Rassegna stampa, dicembre 2004

Autori:Redazione

Data: 01/12/04

Rivista: dicembre 2004

Notizie curiose, allegre, serie e no, verità, mezze verità, mezze falsità e false verità, pettegolezzi, insinuazioni, maldicenze, dubbi, allusioni, illusioni, fregature, critiche, malignità, inchini, riverenze, ossequi, slecchinate e salamelecchi spigolati qui e là, in edicola oppure on line, dalla stampa locale e nazionale e commentati in redazione.

In coma per 30 anni
La Gazzetta del Mezzogiorno, 9 ottobre. Titolo: Muore 36enne, dopo 30 anni di coma. Si è spenta all’ospedale di Pordenone, Maria Laura M., una donna di 36 anni che da trentatrè viveva in uno stato di totale infermità, determinato da un terribile incidente stradale che le capitò a soli tre anni di vita.
La tragedia risale al 1971: la piccola stava giocando di fronte a casa, a Francenigo di Gaiarine (Treviso), a pochi passi dal confine veneto-friulano, quando venne investita da un’automobile. Nell’impatto la bimba riportò un gravissimo trauma cranico, da cui non si riprese mai.
Il caso di Maria Laura ha sempre destato grande commozione. I familiari, prima fra tutti l’inseparabile mamma, nonostante il coma fosse irreversibile non si sono mai arresi e l’hanno accudita amorevolmente per oltre trent’anni, fino a che una serie di complicanze ha portato la donna al ricovero nell’ospedale friulano, dov’è deceduta.
Morte spettacolo
Dagospia, 19 ottobre. Titolo: Il video della morte di Bigley scaricato da due milioni di inglesi. C’erano una volta le “tricoteuses”, le popolane che al tempo della rivoluzione francese si mettevano in prima fila sin dall’alba davanti al palco della ghigliottina e sferruzzavano lavori a maglia nell’attesa di veder rotolare le teste dei condannati a morte. Oggi basta accendere il computer per ritrovarsi in prima fila davanti a una nuova “ghigliottina”, quella di Al Qaeda: due milioni di persone hanno scaricato da Internet le terribili immagini della decapitazione di Kenneth Bigley, l’ostaggio inglese rapito a Bagdad settimane prima.
Il sito non si limita agli orrori della guerra in Iraq: offre un vasto campionario che comprende fra l’altro l’uccisione di un prigioniero vietcong da parte di soldati americani, operazioni chirurgiche particolarmente impressionanti, spaventosi incidenti. In media riceve 300 mila contatti al giorno, che salgono a 750 mila per immagini eccezionalmente scioccanti!
Cani feroci
Il Mattino, 18 ottobre. Titolo: Finisce nel cortile del vicino attaccato dai pitbull con la figlia. Salvatore Profeta, 50 anni, stava facendo dei lavori sul tetto della sua abitazione di via Falsomiele. Accidentalmente ha perso l’equilibrio ed è precipitato nel giardino del vicino, dove si trovavano i due pitbull, un maschio e una femmina, con i loro tre cuccioli. I cani si sono avventati sull’uomo che è stato soccorso dalla figlia Barbara, 23 anni, che aveva sentito le urla da casa. Gli animali hanno aggredito anche lei mordendola in diverse parti del corpo.
Le ferite provocate dai morsi dei due cani sono gravi: a padre e figlia sono stati applicati centinaia di punti di sutura in tutto il corpo e i due sono ancora sotto choc.
La polizia, intervenuta dopo l’aggressione, ha portato i due pit-bull al canile municipale per gli accertamenti sanitari. Secondo le prime ricostruzioni non ci sarebbe responsabilità penale a carico dei proprietari dei cani, che si trovavano all’interno di un’area privata recintata. Si tratterebbe di una tragica casualità se i due pitbull hanno azzannato.
Cucina per anoressici
La repubblica, 19 ottobre. Titolo: Berlino, primo ristorante per anoressici. Per quindici anni il cibo è stato il suo incubo: rifiutarlo era rifiutare tutto, compresa se stessa. Quasi fino alla morte. Ma oggi a Katja Eichbaum, 32enne di Berlino, il cibo non fa più paura. Uscita dalla sua dolorosa esperienza di anoressia, sa che per chi ancora non ce l’ha fatta contano tante cose. Anche il semplice ritrovare confidenza col cibo, re-imparare a mangiare, farlo con allegria.
Per questo si è messa in testa di spalancare fisicamente le porte al problema, e farlo entrare in un ristorante. Quello che aprirà il prossimo mese a Berlino nella zona di Tiergaten, il primo al mondo per una clientela di anoressici e loro ‘specchi’, i bulimici. Al ‘Nostalgia’ – scelta di nome non neutra – ci saranno 50 coperti, una cameriera bulimica e uno chef anoressico. Le pietanze non hanno nomi: ‘Ciao’ al posto di una zuppa all’astice, ‘Curiosità’ per fette di avocado con puntine di aragosta, un gratin al rabarbaro con crema di vaniglia sotto il titolo ‘Anima’. Il conto: meno di 10 euro a pietanza.
Chiama il 118 dall’ospedale
Il mattino, 14 ottobre. Titolo: Si sente male in ospedale costretta a chiamare il 118. Si è sentita male mentre assisteva un suo parente nel reparto di Chirurgia dell’ospedale «San Carlo» di Potenza. Ha chiamato il personale in servizio per essere assistita al pronto soccorso, ma c’erano casi più urgenti: per essere curata, la donna ha dovuto chiamare il 118. È stato il personale specializzato nelle emergenze a trasportare la signora nel reparto di pronto soccorso, a cento metri di distanza dalla chirurgia. Immediata l’indagine interna avviata dalla direzione sanitaria per accertare le cause della paradossale vicenda, probabile simbolo di un malessere interno all’azienda sanitaria.
Suicidio via Internet
L’Adige, 13 ottobre. Titolo: Suicidio collettivo di sette giovani deciso su Internet. Sette giovani giapponesi, alcuni teen ager e altri poco sopra i 20 anni di età, sono stati trovati asfissiati ieri in un minivan posteggiato in un parco naturale vicino a Tokyo, in un apparente suicidio collettivo di aspiranti alla morte volontaria tramite appositi siti internet. Era stato sigillato dall’interno con nastro adesivo, i corpi reclinati sui sedili erano coperti con lenzuoli azzurri, c’erano cellulari e borsette e quattro cilindri con mattonelle di carbone interamente consunte. Vicino ad una delle portiere è stata una scatola vuota di sonniferi. Uno dei sette giovani aveva inviato l’altro ieri pomeriggio con il cellulare una e-mail a un amico di 21 anni: «Ho con me altri sei giovani in un minivan nel parco di Minano a Chichibu. Suicidio con mattonelle di carbone».
Dispersi nel bosco
L’Adige, 20 ottobre. Titolo: Andrea e Luca, no a Cocuzza. La storia strappalacrime di due cuginetti che dopo una notte trascorsa camminando e dormendo da soli nei boschi riabbracciano i genitori, se la dovranno cercare altrove. Giancarlo Magalli, conduttore su Raidue di «Piazza grande» e Michele Cocuzza, suo alter ego ne «La vita in diretta» su Raiuno, ci hanno provato ad assicurarsi l’esclusiva delle emozioni vissute domenica notte da Andrea Lorenzi, Luca Ceschini e dai loro genitori. L’invito a partecipare alle due trasmissioni nazional-popolari è stato gentilmente ma fermamente declinato da entrambe le famiglie. «Non ci è sembrato opportuno creare ulteriore clamore attorno a quanto è successo – spiega serenamente la signora Ida, mamma di Andrea -. La stessa risposta l’abbiamo data anche al settimanale “Gente”».
A rafforzare la decisione, il modo estremamente naturale in cui i due bambini hanno vissuto l’insolita esperienza. «Quando Andrea è tornato da scuola – continua Ida Lorenzi – la prima cosa che mi ha detto è stata: “Ma lo sai, mamma, che i miei compagni di classe sapevano già quello che era successo?”. Lui che è molto timido e ingenuo, era stupito ed è rimasto pure molto colpito dal fatto che gli insegnanti non gli abbiano chiesto la giustificazione per l’assenza».
Beata innocenza… 10 e lode ai genitori!!
Carità a disabili
Il Mattino, 20 0ttobre. Titolo: Roma, disabili come schiavi fermati quattro rumeni. Illudevano giovani disabili rumeni con la promessa che, una volta in Italia, avrebbero trovato cure per migliorare la loro vita. Ma arrivati a Roma, i disabili, alcuni privi di braccia o gambe, altri con gravi malformazioni, venivano costretti a chiedere l’elemosina nelle strade più importanti della capitale. A porre fine alle torture che i disabili, spesso malvestiti e denutriti, erano costretti a subire, sono stati i carabinieri del nucleo operativo che hanno fermato quattro cittadini romeni, smantellando quella che era una vera e propria organizzazione. L’operazione dei carabinieri è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica presso la Dda di Roma, Diana De Martino. I militari hanno accertato che le vittime dei romeni erano costrette a lavorare tra via del Corso, piazza del Popolo e piazza di Spagna, controllati a vista.
Insensibilità sportiva
Il Messaggero, 20 ottobre. Titolo: Raccattapalle down espulso dal campo: «Troppo lento». Da sempre durante le partite del Venturina, era a bordo campo per raccogliere le palle e rilanciarle in campo. Domenica scorsa, però, Piero Andreotti, 44 anni, è stato invitato dall’arbitro a uscire e ad andare in tribuna, su richiesta della squadra avversaria: il Rieti. Andreotti è down e sembra che la rimessa in campo delle palle sia apparsa agli avversari un po’ troppo lenta, da cui la richiesta di sostituirlo nel compito. I giocatori del Rieti devono aver pensato che dietro quella lentezza nel rimettere in campo le palle ci fosse della malizia. Così, tra il primo ed il secondo tempo dell’incontro, l’arbitro è entrato negli spogliatoi per comunicare ai dirigenti che Piero non poteva rientrare in campo alla ripresa della gara.
Alla richiesta di spiegazioni l’arbitro avrebbe risposto che non era gradito alla panchina avversaria. È toccato poco dopo al direttore sportivo del Venturina, Valerio Olmi, accompagnare Piero Andreotti in tribuna, tra le poltroncine dei distinti.
Un cane che telefona per chiedere aiuto
Il Mattino, 30 ottobre. Titolo: Faith, il cane eroe telefona e salva la padrona epilettica. Lei cade dalla sua sedia a rotelle e il suo cane chiama il numero di emergenza, abbaia al ricevitore fino a quando dall’altra parte del filo non capiscono e vanno a vedere cosa è successo. Il cane salva la vita della sua padrona. È accaduto a Richland, Washington, a una donna di 45 anni di nome Leana Basley, che soffre di attacchi epilettici. La sua cagna, Faith (in italiano Fede), una rottweiler di quattro anni, è addestrata, in caso di necessità, a chiamare il 911, il numero della polizia. Lo fa con il naso dopo aver sollevato la cornetta.
Scuole e sicurezza
Il messaggero, 4 novembre. Titolo: Una scuola su due non è sicura. Un edificio scolastico su due (per l’esatezza il 57%) non è in regola. Il 31 dicembre scade il termine per l’adeguamento delle strutture e degli impianti alle norme previste dalla 626, la legge varata nel ‘94 per garantire la sicurezza. Ma i sindacati accusano: «Ritardi inaccettabili, si va verso l’ennesima proroga per mancanza di fondi, il governo prepara il decreto per far slittare l’applicazione di norme, che solo l’Italia disattende». L’Anci: «La responsabilità non può essere scaricata sugli enti locali». I presidi: «Non possiamo essere noi il bersaglio». Cittadinanzattiva: «Ci rivolgeremo alla magistratura».
Hai fame? Mangia degli insetti!
ADNkronos, 8 novembre. Titolo: Fao: rapporto, insetti commestibili sono fonte di proteine in africa. Gli insetti commestibili, come i bruchi e le larve, sono fonti importanti di proteine e dovrebbero essere considerati come un’alternativa nell’ambito degli sforzi tesi ad aumentare la sicurezza alimentare nei Paesi dell’Africa centrale. Lo ha dichiarato oggi la FAO, citando i risultati di uno studio secondo il quale i bruchi sono già per molti nell’Africa Centrale un’importante riserva di cibo: circa l’85% dei partecipanti ad un sondaggio nella Repubblica del Centrafrica consuma bruchi, il 70% nella Repubblica democratica del Congo ed il 91% in Botswana.
“Gli insetti commestibili delle foreste sono una fonte importante di proteine e, a differenza di quelli delle terre agricole, sono privi di pesticidi,” ha affermato Paul Vantomme, un esperto forestale dell’Organizzazione dell’Onu che si occupa della lotta alla fame nel mondo. Per ogni 100 grammi di bruchi essiccati, ci sono circa 53 grammi di proteine, circa il 15% di grasso ed il 17% di carboidrati. Il loro valore energetico è intorno alle 430 kilocalorie ogni 100 grammi. Si ritiene, inoltre, che gli insetti abbiano una proporzione di proteine e grassi più alta di quella del manzo e del pesce, con un elevato valore energetico.
Mi chiamo @
Zeusnews, 10 novembre. Titolo. Un uomo di nome “@”. Spesso la realtà supera la fantasia. Ad esempio, in Cina e più precisamente nella provincia di Zhengzhou, le autorità hanno impedito a un uomo di chiamare il proprio figlio “@”, in quanto il nome non è traducibile in cinese mandarino. Il motivo per cui l’uomo avrebbe voluto chiamare in questa maniera il figlio consiste nel fatto che la chiocciolina appare su tutte le tastiere dei PC ed è quindi simbolo positivo, facile da ricordare e moderno. Il caso cinese non rappresenta l’unico esempio di padre che intende dare al figlio un nome nello spirito dell’era digitale: il piccolo Jon Blake Cusack Version 2.0 lo dimostra.
Se disturba… legalo
La Repubblica, 22 novembre. Titolo: Per guardare la tv legano paziente al termosifone. A Risceglie (Bari) tre infermieri, due uomini e una donna, per non essere disturbati da un paziente mentre guardavano la televisione, lo hanno legato a un termosifone acceso. Vittima un uomo di 24 anni ricoverato nel repa rto ortofrenico per gravi problemi psichici.
I tre infermieri, arrestati in flagranza di reato con le accuse di sequestro di persona e lesioni personali, sono stati denunciati da una telefonata anonima, probabilmente partita dall’interno della struttura. I carabinieri, arrivati di nascosto, hanno infatti trovato l’uomo, denudato fino alla cintola con escoriazioni all’emitorace sinistro e all’ascella sinistra e legato con una cintura lunga due metri e mezzo, ad un termosifone. Secondo gli investigatori, i tre si sono accaniti contro l’uomo perché continuava ad infastidirli. Sono stati subito portati in carcere e nelle prossime ore dovranno spiegare al gip del Tribunale di Trani (Bari) i motivi del loro gesto. Già nella notte tra il 31 gennaio ‘96 una donna di 40 anni, Maria, ricoverata nello stesso ospedale psichiatrico, diede alla luce un bimbo, senza l’aiuto di medici e infermieri e per di più legata al letto con una cintura che le bloccava il braccio e la gamba sinistri.
Parcheggi gratis e permessi abusivi
L’Adige, 4 dicembre. Titolo: Da lunedì parcheggi gratis per i disabili. Da lunedì 6 dicembre le auto che esporranno il permesso per gli invalidi potranno parcheggiare gratuitamente anche sulle aree di sosta blu. È una piccola rivoluzione per la città di Trento, chiesta da anni dalle associazioni che tutelano le persone disabili, dal difensore civico, ed a livello politico dalla Lista Taverna e da Fabio Armellini delle Genziane. Se infatti a Rovereto, come in molti centri italiani, è possibile per le auto che espongono lo speciale talloncino occupare gratis gli spazi di parcheggio a pagamento. Una sicura agevolazione per i disabili ed i loro accompagnatori: qualora siano occupati i posti auto gialli, l’auto con il permesso potrà sostare anche negli spazi a pagamento, senza versare denaro.
Continua il lavoro di controllo dei Servizi Esterni della polizia municipale sui permessi rilasciati ai disabili. Finora sono stati scoperti 5 permessi intestati a persone defunte da tempo, anche da un anno e mezzo ed utilizzati senza troppi problemi di coscienza dai familiari. Le 5 persone che utilizzavano i permessi intestati ai defunti sono state multate due volte, secondo gli articoli 158 e 188 del codice della strada, perché hanno usufruito abusivamente del permesso e perché non avevano titolo per essere in possesso del talloncino degli invalidi. Tali permessi sono stati ritirati dalla polizia municipale “con molto imbarazzo da parte dei convocati”, come alcuni ispettori hanno notato.

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