Rassegna stampa, febbraio 2006

Autori:Redazione

Data: 01/02/06

Rivista: febbraio 2006

Invalido muore a casa dal freddo

La Repubblica, 4 gennaio. Titolo: Gli tagliano luce e gas invalido muore per il freddo. L’autopsia è fissata per oggi, ma quella che i suoi amici chiamano “una pubblica riflessione” è già cominciata. La morte solitaria di “Zep” (soprannome scritto sulla targhetta del citofono), o “Zeppelin”, sta facendo discutere amministratori e persone comuni. Un punto prevale sugli altri: che senso ha avuto aiutare l’invalido Giuseppe Bolzoni, 45 anni, dargli una casa comunale e una pensione miserevole, per poi tagliargli il gas e la luce e lasciarlo al gelo dei giorni scorsi? La vita di “Zep” è stata molto sfortunata. Quindici anni fa, quando lavorava regolarmente, come imbianchino, cadde da un’impalcatura. Da allora, recuperò molto parzialmente l’uso delle braccia.
Era stato riconosciuto come “invalido al 30 per cento”, il minimo per ottenere il sussidio, ma non abbastanza per il diritto a un lavoro regolare. Lo assistevano i servizi sociali del Comune, gli assegnarono 300 euro al mese di pensione.

Riconoscersi a pelle

La Repubblica, 8 gennaio. Titolo: Chip sotto pelle, crescono i fan negli Usa. Password e chiavi di metallo sono reperti quasi da museo per Amal Graafstra, imprenditore ventinovenne di Vancouver. Per accedere al suo pc o aprire la porta di casa, gli basta infatti soltanto un cenno della mano. Tutto merito del chip che si è fatto impiantare sottopelle: più piccolo di un chicco di riso, dura una vita. Nel suo blog, il giovane canadese racconta per filo e per segno la sua esperienza con tanto di foto e video dell’«operazione». E si dice soddisfatto per aver convinto la sua ragazza, pure lei ora in grado di aprire la porta di casa con la sola imposizione della mano. Un intervento che non ha nulla di pionieristico, anzi. Sembra piuttosto destinato a diventare una nuova moda, la nuova frontiera dopo il piercing. Sono decine gli entusiasti del nuovo sistema di identificazione a radiofrequenza Rfid. «Sembra di avere una sorta di potere magico» commenta Mikey Sklar, un ventottenne di Brooklyn. «Abracadabra e la porta si apre, il computer si accende».

Mamma segregata per 30 anni

La Repubblica, 17 gennaio. Titolo: Segregata dalla madre per 30 anni. “Mi vergognavo di lei”. Con queste parole ha tentato di giustificarsi Annina, una donna di 73 anni di Pescara, che per una vita intera ha tenuto segregata in una stanzetta la figlia Giuseppina di 52 anni affetta da un grave deficit mentale. La donna ha trascorso 30 anni trattata come una bestia selvatica, nutrita con avanzi di cibo e lavata sul balcone di casa con un tubo da giardino.
L’anziana donna è stata denunciata e la procura della Repubblica di Pescara ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di incontrare la figlia. Indagato anche il marito della donna, che non è il padre di Giuseppina, e la sorella della vittima, di due anni più piccola, colpevoli entrambi di non aver mai denunciato le brutali violenze.
Giuseppina, nata con un grave disturbo mentale che la rende quasi incapace di parlare, ha trascorso la sua vita chiusa a chiave in una stanza di circa sei metri quadri, nutrita come un animale, costretta a dormire su una brandina, senza luce elettrica e senza mai poter uscire. Il suo incubo è finito quando gli agenti della squadra mobile di Pescara, guidati da Nicola Zupo, sono intervenuti nell’appartamento.

Due mele al giorno…

L’Adige, 24 gennaio. Titolo: Le mele aiutano a combattere il cancro. L’informazione viene dalla Lega dei tumori trentina, presieduta dal professor Mario Cristofolini. «Recentemente sui giornali locali – è scritto in un comunicato – sono stati riportati i risultati di una ricerca dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige sulle sostanze antiossidanti, polifenoli, flavonoidi e altri presenti nella frutta trentina ed in particolare nelle mele. Tali sostanze hanno attività anti-invecchiamento e proteggono dal cancro. Ma è vero?». Un articolo è apparso sulla prestigiosa rivista Annals of Oncology e gli autori si chiedono nel titolo «Può una mela al giorno togliere il medico di torno?». Lo studio ha analizzato 8.209 pazienti italiani, dal 1991 al 2002, affetti da tumore in varie localizzazioni confrontate con un gruppo di 6.629 soggetti, ricoverati in ospedale per patologie acute non neoplastiche. Il rischio di tumore nei consumatori di mele risulta diminuito del 21% per il cancro del cavo orale, del 25% per il cancro esofageo, del 20% per il cancro del colon retto, del 18% per il cancro della mammella, del 15% per quello ovarico e del 9% per il tumore della prostata. Si riconferma quindi la raccomandazione di consumare quotidianamente più porzioni di frutta e verdura, ed in particolare di mele. Del resto anche i ricercatori dell’Istituto agrario di S. Michele avevano sottolineato le virtù salutari della mela trentina. «Un consiglio, quello degli scienziati – conclude la Lega tumori – di grande importanza in Trentino dove la mortalità da tumore è tra le più alte in Italia».

Mania da spese pazze

La Repubblica, 24 gennaio. Titolo: Shoppingmania: 4000 euro spesi in Autogrill Spese pazze. In tutti i sensi. Sono quelle compiute da una giovane avvocatessa che ha trascorso tutta la notte nell’area di servizio «La Macchia» ad Anagni, sull’autostrada Roma-Napoli, spendendo 4000 euro in preda ad un particolare tipo di crisi depressiva, meglio conosciuta come sindrome da shopping o acquisto compulsivo.
La professionista ha cominciato a fare spese folli all’interno dell’esercizio commerciale. Ha cominciato utilizzando i contanti, forse per non lasciare tracce, ma, una volta finiti i soldi liquidi, è passata alla carta di credito. Alla fine ha acquistato oltre quattromila euro tra cd, dvd, libri, sigarette, salumi e cioccolate varie. A fermare la corsa alla spesa della libera professionista sono stati gli agenti della Polstrada avvisati dai dipendenti dell’area di servizio preoccupati della furia maniacale con cui la donna stava procedendo agli acquisti. Accompagnata all’ospedale Umberto I di Frosinone ha atteso l’arrivo dei genitori dai quali si è saputo che la figlia soffre di turbe maniacali e quando ha le crisi da fondo a tutti i suoi averi.

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