pro.di.gio., un giornale attento a tutti

Data: 01/10/15

Rivista: ottobre 2015

Dare voce a chi non ha spazio per comunicare. Nasce con questo obiettivo Pro.Di.Gio., progetto di giornale, una pubblicazione bimestrale indipendente, che ha visto la luce 15 anni fa, insieme alla omonima associazione che ne è editrice.

«È iniziato tutto con un incidente d’auto – inizia a raccontarmi Giuseppe Melchionna, presidente dell’associazione Prodigio- Avevo 22 anni e dopo un addio al celibato con gli amici abbiamo fatto un incidente che mi ha messo su una sedia a rotelle».

Giuseppe racconta questa storia, la sua, con la libertà di chi ha accettato lo stato delle cose e addirittura facendo della sua nuova vita, una vita utile a molti: «I miei genitori si sono presi cura di me quando sono stato dimesso dall’ospedale – mi racconta – ma la mia voglia di autonomia era forte. Partendo dai miei bisogni ho così cercato di creare servizi. Mi sono anche immediatamente reso conto di come i media tradizionali non raccontassero la disabilità per quel che è, quindi dopo un corso promosso dal Fondo Sociale Europeo per “addetti alla redazione” abbiamo dato vita all’associazione e al giornale».

Un’associazione che ha unito persone disabili e non, un giornale che parla di disabilità, di sociale, di associazionismo, di giovani, di anziani, dando spazio ad un’informazione su questa fetta di mondo che molto spesso non si sente rappresentato in modo adeguato. E lo fa, per lo più, con una redazione di volontari: Giuseppe Melchionna, Lorenzo Pupi, Giulio Thiella, Luciana Bertoldi e Carlo Nichelatti sono i più impegnati nella costruzione del giornale ma ci sono anche molti collaboratori esterni che mandano articoli e notizie: «Usciamo ogni due mesi e cerchiamo di dare spazio a tutti il più possibile – dice Lorenzo – e i contenuti del numero sono molto in relazione con gli interessi di chi scrive. Ognuno di noi ha le sue passioni e il suo vissuto che trova spazio in Pro.di.gio. Io mi occupo di sport e disabilità, per esempio, Giulio invece ha interesse per il mondo dei detenuti. Ognuno scrive ciò di cui si sente più competente».

Lorenzo e Giulio, grazie al lavoro in Pro.di.gio., stanno completando il percorso per l’iscrizione all’ordine dei giornalisti: «Io sono arrivato qui nel 2010 grazie a un servizio civile – racconta Lorenzo – e poi mi sono fermato qui, ho continuato e dopo qualche anno da volontario ho avuto l’occasione di poter collaborare in modo più continuativo e con remunerazione in modo da poter avere i requisiti per l’iscrizione all’elenco dei pubblicisti». Interviene Giulio: «Anche per me è andata in modo simile ma io non sono arrivato con il servizio civile. Io e Lorenzo siamo amici e lui mi ha coinvolto prima come volontario mentre ora anche io sto per iscrivermi all’Ordine».

Le difficoltà, per lo più economiche, evidentemente, non mancano ma l’esperienza di chi ha qualche anno in più unita al grande entusiasmo e voglia di fare di chi è più giovane, offrono grandi possibilità: «Non è semplice economicamente – interviene Giuseppe – abbiamo qualche realtà che ci sostiene ma le difficoltà ci sono. Siamo sempre in cerca di volontari».

Continua però Lorenzo: «Vogliamo che questo giornale cresca – afferma – adesso abbiamo anche qualche competenza in più da investire. Per esempio facciamo video e siamo stati i primi in Trentino a utilizzare il QR code per rendere interattivi anche gli articoli di giornale: con il telefonino si può attraverso questa tecnologia collegarsi direttamente a contenuti multimediali messi in rete, nel nostro canale You Tube, a completamento del pezzo». E i progetti per il futuro sono belli e ambiziosi: «Vogliamo costruire una rete sociale dal basso – conclude Lorenzo – e siamo convinti della necessità di uno strumento di comunicazione che veicoli contenuti e crei relazione».

Il Fatto24ore.it

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