“Quattro ruote e tacco 12”

Data: 01/10/13

Rivista: ottobre 2013

Ho conosciuto Valentina l’estate di due anni fa, andando a trovare mia madre che era ricoverata all’ospedale di Malcesine, centro d’eccellenza per il trattamento di vari tipi di disabilità fisica.

Di Valentina mi hanno subito colpito la sua folta chioma bionda ed i suoi occhi vivaci. È una ragazza davvero molto bella e la sedia a rotelle non rappresenta affatto un limite all’espressione della sua spiccata femminilità. Valentina trasmette serenità. Il suo eloquio è chiaro e pacato. Il suo sorriso, immancabile. E ha un senso dell’umorismo capace di scatenare fragorose risate. Ed è questa la cosa che più ammiro in lei. La sua autoironia è la sua risorsa più grande.

Valentina ha quasi 28 anni, è laureata in Giornalismo e vive a Tarmassia-Isola della Scala, in provincia di Verona.

La sedia a rotelle è sua compagna da quando aveva circa 12 anni. Dopo un periodo iniziale di sconforto e di chiusura al mondo, Valentina ha trovato la forza di reagire e ora dona questa forza a piene mani a chiunque sia pronto ad accoglierla. Con il supporto di una famiglia che l’ha sempre sostenuta e grazie ad una rete di amicizie intense e leali, Valentina è riuscita a trasformare la malattia in opportunità.

Il 6 settembre di quest’anno, ho avuto la fortuna e l’onore di poter assistere alla presentazione del suo libro: “Quattro Ruote e Tacco 12”. Elegantissimo e fresco, il libro – che ho divorato – rispecchia appieno l’animo limpido e genuino della sua autrice. È un libro scritto con la freschezza dei 27 anni, un libro che profuma di voglia di vivere e di gratitudine alla vita stessa. Nonostante il dolore. Nonostante la malattia. Nonostante tutto. È un libro che narra la storia di chi ha sofferto ma di chi ha anche avuto la fortuna, nella sofferenza, di non essere solo. Valentina è riuscita a trattare temi molto difficili con leggerezza e profondità contemporaneamente: la malattia, la sofferenza, il dolore, ma anche l’amore, l’amicizia e la sua fede, senza scadere mai nella banalità.

La seconda parte del libro è dedicata ad una raccolta di interviste che Valentina ha effettuato nel corso degli anni durante il suo lavoro di giornalista.

E proprio grazie al suo lavoro, Valentina ha avuto l’occasione di conoscere il Maestro Giovanni Allevi, che ha scritto la prefazione al libro.

Spero di riuscire a portare presto Valentina a Trento, per farvela conoscere, anche attraverso il suo libro “Quattro Ruote e Tacco 12”.

Perché Valentina è, prima di tutto, Femminilità e Ironia.

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