Rassegna stampa, febbraio 2005

Autori:Redazione

Data: 01/02/05

Rivista: febbraio 2005

Notizie curiose, serie e no, verità, mezze verità e false verità, pettegolezzi, insinuazioni, maldicenze, dubbi, allusioni, critiche, malignità, illazioni, inchini, riverenze, ossequi e salamelecchi spigolati qua e là dalla stampa locale e nazionale e commentati in redazione.

Muscoli gonfiati

L’Adige, 28 novembre. Titolo: Palestrati, il 20% fa uso di pasticche. Un frequentatore su cinque di palestre e centri di body building del Trentino fa uso di sostanze dopanti o di «beveroni» che tonificano i muscoli e fanno salire il testosterone. Un 20% della clientela, desiderosa di accelerare l’effetto «macho» dei bicipiti scolpiti, che non si accontenta degli attrezzi e del sollevamento pesi, ma si fa di pasticche, epo (eritropoietina), anfetamine e ormone della crescita GH.
Della diffusione del fenomeno, a macchia d’olio, ne sono convinti per primi gli stessi istruttori e i titolari di palestre, proprio quelli a cui spesso si rivolgono i clienti «esigenti», amanti del culturismo, smaniosi di pompare in solo qualche settimana la propria asfittica muscolatura. «Credo sia una stima corretta», afferma Lucio Coccarelli, 37 anni, istruttore del Max Village, la palestra di wellness di via Guardini, a Trento Nord. «Si tratta di giovani, età dai sedici anni in su, motivati spesso dal voler far colpo sulle ragazze o tra gli amici. A volte sono gli stessi allenatori che propongono la «roba» ai clienti. Non è esposta sul banco, certo. Ma se si insiste un po’, salta fuori. Molti se la procurano su internet, facendosela arrivare dagli Stati Uniti o dai Paesi dell’Est». Il «vizietto» dei muscoli da Big Jim costa caro. «Un ciclo costa anche 300-400 euro, e dura solo qualche mese. Poi bisogna continuare», spiega Lucio Coccarelli. «Tutti lo sanno che quella roba avvelena il fegato, distrugge i reni. Ma chi la vuole, se ne frega».

Piccoli razzisti

Corriere della Sera, 22 dicembre. Titolo: Baby gang arrestata: picchiava gay e disabili. Era una «baby gang» dedita a furti, ricettazione, danneggiamenti e incendi, e che in più si divertiva a picchiare omosessuali e disabili. È stata fermata dalla polizia di Pordenone: quattro minorenni tra i 15 e i 17 anni sono stati arrestati. Le indagini sono iniziate dopo il ripetersi di aggressioni ai danni di omosessuali avvenute a Pordenone e hanno portato la polizia a un gruppo di giovanissimi, in parte italiani e in parte albanesi. Altri due minorenni sono stati denunciati alla magistratura in stato di libertà e indagini sono tuttora in corso su altri dieci minori. Nei loro confronti sono state formulate le ipotesi di reato di concorso in lesioni personali, furto aggravato, ricettazione, danneggiamento e incendio.
L’inchiesta è partita dopo una «lettera aperta» scritta da un omosessuale che denunciava ripetuti episodi di aggressione e violenza, compresi pestaggi compiuti con l’uso di catene e bastoni. I quattro giovani arrestati sono stati sorpresi in flagranza di furto: trovati in loro possesso una serie di telefonini, autoradio, console per videogame e lettori cd, tutti rubati in vari «colpi» in diverse zone della città.

Natale con i profilattici

L’Adige, 30 dicembre. Titolo: Cremona, albero di Natale con profilattici. Un albero di Natale molto particolare è stato preparato nel consultorio familiare dell’ASL di Cremona: è addobbato con profilattici, pillole anticoncezionali, diaframmi, spirali e anche un divaricatore vaginale per pap-test. Un preservativo pende dal capo di un angioletto dorato. A spiegare questa «provocazione» è un cartello con la scritta «Scegli la contraccezione che aderisce meglio al tuo stile di vita». Lo scopo dichiarato è quello incoraggiare l’uso di anticoncezionali per evitare il ricorso all’aborto, che nella provincia sarebbe in forte aumento soprattutto tra le immigrate. A ulteriore spiegazione dell’iniziativa sono stati appesi alle pareti manifesti in quattro lingue (italiano, arabo, cinese e punjabi). L’iniziativa ha sollevato le critiche del mondo cattolico.

Droga e violenza

L’Adige, 10 gennaio. Titolo: Stordita con la nuova droga, violentata: non ricorda nulla. Stuprata da più uomini, dopo aver bevuto un cocktail con uno sconosciuto. Ma dal momento del brindisi non ricorda più nulla. Ha scoperto solo il mattino dopo di essere stata stuprata nel parcheggio esterno del locale, nel quale si è risvegliata all’alba, con il corpo cosparso di lividi.
La ragazza sarebbe la prima vittima di una nuova droga, scoop, definita anche «dello stupro» perché getta nell’incoscienza e annulla qualunque reazione di difesa. Solo la visita ginecologica alla quale si è sottoposta il giorno dopo ha rivelato cosa era successo alla ragazza. Nel circuito dei locali della zona è scattato l’allarme «Scoop», uno stupefacente sbarcato dagli Usa, dove ha già fatto altre vittime.
Sarebbe una droga sintetica, una sorta di extasy liquido e gli inquirenti sospettano che si stia diffondendo anche nelle discoteche italiane. Si tratterebbe di una sostanza incolore e senza sapore che non altera nemmeno il gusto delle bevande in cui può venire disciolta. Come effetti dà una maggiore libido e una maggiore eccitazione. Quando l’effetto svanisce, però, rimane un senso di stordimento e non ci si ricorda più quello che è stato fatto. La nuova sostanza costa poco, circa cinquanta euro, ha effetto a basso dosaggio e può durare addirittura fino a sei ore.

Madre uccide il figlio

Il Corriere della Sera, 5 gennaio. Titolo: Madre impicca il figlio. Scivolata probabilmente nel buio imbuto della depressione, aveva pensato di impiccare suo figlio, studente delle elementari, e poi di uccidersi nello stesso modo. Ma qualcosa, nel cappio del bambino, non ha funzionato alla perfezione. Lui è così riuscito a liberarsi ed è corso a soccorrere la genitrice che aveva intanto portato a termine il suo piano. Purtroppo per la donna, separata da tempo dal marito, non c’è stato nulla da fare. Il piccolo ha lanciato l’allarme chiamando i nonni. È successo nel Gallaratese, fuori Milano.

Cometa sotto tiro

Il Messaggero, 7 gennaio. Titolo: La NASA sta per sparare una potente cannonata contro una cometa. Salvo contrattempi, il 12 gennaio prossimo prenderà il via da Cape Canaveral una missione interplanetaria destinata ad un Deep Impact (“gran botta”) con l’innocua cometa Tempel 1. La finestra di lancio è particolarmente stretta perché il tiro è di quelli che richiedono una mira strepitosa. La missione si svolgerà in due fasi: nella prima fase, che durerà 6 mesi, una navicella composta di due moduli separabili sfrutterà la spinta iniziale di un razzo Delta II della Boeing per coprire una distanza di circa 500 milioni di km e portarsi sulla scia del bersaglio. Poi, a 900 mila km dall’ignara cometa, il vero e proprio proiettile, un intelligente “bidone” del peso di 360 kg, si staccherà dalla navicella madre, destinata a sopravvivere per documentare e ritrasmettere a terra tutta la vicenda, e cercherà di centrare, 24 ore dopo, una sorta di grossa patata di appena 6 km di diametro. Quando si schianterà sul bersaglio, con una velocità relativa di 10,2 km al secondo, cagionando un cratere largo come uno stadio e capace di inghiottire un palazzo di 8 piani, sarà di crociera e a pieno carico. Deep Impact si propone di farci sapere come si formerà il cratere e con quali dimensioni: dati utili ad appurare le caratteristiche strutturali della cometa e quale sia la composizione dell’interno del cratere stesso e del materiale espulso.

Ratti alcolisti aiutati da una salvia cinese

La Repubblica, 12 gennaio. Titolo: Una salvia contro il vizio del bere. Potrebbe venire dalla natura il rimedio per combattere l’alcolismo. Secondo alcuni ricercatori dell’istituto di neuroscienze del Cnr di Cagliari, le radici secche della Salvia Miltiorrhiza, potrebbero avere effetti benefici per chi è alle prese con l’alcolismo.
Gli studi, per adesso solo sui ratti alcolisti, dimostrano infatti che questa specie di salvia (originaria della Cina, appartenente alla famiglia delle Labiatae da tempo usata nella medicina popolare cinese per curare alcune malattie del sangue, le cardiopatie, le epatiti, le emorragie, i disturbi mestruali, l’edema e l’insonnia), riduce il consumo volontario di alcol. I ratti alcolisti, appartenenti ad un ceppo noto per la sua propensione al bere, sono stati trattati con estratti di salvia prima di consentire loro di bere nuovamente dopo un periodo di astinenza di sette giorni.
E i risultati sono stati incoraggianti. Gli estratti di Salvia hanno ritardato la voglia di bere nei ratti che erano stati precedentemente esposti all’alcol. Non solo. La salvia ha ridotto il consumo di alcol in ratti che ne avevano raggiunto un consumo stabile e, infine, sopprimevano l’aumento del consumo di alcol dopo un periodo di privazione. Un aspetto, quest’ultimo, che è collegato alle ricadute dopo un periodo di astinenza. Spesso infatti gli alcolisti che cessano di bere per un determinato periodo, una volta che ricadono nel consumo, assumono grandi quantità di alcool. Bene, nei ratti, questa “voglia” è ridotta dall’assunzione della salvia. L’estratto di salvia dunque potrebbe aiutare l’alcolista che, avendo deciso di smettere di bere, potrebbe apprezzare un bicchiere di vino senza sentire il bisogno di bere tutta la bottiglia. Per il momento, sono i ratti alcolisti a diventare astemi. Ma, visti i risultati, le prospettive sembrano incoraggianti anche per gli uomini.

Internet salva-vita

Corriere della Sera, 12 gennaio. Titolo: L’ha visto accasciarsi ed ha chiamato i carabinieri. Salvato grazie alla webcam. Lei era collegata ad Internet e attraverso una webcam stava comunicando da Roma con un suo amico che si trovava in provincia di Trento, quando all’ improvviso lo ha visto accasciarsi a terra. La donna ha subito chiamato i carabinieri, e in pochi minuti l’uomo è stato soccorso e salvato.
Proprio mentre i due stavano parlando via internet, il giovane ha avuto un malore e si è accasciato al suolo, sparendo dall’inquadratura della web-cam e senza più rispondere agli appelli della donna. A quel punto, non avendo alcun modo per soccorrere il suo amico trentino, la signora romana ha chiesto aiuto ai Carabinieri tramite il numero di pronto intervento 112. I militari di Roma si sono messi subito in contatto con i colleghi di Caldonazzo che in pochi minuti hanno raggiunto l’abitazione del giovane, dove lo hanno trovato privo di sensi. Il ragazzo è stato quindi soccorso e trasportato al più vicino ospedale.

Scienziati pagati per dire che il fumo fa bene

La Repubblica, 14 gennaio. Titolo: Industrie assoldavano scienziati per screditare ricerche sul fumo. LONDRA – L’industria del tabacco, almeno fino al 2001, avrebbe cercato di gettare discredito sulle ricerche che mostrano l’effetto cancerogeno del fumo, assoldando a questo scopo ricercatori o consulenti. Lo sostiene la prestigiosa rivista medica britannica The Lancet.
L’inchiesta, firmata dal professor Stanton Glantzt, si basa sull’esame di documenti finora confidenziali: le multinazionali del fumo avrebbero tentato di alterare i dati che, fin dal 1996, mostravano un coinvolgimento diretto del tabacco nella mutazione di un gene antitumorale, il p53.
“Il livello di coinvolgimento dell’industria del tabacco nella ricerca sul gene p53″, scrive Glantzt nel suo articolo, “dovrebbe spingere autori, editori, direttori e lettori delle riviste scientifiche a vigilare su questo genere di conflitti d’interesse”. Glantz invita inoltre le università e gli istituti di ricerca a non accettare denaro dai produttori di sigarette per minimizzare il rischio di attacchi all’integrità della ricerca scientifica.
Peter Boyle, direttore dell’agenzia internazionale sui tumori dell’Oms, ha definito “vili, uomini di paglia”, i consulenti che omettano di dichiarare la loro associazione all’industria del tabacco, per pubblicare critiche prezzolate alle ricerche scientifiche.

Donne sposate
a rischio

Il Messaggero, 12 gennaio. Titolo: Il matrimonio fa male alla salute delle donne di una certa età. Una ricerca dell’università del Queensland, in Australia, ha provato che le ultrasessantenni single stanno meglio delle coetanee sposate. La stessa cosa non vale per gli uomini: le loro condizioni di salute non sembrano essere influenzate dallo stato coniugale. «Forse le donne sposate sono logorate dalla necessità di prendersi cura dei mariti», sostengono i ricercatori australiani. La ricerca secondo cui il matrimonio nuoce alla salute è confermata anche dal trend dei divorzi in alcuni paesi europei.

Richiesta di aiuto

Il messaggero, 10 gennaio. Titolo: No, non possiamo farcela da soli, abbiamo bisogno di voi. A 20 giorni dal terribile maremoto nel Sud-Est asiatico, il ministro degli Esteri indonesiano Hassan Wirayuda, è venuto a Roma per ringraziare gli italiani per la «sincerità del sostegno» e per chiedere di andare avanti. Il nostro Primo Ministro ha fornito il bilancio degli aiuti ai Paesi colpiti: «Stavolta dobbiamo essere orgogliosi di ciò che l’Italia ha fatto e potrà fare, la generosità dei cittadini italiani è stata superiore di quella degli altri Paesi europei».
Ed ecco le cifre della generosità. Innanzitutto quella diretta, immediata, anonima; quella che ha coinvolto in prima persona milioni di persone attraverso gli SMS, i versamenti su conto corrente, le carte di credito. In questo modo sono stati raccolti 43 milioni e 300 mila euro. A questa cifra bisogna aggiungere 70 milioni di euro stanziati dal governo e 38 milioni di debito cancellato a Indonesia e Sri Lanka. Il totale dell’aiuto italiano arriva così a oltre 150 milioni di euro. Gli aiuti italiani si indirizzeranno soprattutto in Sri Lanka, dove verranno realizzati un centro infantile, una scuola, due campi per l’assistenza medica, un campo per rifugiati, una scuola elementare per circa 400 alunni, opere per consentire l’approdo di traghetti, abitazioni.

3-0 Portiere ucciso

Corriere della Sera, 18 gennaio. Titolo: Subisce tre gol: portiere africano massacrato. L’aver incassato tre reti (a zero) dalla Nigeria è costato la vita al portiere della nazionale under 20 del Benin, il 18enne Yessoufou Samiou. Lo ha reso noto Suleiman Habuba, direttore della comunicazione della Confederazione calcistica africana.
Ieri notte, dopo la pesante sconfitta sul campo, il ragazzo era andato in discoteca e lì è stato affrontato a muso duro da un gruppo di tifosi che gli hanno rinfacciato la sconfitta, le tre reti incassate e il fatto di essere andato a festeggiare nonostante la figuraccia. Ne è nata una discussione sfociata nel pestaggio nel quale Samiou Yessoufou, colpito ripetutamente con calci e pugni alla testa (ma anche, pare, con un coltello) da una decina di persone, è morto qualche ora dopo il ricovero in un ospedale. Yessoufou giocava nella serie A del suo paese, nel club del Buffles Borgou.

Brevissime chicche

www.dagospia.it. Titolo: Media Blob. La Corea del Nord ha dato l’avvio a una campagna per costringere i cittadini a tenere i capelli corti. In Brasile un uomo ha ucciso la madre ottantottenne dandola in pasto a due pitbull. In Canada la polizia ha arrestato una bisnonna che si fumava uno spinello mentre accompagnava in automobile i nipotini di uno e quattro anni. In Australia una donna di settantotto anni ha confuso il collirio con una colla attaccatutto. A New York due pensionati sono stati arrestati perché fuori dal tribunale facevano continue battute contro gli avvocati. A Praga un tassista ha truffato il sindaco della sua città perché l’aveva confuso con un turista inglese che chiedeva un passaggio. Una coppia rumena che si è conosciuta attraverso Internet ha quindi chiamato proprio figlio Yahoo. In Francia un prete sta conducendo una battaglia per vietare che di notte suonino le campane della sua chiesa.
In Svizzera un motociclista che si era fermato per strada convinto di aver investito un cane si è accorto che in realtà la vittima era un uomo vestito da cane. Un quotidiano locale rumeno ha quindi reso noto che in tutto il Paese duecentotrentatre persone hanno nomi che significano «Sesso orale» mentre decine di altri cittadini si chiamano «Cacca», «Culo» e «Testicoli».

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