L’Adige, 8 ottobre. Titolo: In coma etilico a dodici anni. Il ragazzino si era recato al concerto punk «TNT Boom Festival» di sabato 5 ottobre al Palasport di via Ghiaie a Trento. La manifestazione era iniziata alle quindici e sarebbe proseguita fino a mezzanotte sennonché in un gruppo di ragazzi è comparsa una bottiglia di liquore. Luca ha iniziato a bere, forse invitato o costretto dagli amici, per un´assurda prova di coraggio ma il suo giovane fisico non ha potuto reggere a lungo l’alcol. Trasportato in ospedale dal padre ha trascorso la notte in rianimazione. Al Palasport si difendono: Al «TNT Boom Festival» non si potevano portare alcolici e al bar interno è possibile acquistare solo birra (estremamente cara), coca cola e aranciata. In effetti i giovani sono arrivati sul posto già ben riforniti: i responsabili del supermercato SAIT di piazza Lodron hanno dichiarato: «Li abbiamo notati perché erano tanti e perché comperavano alcolici già alle 8.30 di mattina per poi consumarli immediatamente fuori dal locale. Erano già ubriachi!» Da parte sua la Procura aspetta la denuncia di un genitore per intervenire contro chi vende liquori ai ragazzi.
L’Adige, 9 ottobre. Titolo: Impallinata l´aquila reale. L´aquila reale rinvenuta morta la settimana scorsa in un prato sopra Storo, al confine con la provincia di Brescia, è stata impallinata. La radiografia effettuata dai tecnici dell´istituto di zooprofilassi di Trento non lascia spazio a dubbi. Un risultato che viene a confermare i primi sospetti. Su una zampa del rapace infatti, era presente un segno che aveva subito fatto pensare ad un pallino da caccia.
L’animale, la più giovane tra le quattro aquile che volteggiano nei cieli di Storo, era una giovane femmina dall’apertura alare di 1 metro e 93 centimetri, di circa un anno e mezzo. La stima è stata effettuata sulla base del piumaggio: sul petto aveva piume bianche che scuriscono con il passare del tempo. Zero congratulazioni all’ignoto e idiota impallinatore!!
L’Adige, 12 ottobre. Titolo: C´erano tanti bambini e ragazzi e c´erano madri. Alla cerimonia in ricordo della fondatrice del Villaggio SOS di Trento, Zita Lorenzi da poco scomparsa, erano presenti davvero in tanti. Una Messa nella cappella di quel villaggio da lei voluto (con le prime tre casette) ed ampliato negli anni: oggi il Villaggio Sos, una cooperativa per l´accoglienza dei minori e madri in difficoltà, conta 9 casette raccolte nel verde del parco di Gocciadoro. Su quest’altare ci sono due candele – ha esordito il celebrante, don Antonio Filosi, nell’omelia – una grande e una piccola. Quella grande è l´opera di Dio. Quella piccola è l´opera di Zita. Quando c´è la fede, le opere umane possono diventare anche divine, andando al di là di quello che vedono i nostri occhi. Il mondo è come un grande mosaico, dove ognuno di noi è chiamato a mettere un tassello». Meditate queste parole gente e ricordate che siamo a Natale!
L’Adige, 14 Ottobre. Titolo: L’uomo che ricorda fino a tremila numeri: gli scienziati studiano il suo cervello. Vederlo all’opera è un’esperienza. Ripete dal prima all’ultimo senza alcuna esitazione la sequenza di 60 numeri che gli viene letta un’unica volta. Poi dall’ultimo al primo, poi parte da metà, viene bloccato e riprende alla rovescia da dove gli suggeriscono. Timidamente compie alcune operazioni, impossibili per il pubblico senza l’aiuto di una calcolatrice. Venticinque anni, di Lugo di Romagna, riesce a ricordare perfettamente una serie di tremila numeri ascoltati una sola volta, ma anche una serie di 15 mila colori. E anche in questo caso può ripetere la sequenza da cima a fondo e viceversa, o in ordine sparso, se gli si chiede una posizione tra 1 e 15 mila.
Ma Gianni Golfera non è solo un “fenomeno” ma anche una miniera per la scienza perché da sei mesi viene tenuto sotto osservazione all’ospedale San Raffaele di Milano dal professor Antonio Malgaroli che sta studiando il suo Dna per scoprire la molecola della memoria.
Corriere della Sera, 17 ottobre. Titolo: Resta incastrato nel water. Uomo salvato dai pompieri. È stato necessario l’intervento dei pompieri per disincastrare un uomo d’affari 55enne che in un albergo milanese, È rimasto bloccato nel water. I Vigili del fuoco hanno spaccato la toilette ridando all’uomo la libertà. L’uomo, dopo essersi svegliato, ha fatto una doccia ma, nell’uscire, È scivolato cadendo a terra in avanti e centrando, con la mano sinistra, il foro dello scarico del water, dove la mano è rimasta incastrata. Sentite le sue urla, gli addetti del hotel sono intervenuti.
Il Messaggero, 17 ottobre. Titolo: A Palazzo Chigi richieste di benefit? Gli ex reali smentiscono. Un «giallo» sul rientro dei Savoia in Italia. Come viaggeranno, da privati cittadini o a bordo di un aereo di Stato? In margine al Consiglio dei ministri di ieri è serpeggiata l’ipotesi che gli ex regnanti intendano chiedere una serie di benefit legati al loro ritorno in patria. Oltre alle ville e ai casali, anche l’onore di viaggiare su un jet e poi su auto blu della Repubblica. Ma il ministro Giovanardi nega: «Di questo argomento il governo non si è affatto occupato». Anche i Savoia smentiscono: «Noi non chiediamo niente allo Stato». Emanuele Filiberto assicura: «Desideriamo essere trattati da semplici cittadini». E Marina Doria aggiunge: «Vogliono distruggere la nostra immagine».
Le valigie del rientro sono pronte: si tratterà di vedere su quale tipo di velivolo verranno imbarcate. Vedremo…
Il Corriere della Sera, 18 Ottobre. Titolo: Usa, risarcimenti da record. Sempre più spesso negli Usa le grandi multinazionali di sigarette vengono citate in giudizio e, a volte, condannate a pesanti risarcimenti. Tra le sentenze più clamorose, alcune recentissime: il 4 ottobre una giuria di Los Angeles condanna la Philip Morris a pagare 28 milioni di dollari (una sessantina di miliardi) a una ex fumatrice di 64 anni malata di cancro ai polmoni. A giugno un giudice federale aveva ordinato al gigante delle sigarette J.R. Reynolds di pagare 15 milioni di dollari di «danni punitivi» a un fumatore a cui erano state amputate le gambe a causa di una malattia cardiovascolare provocata da 43 anni di fumo. A Miami, Philip Morris e BA Tobacco hanno pagato 37,5 milioni di dollari come risarcimento per un tumore causato dal tabacco e dalla nicotina aspirati da un uomo di 76 anni. Ma questo aziende prima o poi chiuderanno o no per bancarotta?
Il messaggero, 18 Ottobre. Titolo: Dal Giappone arriva la cipolla che non farà più piangere.
Lacrime addio! Affettare e sminuzzare le cipolle non farà più piangere. A mettere fine a occhi irritati e lacrime inarrestabili è la scoperta di un enzima, annunciata sulla rivista Nature.
Onnipresenti in cucina, indispensabili in decine e decine di ricette, le cipolle potranno essere tagliate senza rischio di occhi lucidi. Il principale responsabile delle lacrime indesiderate si riteneva infatti l’enzima alliinasi, una delle sostanze che maggiormente contribuiscono a dare sapore alla cipolla. Con le tecniche dell’ingegneria genetica sarebbe stato possibile eliminarlo, ed ottenere così cipolle anti-lacrime. Ma avrebbe significato anche avere cipolle assolutamente prive di sapore, e quindi inutili in cucina.
Ora un gruppo di esperti di biotecnologie è riuscito a scoprire che l’enzima alliinasi svolge soltanto un ruolo secondario e che il vero responsabile delle lacrime è un altro enzima, finora del tutto sconosciuto. I ricercatori lo hanno chiamato semplicemente «fattore di lacrimazione». Agisce liberando un composto irritante per gli occhi che rende inevitabile la lacrimazione. Si apre adesso la possibilità di «disattivare» questo enzima per ottenere cipolle che non fanno lacrimare.
Sosteneva Oscar Wilde: Le lacrime sono il rifugio delle donne brutte e la rovina di quelle belle.
L’Adige 18 ottobre. Titolo: Se ci sono responsabilità qualcuno dovrà pagare. Prosegue la querelle politica sull’incendio che lunedì sera ha colpito alcuni uffici dell’assessorato di Roberto Pinter in via Gazzoletti. Alcuni consiglieri d’opposizione hanno annunciato un´interrogazione per sapere se negli uffici il vicepresidente faccia davvero rispettare il divieto di fumo (l´incendio quasi sicuramente è stato originato da un mozzicone di sigaretta lasciato acceso). I consiglieri poi hanno chiesto se non sia il caso di far pagare i danni allo stesso Pinter. La replica del vicepresidente: Non si può dire con certezza quale sia la causa dell’incendio. Dico però che io nei miei uffici il divieto lo faccio rispettare, anche se il locale del segretario non è aperto al pubblico. I danni? Se ci saranno responsabilità precise qualcuno ne risponderà». Vedremo.
La Repubblica, 23 ottobre. Titolo: Rapinatori picchiano disabile, bottino 65 euro. Per rapinare un’anziana coppia di pensionati non hanno esitato a picchiare il figlio disabile. È avvenuto a Caiazzo, in provincia di Caserta. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quattro malviventi, armati di bastone e con il volto coperto da passamontagna, sono riusciti ad entrare nell’abitazione dei due anziani coniugi e, dopo averli immobilizzati e percossi, si sono impossessati di poco più di 65 euro. Per costringere il capofamiglia a consegnare il denaro, un pensionato di 81 anni, hanno malmenato il figlio disabile di 44 anni e sono poi fuggiti facendo perdere le loro tracce. Non è la prima volta che dobbiamo registrare simili atti di coraggio messi in atto con gran sprezzo del pericolo da ometti vili… non sappiamo neanche come commentarli… li registriamo e basta…
La repubblica, 29 ottobre. Titolo: Scienziato: cagnetta Laika morì poco dopo lancio Sputnik. Laika, primo essere vivente ad andare nello spazio nel novembre 1957, morì poche ore dopo il lancio, per lo choc e per il surriscaldamento dell’abitacolo dello Sputnik 2, e non dopo diversi giorni in orbita.
Lo ha rivelato uno scienziato russo smentendo così la versione ufficiale sostenuta per decenni dalle autorità sovietiche. Il cuore di Laika si era fermato già poche ore dopo il lancio: i sensori dello Sputnik applicati alla cagnetta indicarono una forte aritmia cardiaca da stress e, per tornare alla normalità, il battito impiegò tre volte il tempo sperimentato a terra in una simulazione in centrifuga. Inoltre, subito dopo la partenza la capsula si surriscaldò rapidamente, rendendo insufficiente l’azione del ventilatore automatico che avrebbe dovuto mantenere un massimo di 15 gradi.
Dopo 5-7 ore, dallo spazio non giunse più alcun segno di vita. Laika si guadagnò subito simpatie e affetto mondiali; colpivano quel muso e quel corpo a quattro zampe con indosso una tutina spaziale dall’oblò dello Sputnik 2. La notizia, poi, che non sarebbe tornata viva sulla terra, ma sarebbe bruciata con la capsula al rientro nell’atmosfera, provocò dappertutto commozione e critiche.
Corriere della Sera, 9 novembre. Titolo: Calcio: morto Gianluca Signorini, ex capitano del Genoa. L’ex calciatore Gianluca Signorini è morto la scorsa notte a Pisa all’età di 42 anni. Il capitano del miglior Genoa del dopoguerra era da tempo affetto da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), malattia che poco a poco aveva ridotto sensibilmente le sue capacità motorie e respiratorie. Signorini è deceduto al pronto soccorso dell’ospedale di Pisa dove è stato trasportato d’urgenza intorno all’una per una crisi respiratoria. Lascia la moglie Antonella e quattro figli. Il Genoa cricket & footbal club, che è sempre rimasto vicino a Signorini e alla sua famiglia, ha espresso subito la propria solidarietà alla moglie e ai figli.
La repubblica, 15 novembre. Titolo: Assistenti volontarie confortano paziente già morta. Due volontarie di un’associazione britannica per l’assistenza domiciliare ai malati di mente hanno fatto visita a una donna, le hanno parlato e poi si sono congedate senza accorgersi che era già morta.
Le due assistenti dell’associazione Mind hanno raccontato agli inquirenti di essere entrati in casa di Patricia Harris, 43 anni, affetta da schizofrenia, e di averla trovata seduta con la schiena rivolta verso di loro e nella penombra della cucina: l’hanno salutata, le hanno parlato, ma in mancanza di risposte se ne sono andate: Abbiamo avuto l’impressione che non gradisse la nostra presenza, ha spiegato al Daily Mail una di loro, Helen Redmond. Sono state altre due volontarie a scoprire il giorno seguente che la Harris era morta.
Il messaggero, 16 novembre. Titolo: Addio frate indovino, custode dell’antica saggezza contadina. Padre Mariangelo da Cerqueto, al secolo Mario Budelli, per tutti “Frate Indovino”, è morto ieri, a 87 anni, nel rifugio francescano di Case Bruciate, a Perugia.
Aveva fatto una vita curiosa per un frate, con molteplici iniziative benefiche ed editoriali ma per tutti era il tenace organizzatore del “Calendario di Frate Indovino”. Un bestseller: arredo fisso di cucine rurali e suburbane, punto di riferimento per casalinghe e agricoltori, prodigo di consigli e frammenti di ironica saggezza, questo calendario murale ad un certo punto è diventato anche un oggetto di culto postmoderno, con tirature da far impallidire molti altri e più celebrati calendari.
Il messaggero, 4 dicembre. Titolo: Napoli, per letto i banchi della chiesa. Una quarantina di immigrati extracomunitari senza casa (occupavano prima abusivamente uno stabile diroccato in campagna) hanno trovato un tetto nella chiesa di San Pasquale Baylon a Villaricca (Napoli) dove dall’ altra notte dormono sui banchi della chiesa.
Gli immigrati – che lavorano in prevalenza nella vicina cittadina di Qualiano – hanno chiesto aiuto al parroco, padre Alfonso Ricci, che ha concesso loro l’ingresso in chiesa. A favore degli extracomunitari è stata anche organizzata tra i fedeli una colletta che ha raccolto circa 100 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
«Invece di farli dormire all’aperto, in una notte di gelo – spiega padre Alfonso – ho pensato che da cristiano, prima ancora che da sacerdote, fosse mio dovere farli entrare in chiesa. Cosa succederà nei prossimi giorni? Io continuerò a farli entrare se non avranno un tetto. Certo, poi tocca alle istituzioni trovare una soluzione a questo problema». E del resto, padre Ricci spiega che «non mi sono certo preoccupato di vedere se erano musulmani o di un’altra religione. Io devo guardare all’uomo, alle anime dell’unico Dio e quindi mi sono regolato di conseguenza».
Un plauso convinto alla decisione del sacerdote di Villaricca arriva da monsignor Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra.
Diciamolo… tra poco è Natale… che cristiani saremmo se sotto l’albero non facessimo trovare un tetto anche a loro?