Rassegna stampa, agosto 2002

Autori:Redazione

Data: 01/08/02

Rivista: agosto 2002

Una candidata sindaco ultra novantenne

Il Mattino di Napoli, 24 maggio. Titolo: A Chianche (AV) candidata sindaco di 93 anni. Non solo ha votato subito dopo l’apertura dei seggi, alle sette del mattino, ma Colomba Di Bianco, 93 anni, oltre a essere la più anziana dei 55.064 cittadini dell’Irpinia chiamati oggi a votare, è anche la più anziana dei candidati a sindaco. Si tratta della vedova dell’ex sindaco democristiano di Chianche, paese in provincia di Avellino che conta 739 elettori, due seggi e la più alta concentrazione di candidati in Irpinia rispetto al numero di elettori: ben 31 al consiglio comunale e 3 alla carica di sindaco.
Colomba Di Bianco è candidata per la lista Democrazia e partecipazione, composta da nove candidate donne. Gli avversari sostengono che si tratta di una lista civetta ma a noi non ce ne importa di queste faccende ma a noi non ce ne importa niente: volete mettere lo spirito di nonna Colomba nel affrontare le urne a 93 anni?

Tastiere dei PC
zeppe di virus

Il Trentino, 25 maggio. Titolo: PC, tastiere piene di virus. Le tastiere dei personal computer sono fino a quattrocento volte più contaminate da virus (virus ambientali s’intende, non informatici!!) rispetto ad una toilette!
A questa impressionante conclusione è giunta una ricerca condotta da un’università dell’Arizona che ha confrontato un personal computer con una tazza da WC americana. Nemmeno i più efficienti prodotti per l’igiene domestica riuscirebbe a rimuovere totalmente i virus. Noi non sappiamo niente delle condizioni dei cessi americani ma pure la sua pochezza di questa ricerca sembra ben più seria di quella citata qualche pagina addietro!

Violenza agli anziani

Il Corriere della Sera, 26 maggio. Titolo: Calci e pugni contro l’anziana madre, arrestato camionista.
Un autotrasportatore, già noto alle forze dell’ordine per maltrattamenti nei confronti della madre, è stato arrestato con l’accusa di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, romano Daniele De Santi di 61 anni, celibe stava colpendo l’anziana donna con calci e pugni quando è stato scoperto, nel suo appartamento, dai vicini di casa che hanno avvertito il 118. L’anziana, Anna V., 87 anni, è stata portata all’ospedale Policlinico e ora si trova in osservazione per un trauma cranico. Secondo quanto riferito dai carabinieri a carico dell’arrestato risulterebbero già altri episodi simili.

Estorsione al parroco

La Repubblica, 28 maggio. Titolo: Chiedeva il pizzo al parroco, arrestato esattore della mafia. A Tortorici, paese arroccato sulla collina dei Nebrodi in provincia di Messina, regno incontrastato della famiglia mafiosa Bontempo Scavo, anche il parroco era vittima dell’estorsione. Lo hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Sant’Agata di Militello che hanno arrestato l’esattore del ‘pizzo’ in flagranza di reato. L’uomo, Antonello Trusso, 32 anni, è stato bloccato dai militari dell’Arma appena uscito dalla canonica della chiesa. È stato trovato un possesso di mille euro, che gli investigatori ritengono siano provento dell’estorsione. L’esattore non ha fornito convincenti spiegazioni sul possesso della somma né sulla sua provenienza.
Le indagini erano state avviate dai carabinieri, all’insaputa del parroco, dopo che ignoti gli avevano danneggiato l’automobile.

Un avvocato dormiglione

CNN, 4 giugno. Titolo: L’avvocato dormiva, pena di morte sospesa. Il suo avvocato dormiva al processo, concluso con una sentenza di morte e così Calvin Jerold Burdine, condannato alla pena capitale nel 1984 in Texas per omicidio, ha ottenuto un nuovo processo. Anzi, potrebbe addirittura uscire subito di prigione. La decisione che salva, almeno per ora, la vita di Burdine è arrivata lunedì dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. I giudici supremi hanno sentenziato che l’uomo non ha potuto godere del diritto a una piena difesa perché il suo legale, nominato d’ufficio, dormiva in aula.
Joe Cannon dormiva letteralmente: anche dieci minuti di fila, come hanno testimoniato diversi giurati e il cancelliere.
Burdine aveva confessato alla polizia di aver commesso l’omicidio del suo amante, avvenuto a Houston nel 1983.

Violenza e handicap

Il Corriere della Sera on line, 14 giugno. Titolo: Violenze sessuali su ragazza minorata, arrestato il padre. Un operaio di 47 anni residente nel hinterland comasco è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di avere abusato per anni della figlia, oggi ventenne, minorata psichica, contribuendo a peggiorare notevolmente la malattia della ragazza.
Dopo due inchieste a breve distanza, la giovane è riuscita a convincere gli inquirenti della veridicità delle sue accuse, facendo arrestare il genitore. L’uomo, attualmente disoccupato, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Como per violenza sessuale continuata e aggravata per la giovane età della vittima. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 1994 e il 2001 all’interno dell’abitazione della famiglia, dove vivono anche altri figli minorenni.

Uccide il figlio tossicodipendete

La Repubblica on line, 15 giugno. Titolo: Uccide figlio in pizzeria, prova orgoglio e nessun rimpianto. Dopo aver ucciso il figlio dichiara di sentirsi orgoglioso per essersi liberato di un peso ormai divenuto insopportabile. Mario Clementi, ha sorpreso gli stessi investigatori venuti ad arrestarlo: l’ho ucciso io quel tossicodipendente e sono contento di quello che ho fatto e sono pronto a pagare con trent’anni di galera.
Alessandro Clementi, tossicodipendente da lunga data, nell’ultimo periodo si era ripreso e stava cercando di ricostruirsi una vita al contrario del padre che, sempre secondo il racconto di chi lo conosceva, aveva diversi problemi con la cocaina. Ed era lui, e non il figlio, a pretendere costantemente i soldi che incassava la pizzeria. L’uomo aveva minacciato di morte diverse volte il figlio: meno di venti giorni fa Alessandro aveva denunciato il padre perché con un coltello aveva tentato di ucciderlo. E a confermare il racconto del giovane sono anche alcuni familiari, che hanno parlato di un uomo violento e aggressivo, che aveva alzato le mani nei loro confronti diverse volte.

Mutilazioni estetiche

La Repubblica on line, 18 giugno. Titolo: Basta con le mutilazioni. Niente più mutilazioni alle orecchie e alla coda per motivi estetici, no all’addestramento alla lotta e al doping. Contro queste e altre forme di violenza sugli animali arriva un disegno di legge mirante a “sancire la tutela degli animali in tutte le sue realtà: compagnia, mostra, competizione e allevamento”. Boxer e dobermann non potranno più essere sottoposti al taglio di orecchie e coda e conserveranno il loro “look” meno aggressivo ma naturale. Divieto agli allevatori di addestrare all’aggressività degli animali e istigarli al combattimento. Vietato l’uso di sostanze dopanti. Vera novità, la proposta di fissare il limite di età a sedici anni per potersi assumere la responsabilità di un animale. Dure le sanzioni per chi uccide animali o li sottopone a sevizie: carcere da sei mesi a due anni e pena pecuniaria da 2000 a 12.000 euro.

L’arma segreta coreana

La Repubblica, 24 giugno. Titolo: Mondiali, è l’aglio l’arma segreta dei coreani. Stupefacente: sudcoreani in semifinale ai mondiali!!! Complotti arbitrali? intingoli a base di ginseng? Lo spirito di Budda a chiudere gli occhi agli arbitri? Macché!!!
Il segreto dei loro successi sarebbero “fleboclisi di aglio”. Lo ha rivelato il quotidiano sportivo giapponese “Sankei Sports” secondo il quale l’ “arma segreta” sarebbe stata suggerita da un medico giapponese: una flebo di aglio vale quanto 100 spicchi di aglio assunti per via orale. L’ortaggio, giunto nell’organismo libera glicogene e l’intera famiglia di vitamine B, aiutandoloa recuperare la fatica con stupefacente rapidità. Senza nessuna paura di incappare nel doping.

Due a-mici per volta

Il Messaggero, 20 giugno. Titolo: Vietato tenere più di due gatti. Con un’ordinanza il sindaco di Sirolo (Ancona) ha proibito di “adottare” più di due felini: chi ama i gatti dovrà accontentarsi di dispensare il proprio affetto soltanto a due mici per volta.
L’ordinanza dice, nero su bianco, che non si può avere più di due gatti nella stessa abitazione o nella medesima area condominiale. Motivo del contestatissimo provvedimento una serie di “segnalazioni di inconvenienti igienico sanitari provocati da animali da affezione dovuti alla detenzione di un numero eccessivo di soggetti”. Provvedimento, inoltre, ritenuto necessario “ad evitare all’uomo, ed in particolare ai bambini, per quanto possibile situazioni a rischio in relazione ad infezioni ed infestazioni”. Domanda: e dei felini in eccesso che sarà? E se gatto e gatta faranno gattini? Avremo un re Erode sterminatore di mici?

Trentini ciccioni

L’Alto Adige, 4 luglio. Titolo: Trentini sovrappeso, la carica dei 100 mila. Centomila trentini sono soprappeso (grassotti), altri 45 mila sono considerati obesi (ciccioni). Questa l’opinione di Michele Pizzinini, esperto di scienza dell’alimentazione: C’è un trend naturale all’aumento di peso. Negli ultimi dieci anni è stata registrata un’impennata di sovrappeso in età pediatrica. L’obesità infantile è raddoppiata: sono proprio i dati a dirci che la popolazione sta diventando sempre più grassa.
Le donne ingrassano dalla vita in giù (ammassano ciccia nel fondoschiena…) e questo è un tipo di grasso difficilissimo da contrastare con le diete. I maschi hanno una distribuzione del grasso centrale meno evidente e ammucchiano più facilmente sull’addome. Questo po’ di pancetta maschile è vista però più benevolmente del chilo in più sul sedere della donna, stigmatizzato invece con battute salaci. Come ridurre un sedere un po’ grosso? Con un’attività fisica costante e regolare più che una dieta ristretta… se poi qualche chilo in più rimane, è bene che le signore sappiano che, dal punto di vista biologico, gli uomini tendono a scegliere le donne con rotondità a livello di gluteo femorale perché danno una maggiore garanzia di riproduzione. Insomma, quando l’uomo si sposa sceglie la donna con due chili in più.

Secondini spacciatori

La Stampa, 18 luglio. Titolo: Spacciavano in carcere, arrestati secondini. Alcuni pregiudicati gestivano senza troppe difficoltà un traffico di droga direttamente dall’interno delle carceri romane di Rebibbia e Regina Coeli: ad aiutarli anche alcuni agenti della polizia penitenziaria. I carabinieri del reparto territoriale di Roma hanno sgominato l’organizzazione con un blitz all’alba eseguendo 36 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla commissione di rapine. Secondo “voci incontrollate” pare che i pregiudicati destinassero il denaro proveniente dal traffico di droga e dalle rapine al “miglioramento” della vita all’interno del carcere. “Un fai da te” degno di encomio se, appunto, la storia non saltasse fuori da due carceri della nostra Repubblica.

La gatta coraggiosa

La Repubblica, 18 luglio.Titolo: Gatta si getta nel fiume per salvare i suoi cuccioli. Visti gettare i propri piccoli in un fiume, una gatta si è gettata nella corrente e li ha salvati: è successo a Spadola, in provincia di Vibo Valentia. ‘Ginetta’, la gatta, si è accorta che la sua padrona, una contadina del luogo, stava mettendo i suoi quattro gattini in una busta di plastica. Ha seguito i movimenti della donna e appena il sacchetto con i gattini è finito nel fiume, s’è buttata in acqua, la ha afferrata con i denti e la ha riportata a riva. Poi, strappando la busta con i denti e le unghie, ha fatto uscire i piccoli. La padrona della gatta ha giurato che non sopprimerà più cuccioli. Un esempio, quello di Ginetta s’intende, per tutti.

Fumo passivo

Il Corriere della sera, 17 luglio. Titolo: Fumo passivo, impiegata morta: chiesti 1,3 milioni di euro.
I familiari di un’ impiegata alla filiale italiana di Paribas (grande banca d’affari francese), hanno chiesto oltre 1 milione e 350 mila euro di risarcimento per la morte della congiunta Monica, avvenuta nel settembre ’99. Monica, impiegata nella sede milanese della banca ed assunta come invalida perché soffrente di asma, è deceduta a 35 anni anche a causa del fumo passivo respirato in ufficio.
La somma richiesta potrebbe essere anche superiore: nel ricorso depositato al tribunale civile di Milano si chiede, infatti, di condannare la banca a risarcire anche i danni per le sofferenze patite dal figlio, allora otto anni, per la perdita della madre.
La cifra, da quantificare in base ai risultati di una perizia medico-psichiatrica effettuata sul ragazzino, ora undicenne, sarà depositata nel corso della causa. Prima udienza fissata per il prossimo 29 ottobre davanti alla pretura del lavoro che, in una precedente causa, aveva già condannato con rito abbreviato a tre mesi di reclusione due dirigenti della Paribas.

Olè toro

La Repubblica, 22 luglio. Titolo: E’ fiorentina la prima torera italiana. Eva Bianchini, fiorentina di 24 anni, debutterà a Zuffre in Spagna come torera il prossimo 30 agosto in una ‘plaza’ di prima categoria contro un toro adulto. Scenderà nell’arena come ‘picadora’ insieme ai ‘matadores’ Rey Vera e Cesar Camacho. La “nostra” fuggì a 17 anni da Firenze fino Andalusia per inseguire la sua passione di “torera”: per lei il primo faccia a faccia con il noto quadrupede che detesta il rosso è del 13 marzo del 1997, poi l’11 ottobre dell’anno seguente prima uscita davanti al pubblico ed infine il 12 luglio dello scorso anno, esordio ufficiale con la doma di un ‘novillo’, un toro giovane, suscettibile e facilmente irritabile, con applausi a scena aperta ed apprezzamenti da parte del difficile pubblico di Siviglia che le concede l’onore del ‘ruedo’, il giro trionfale della plaza.
Il sogno di Eva si era realizzato contro tutto e tutti, genitori, pubblico, animalisti, maschilismo congenito dei toreros, interessi non sempre cristallini di un mondo chiuso come quello delle corride e la quasi certa opinione contraria dei tori.
Noi cresciuti a WWF, LIPU, ENPA e feste degli alberi, tiferemo con ridotte speranze per il toro probabile vittima di Eva. Hanno un bel dire gli Spagnoli quando ci spergiurano che i tori non terminano sempre la corrida trascinati per la coda dai matadores in giro per l’arena e che addirittura “amerebbero” le sfide nelle plazas de toro: più o meno quanto sostengono i cuochi nei riguardi della la lepre: giurano che “ama” la polenta!

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