L’associazione Prodigio Onlus, editrice di questo giornale, è stata fondata con l’obiettivo di informare l’opinione pubblica sui temi dell’handicap, di farlo conoscere, di suggerire modi di affrontarlo e prevenirlo, di parlare delle difficoltà e delle barriere che ostacolano la rincorsa ad un’esistenza normale da parte di tante persone affette da uno svantaggio, fisico, mentale o sociale, dalla nascita o acquisito nel corso della vita.
L’impegno dell’associazione non si limita quindi solo al giornale che vi ritrovate adesso sotto gli occhi ma si estende ad altre attività come incontri con i ragazzi delle scuole, partecipazione a serate di sensibilizzazione e, perché no, anche cose divertenti come le due belle serate di musica e commedia dialettale organizzate nell’ultimo fine settimana di aprile al teatro San Marco di via San Bernardino a Trento.
Scopo della festa era illustrare il significato di “barriera” in modo originale per suscitare una riflessione immediata specialmente nei giovani presenti. Due serate di successo: buon pubblico, notevole interessamento da parte dei media intervenuti in forze e qualificata partecipazione di autorità politiche e religiose, come il sindaco Pacher, l’assessore De Torre ed il vescovo monsignor Luigi Bressan.
Per far comprendere a tutti i convenuti, senza tanti giri di parole o con lunghi discorsi, quale sia il significato pratico, concreto di una barriera si è pensato ad un’azione simbolica.
La porta d’entrata del teatro era stata murata con un pannello di polistirolo a simboleggiare tutte le barriere fisiche e mentali che ostacolano l’integrazione del disabile nella vita quotidiana: non si sarebbe potuto accedere alla sala finché esso non fosse stato sfondato!
Sopra il pannello troneggiava a caratteri cubitali da scritta “insieme possiamo” mentre al centro del muro, ad indicare una speranza, una rosa dipinta sullo sfondo di una breccia: con l’impegno è possibile affrontare e superare questi problemi.
Ed ecco dunque, al momento dell’inaugurazione, che tra gli applausi dei presenti viene abbattuta la barriera-muro con l’entrata libera dagli ostacoli. Subito dopo, alle 21 largo ai protagonisti della prima delle due serate.
Tocca ad alcuni gruppi musicali con diversi generi di musica aprire la prima delle due serate: iniziano i Mamma Africa che hanno proposto musica tribale basata sulle percussioni, seguiti dal gruppo punk Leap for Joy, il più scatenato. Ultimi, e pezzo forte della serata, le Terre Fredde (foto a destra), con particolare rock melodico italiano, tutto di loro produzione.
La seconda serata è ruotata attorno alla commedia amatoriale.
In scena la compagnia Filogamar di Cognola con un suo pezzo dal titolo “Na chitarra en gondola” (foto a sinistra). Pubblico in sala, per così dire, meno giovane della serata precedente anzi parecchi capelli brizzolati ma grandi risate ed applausi a go go.
Come associazione siamo rimasti soddisfatti dell’esperienza. A dire il vero contavamo di tirare su qualche liretta in più per portare stabilmente il giornale da 12 a 16 pagine ma le cose non sono andate proprio per il verso giusto.
Il mancato pienone che, anche noi come ogni impresario teatrale in cuor suo si augura, è mancato soltanto per via della data scelta: eravamo a cavallo del ponte tra domenica 29 aprile e martedì primo maggio. Non ci avevamo pensato pazienza… vorrà dire che invece di quattro pagine in più ci accontenteremo di quattro fotografie in più! Ma anche se il risultato non è stato proporzionato all’impegno profuso non ne abbiamo avuto a male va bene così. I presenti si sono tutti dichiarati soddisfatti ed i complimenti non sono mancati. Una serata ben riuscita dunque: è quello che volevamo.
Come associazione siamo riconoscenti a tutti coloro che, con impegno e disponibilità, hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione.