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- Rassegna stampa, dicembre 2006
Rassegna stampa, dicembre 2006
- Rifarsi il petto
- Corriere della Sera, 29 settembre. Titolo: anche l’uomo si rifà il seno. Non è per rincorrere la giovinezza perduta. Né per eliminare senza troppi sacrifici vistose rotondità. Dietro al fenomeno della corsa alla ginecomastia, la riduzione del seno, quadruplicati gli interventi maschili negli ultimi 2 anni in Italia, c’è invece «il semplice desiderio di mostrarsi più ordinati nella fase dell’invecchiamento», difende la scelta Marco Gasparotti, cattedra di Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva all’Università di Tor Vergata. Non è dunque da biasimare né deridere l’uomo che si rifà il seno.Quasi il 25% dei clienti dei chirurghi plastici, su un totale di 47 mila all’anno, si fanno aspirare il grasso nella parte alta del torace. I medici sono d’accordo nell’attribuire l’aumento dell’adiposità in zone inusuali per gli uomini agli estrogeni contenuti nel cibo, carne in primo luogo, e nell’ambiente. La maggioranza dei pazienti hanno più di 45 anni, va in palestra, si mette a dieta per essere in ordine, ma il dimagrimento non basta. E allora si rivolgono agli specialisti delle belle forme.
- Ti telefono dalla bara
- Libero, 8 novembre. Titolo: Sempre più persone chiedono di portarsi il cellulare nella tomba. L’Irlanda è uno dei paesi in cui l’uso del cellulare si è diffuso più rapidamente: ben il 94% della popolazione ne possiede almeno uno. Negli ultimi tempi però la cosa sta decisamente sfuggendo di mano e molte persone hanno addirittura cominciato a chiedere di essere sepolte con il proprio telefono portatile in mano, ovviamente acceso. Peter Flanagan, un proprietario di un impresa di pompe funebri ha spiegato che «la maggior parte delle persone chiede di portarsi il cellulare nella tomba per il terrore di essere sepolto vivo, altri semplicemente perché sono affezionati al loro telefono». Portare nella tomba gli oggetti materiali a cui si era maggiormente attaccati in vita è infatti una millenaria tradizione irlandese. Unico accorgimento che le pompe funebri impongono ai loro clienti è quello di spegnere la suoneria prima di chiudere la bara: questo per evitare che il telefono squilli proprio durante il funerale.
- Radio per cani e gatti
- Libero, 8 novembre. Titolo: Una radio per cani e gatti Suonano Elvis e Chopin WASHINGTON Per i cani e i gatti, compagni fedeli dell’uomo, c’è ora una radio tutta per loro: grazie ad essa potranno godere di musiche e canzoni adatte ad ogni momento della giornata e alle proprie esigenze caratteriali. Un’idea rivoluzionaria che arriva dagli Usa, e che ha già avuto un successo clamoroso, a pochi giorni dal via. Si chiama “DogCatRadio” e corrisponde a una bizzarra emittente Web che trasmette musica pensata appositamente per gli amici a due e quattro zampe. L’iniziativa è stata presa da Adrian Martinez, presidente di Marusa Records, un’etichetta discografica indipendente di Los Angeles.
- Occhio all’e-mail
- Adige, 25 novembre. Titolo: Phishing: messaggi in posta elettronica per rubare i dati. Come ben si sa, i metodi messi a punto per fregare i soldi al prossimo sono infiniti: da quelli legali ai violenti. Adesso ci si è messa anche Internet. Centinaia di e-mail sospette segnalate alla polizia postale di Trento ogni settimana, una ventina ogni giorno e sei casi sottoposti ad indagine. Truffe e frodi di questo tipo sono cresciute esponenzialmente negli ultimi mesi. Le e-mail nella maggioranza dei casi partono dall’estero e non è raro trovare errori di ortografia o grammatica che possono metter in guardia l’utente. Il phishing è un tipo di frode ideato per rubare l’identità di un utente, cercando di appropriarsi di numeri di carte di credito e password.
Per far sembrare i messaggi di posta elettronica più veritieri, un esperto in contraffazione inserisce un collegamento che consente di accedere ad un sito web all’apparenza autentico, ma che di fatto conduce ad un sito contraffatto. La differenza viene notata solo da esperti di alto livello: l’indirizzo cambia solo di qualche lettera da quello ufficiale e manca il simbolo del lucchetto, che indica che la connessione è criptata.
Per evitare brutte sorprese, ci sono cinque regole da seguire:- Le banche e le aziende serie non chiedono mai password, numeri di carte di credito o altre informazioni personali in un messaggio di posta elettronica.
- Non rispondere a richieste di informazioni personali ricevute tramite posta elettronica. Nel dubbio, rivolgersi all’istituto che dichiara di aver inviato l’e-mail.
- visitare i siti web digitando l’indirizzo nelle barra apposita, diffidando dei link ricevuti via e-mail.
- Esaminare regolarmente i rendiconti bancari e della carta di credito.
- Denunciare sospetti usi illeciti delle informazioni personali alle autorità competenti. A buon intenditore poche parole ovvero, “Su con le rece, zent!”.
- Compagni di… bevute
- L’Adige, 25 novembre. Titolo: L’etilometro mette nei guai anche i passeggeri. 600 euro di ammenda a quattro ragazzi del Primiero per il (maldestro) tentativo di aiutare un amico finito nei guai con l’etilometro. I fatti oggetto del procedimento penale risalgono al 19 maggio dell’anno scorso. Poco dopo mezzanotte la Nissan Patrol condotta (così almeno sostenevano i carabinieri) da Alessandro Stefani rimase coinvolta in un incidente. Sul posto intervennero i carabinieri di Transacqua che, sottoposto il conducente ad alcoltest, lo trovarono positivo ben oltre i limiti di legge. Secondo l’accusa, per evitare guai al conducente gli amici che con lui quella sera avevano partecipato ad una festa di matrimonio dissero che al volante sedeva invece un’altra persona, Francesca Miclet. In verità, come sosteneva un’altra testimone, alla guida c’era proprio Stefani. Dunque la versione degli amici, che peraltro presentava alcune contraddizioni, era stata concordata per evitare guai al vero conducente. Guai che però sono lievitati per tutti. Stefani ha dovuto rispondere di guida in stato di ebbrezza, mentre gli amici Omar Loss, Mauro Corona, Francesca Miclet e Marco Zugliani vennero denunciati per favoreggiamento. A tutti la procura ha inviato un decreto penale di condanna da 600 euro.