo stomaco.
Alcuni siti presentano inoltre sezioni di “thinspiration”, parola traducibile con “ispirazione alla magrezza”, ricchi di immagini e video di donne che dovrebbero fungere da modello per chi le osserva e spaziano da una magrezza naturale ad una sicuramente più pericolosa e innaturale.
Spesso le foto rappresentano celebrità o modelle che sfilano, si divertono e vestono alla moda e rappresentano un ideale vincente.
Il fenomeno dei siti pro-ana comincia ad essere noto già verso la fine degli anni ‘90, ma probabilmente emerge con tutta la sua drammaticità negli Stati Uniti solo nel 2001, quando la nota presentatrice Oprah Winfrey nel suo show omonimo lo fa conoscere al grande pubblico. Ogni mese una grande quantità di questi siti viene oscurata, ma sono prontamente rimpiazzati da nuovi forum o blog, esplosi negli ultimi anni sul web.
In Italia è stata avanzata la proposta di una nuova legge che introduca il reato di istigazione all’anoressia e alla bulimia per contrastare la proliferazione di questi siti. Diverse associazioni come AIDAP e ANAD si occupano inoltre di monitorare la rete e diffondere informazioni sull’anoressia e la bulimia. La creazione di siti informativi permette ad educatori, parenti ed amici della persona colpita da disturbi dell’alimentazione di riconoscerne in modo tempestivo i segnali e offre sostegno agli stessi malati e ai giovani in cerca di testimonianze e spiegazioni. Probabilmente la via migliore per chiudere questi siti è veicolare l’idea, soprattutto tra i giovanissimi, che la magrezza eccessiva non è un valore né un modo per guadagnare gioia e fiducia in sé stessi.