Quel dolce mistero chiamato “Universo Femminile”

Data: 01/06/21

Rivista: giugno 2021

In noi donne abita l’universo. Siamo piccoli pianeti su cui appoggiarsi, cerchiamo sempre di far girare le cose spostandoci con grandi piroette. Siamo capaci di empatia, ascolto, supporto e abbracci. Maturando, diventiamo luce per noi e per gli altri. Nella maggior parte dei casi abbiamo appreso in famiglia l’arte di “prendersi cura” delle persone e di tenere vivo un ambiente.  

Spesso però il tempo scarseggia e le cose da fare sono tante: capita così che ci dimentichiamo di noi, di quello che siamo e meritiamo. Tutto ad un tratto diveniamo vuote e smettiamo di portare i nostri talenti nel mondo. Se siamo fortunate, un evento o qualcuno a noi vicino ci mette in guardia spingendoci a non mancarci di rispetto ed attenzione.  

Sì, perché qual è quell’ingrediente magico che ci permette di gestire tutto con forza senza vacillare? Quello che spesso si trova in fondo al cassetto ed ha bisogno di una spolverata… L’amore per noi stesse e per la vita che possiamo vivere e donare! 

Ma dove lo troviamo questo amore se i cassetti sono chiusi e le chiavi perse? Iniziando a conoscerci davvero se non lo abbiamo già fatto, per individuare la nostra vera identità. Infatti solo quando sappiamo chi siamo, cosa preferiamo, di cosa abbiamo bisogno e di cosa siamo capaci, siamo in grado di accettarci e valorizzarci, errori e difetti compresi.  

Occorre un percorso di crescita personale per liberarci del passato o dei carichi derivanti dalle aspettative altrui o da condizionamenti familiari. Dobbiamo trovare il coraggio di dire basta alla stanchezza, pronunciando un grande “Sì” alla vita nella sua semplicità: siamo vive e siamo abbastanza nel qui ed ora. Quando ne sentiamo la necessità, possiamo riposarci in noi stesse allo stesso modo in cui ci rendiamo comode per gli altri. Possiamo riconoscerci da sole eliminando il bisogno di approvazione e viverci con autenticità: sarà il potere femminile a sancire la nostra insostituibile bellezza e unicità. 

A mio parere la chiave perduta sta nell’essere compassionevoli verso l’essere sfaccettato e meraviglioso che siamo ed impegnarci per creare una vita armonica in cui poterci apprezzare e presentare con gratitudine ed eleganza anche laddove sappiamo di non essere perfette.

A seguire una poesia che mi ha toccato il cuore a questo proposito, trovando nel “perdono” la soluzione a quelle nostre ombre di cui ci siamo accorte e che fatichiamo tanto per tenere nascoste, ma che in realtà sono da prendere come indicatori della luce che ci abita quando diveniamo donne indipendenti e consapevoli di noi stesse. 

“Ho pena delle stelle 

che brillano da tanto tempo, 

da tanto tempo… 

Ho pena delle stelle. 

Non ci sarà una stanchezza 

delle cose, 

di tutte le cose, 

come delle gambe o di un braccio? 

Una stanchezza di esistere, 

di essere, 

solo di essere, 

l’esser triste lume o un sorriso… 

Non ci sarà dunque, 

per le cose che sono, 

non la morte, bensì 

un’altra specie di fine, 

o una grande ragione: 

qualcosa così, 

come un perdono?” 

 

Fernando Pessoa 

10.12.1928 

(Traduzione di Antonio Tabucchi) 

da “Poesie di Fernando Pessoa”, Adelphi Edizioni, 2013 

Chi l’ha detto che occorre sforzo costante per brillare? Impariamo a vivere e viverci come possiamo senza colpevolizzarci… e lasciamo a chi è in grado la possibilità di scorgere il nostro immenso valore. 

Alessia Vinante

 

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