Il giornale, 10 dicembre. Titolo: Milano, bus investe e uccide una donna: l’autista parlava al telefonino. Parlava al telefonino l’autista del bus che ha ucciso una donna sulle strisce a Milano ieri sera. Il giudice lo accusa di omicidio colposo ma lui, 28 anni, da quattro nell’azienda di trasporti pubblici Atm, non replica: è ancora sotto shock. I passeggeri del “57” però non hanno dubbi e lo hanno detto ai vigili urbani e alla polizia: “L’autista era distratto perché parlava al telefonino”. Anche lei, la donna travolta e uccisa dal bus, parlava al cellulare quando è stata investita. Anche un automobilista ricorda che il conducente dell’autobus era distratto: “Ho suonato il clacson ma il bus è andato avanti e l’ha investita”.
Sospesa per aver detto la verità
La Repubblica, 12 dicembre. Titolo: “Babbo Natale non esiste”: licenziata la supplente. La supplente di una scuola inglese, forse non sapendo come tenere buona la classe, ha sbalordito i suoi alunni con una scioccante rivelazione: “Tutti voi siete ormai abbastanza grandi da sapere che Babbo Natale non esiste, chiedetelo ai genitori e anche loro ve lo diranno”. I bambini, tornati a casa, l’hanno riferito in lacrime ai genitori. Mamme e papà, probabilmente reduci da lunghi week-end di shopping per scegliere, acquistare e impacchettare i regali da mettere sotto l’albero, hanno sepolto il preside della scuola sotto una valanga di lettere e telefonate inviperite. Senza perdere tempo, il preside ha prontamente licenziato la maestra colpevole di avere pronunciato un’eresia. “Quella supplente non aveva il diritto di portare via ai nostri bambini il lato più magico del Natale”, ha detto una mamma. “Mia figlia è rimasta sconvolta”, le ha fatto eco un’altra. “Non spetta agli insegnanti decidere se e quando è il momento di dire queste cose”, s’è arrabbiato un padre. Tutti hanno scritto infuriati al preside chiedendo provvedimenti: così la maestra è stata sospesa.
Un incidente curioso
La repubblica, 13 dicembre. Titolo: Un incidente sul lavoro lo trasforma in un sessuomane. Un 29enne britannico si è “trasformato” in sessuomane dopo una caduta e chiede un risarcimento milionario. StephenTame ha avuto un incidente sul lavoro e, da marito modello e timorato di Dio, s’è ritrovato sessuomane incallito e impenitente. Non ne è granché felice, men che mai lo è la moglie. Infatti il poveretto ha chiesto un cospicuo risarcimento alla ditta per la quale lavorava, sia per il danno fisico e psicologico subìto, sia per il danno morale di un matrimonio andato – inevitabilmente – in frantumi. In totale, 4 milioni e mezzo di euro. È accaduto nel 2001, Tame cadde da un’impalcatura battendo violentemente la testa tanto da essere costretto a due anni di terapie per problemi fisici, neurologici e per una mutazione del comportamento: “sexual disinhibition” secondo i sanitari che lo curano. Di fatto, un appetito sessuale incontrollato, la frequentazione di prostitute, tradimenti ripetuti ai danni della moglie, quest’ultima, a sua volta, oggetto di pretese inopportune avanzate di continuo dall’insaziabile e trasfigurato consorte. Ora Stephen, certificati medici alla mano, si è rivolto a una corte inglese per chiedere il risarcimento.
Parliamo italiano
La Repubblica, 13 dicembre. Titolo: “Italiano lingua nazionale”. Recita l’Articolo 12 della nostra costituzione: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso a tre bande verticali di uguali dimensioni”. Alla definizione della bandiera, si è tentato più volte di affiancare una frase, tanto discussa da diventare un caso politico: “L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica, nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalla Leggi costituzionali”. Forse, nascosta da antiche questioni storiche, c’è la paura di non essere considerati italiani a causa dei nostri brutti errori grammaticali? Il consiglio: diamo il nostro contributo alla conservazione della lingua di Dante ripassando i congiuntivi per anni massacrati, in tivù, alla radio, sui giornali, da un famosissimo presentatore! Consiglio: Ricordate Totò e Peppino de Filippo che in piazza Duomo a Milano si rivolge un vigile: Noio volevan savoir l’indiriss…
Patente da 10 ore, ritirata!
Toscana tv, 19/12/2006. Titolo: Ha la patente da 10 ore, guida ubriaco e gli viene ritirata. Finalmente aveva conseguito la patente, ma dopo dieci ore gli e’ stata tolta. Protagonista della vicenda un 22enne della provincia di Prato che e’ stato sorpreso nella notte tra sabato e domenica, dai carabinieri in stato di ebbrezza. Lo sfortunato e imprudente neopatentato era alla guida di una Fiat 600 che, a causa dell’asfalto bagnato, ha invaso la carreggiata opposta, scontrandosi con un’altra auto. Sottoposto dai militari arrivati sul luogo dell’incidente al test alcolimetrico, il neopatentato ha evidenziato un tasso tre volte superiore al consentito. Addio patente e denuncia!
Auto veloce, esame doppio
Corriere della Sera, 2 gennaio. Titolo: “Auto veloci ai giovani solo con doppio esame”. In Italia, prima assoluta in Europa nella graduatoria delle vittime su due ruote: in media 617 incidenti stradali al giorno. Nel 2005 sono morte alla guida di una moto 504 persone di età compresa tra i 25 e i 29 anni, 401 tra i 30 e 34 e 371 tra i 21 e 24 (dati rapporto Aci-Istat). Serve ancora raccomandare prudenza a chi si mette in cella oppure più genericamente, alla guida? Ad incoraggiare l’uso della prudenza, il Ministro dei Trasporti Bianchi ha introdotto nuove regole: i neopatentati, per i primi 3 anni di guida, potranno guidare solo vetture di piccola cilindrata. Per essere abilitati alla guida di auto più potenti dovranno sostenere un secondo esame. Il ministro intende inoltre incrementare i controlli sulle strade con autovelox, sistemi radar, video registrazioni eccetera. È opinione diffusa infatti che gli apparati elettronici attualmente in dotazione non siano sufficienti.
Il disabile gentiluomo
Il messaggero, 8 gennaio. Titolo: Disabile sventa borseggio sul bus. Malmenato, nessuno interviene. “Sporco down, malato di mente” così Gianluca, un giovane gentile, timido, con un evidente ritardo mentale, si è sentito apostrofare da un borseggiatore da lui sorpreso a frugare nella borsetta di un’anziana donna, su un bus dell’Atac a Roma. Insulti e poi giù un pugno assestato in pieno volto. Ma in favore del giovane, nell’affollato autobus, pieno di turisti e romani, nessuno pare abbia mosso un dito, anzi, qualcuno, lo avrebbe addirittura censurato per aver esposto i passeggeri a rischio di una reazione da parte dei malviventi. La vicenda viene così raccontata da un testimone oculare: Giunti in Corso Vittorio Emanuele, un ragazzo disabile, di circa 30 anni di età, con un evidente ritardo mentale ma lucido, dall’aspetto bonario e autonomo dal punto di vista motorio, ha cominciato a gridare indicando un borseggiatore straniero, con le mani nella borsa di una passeggera del mezzo seduta vicina al ragazzo”. Il malvivente, aiutato da due complici, appena si è reso conto di essere stato scoperto, si è scagliato contro il ragazzo colpendolo con forza al viso e insultandolo “sporco down, malato di mente”.
Una super testata nucleare
la Repubblica, 10 gennaio. Titolo: Gli Stati Uniti vogliono costruire una nuova testata nucleare. Gli Stati Uniti annunceranno la prossima settimana un piano per dotare il Paese di una nuova testata nucleare, a distanza di vent’anni dalla costruzione delle precedenti armi atomiche in dotazione del Paese. La notizia è stata anticipata dall’edizione online del New York Times. Secondo il giornale, la settimana prossima il Consiglio per gli armamenti nucleari annuncerà un piano per adottare un nuovo tipo di testata che sia più affidabile, meno suscettibile di esplosione accidentale e più sicura da furti di terroristi. Il piano potrebbe costare 100 miliardi di dollari. Il Congresso ha autorizzato ricerche su nuove armi nucleari già tre anni fa, con i relativi finanzianziamenti, che però finora non sono stati molto impegnativi. Se si decidesse di porre in atto un vero e proprio programma nucleare, il presidente Bush si troverebbe a discutere non solo con la nuova maggioranza democratica congressuale, ma anche con avversari e alleati in tutto il mondo. Chi critica quest’iniziativa sostiene che quello attuale è un momento sbagliato per Washington per produrre una nuova arma nucleare di qualunque tipo. Farlo mentre si combatte l’intento analogo della Corea del Nord e si cerca di convincere il mondo ad applicare dure sanzioni all’Iran suonerebbe ipocrita, fanno notare gli oppositori del programma nucleare.
Le parole che escludono
Metropoli, inserto de La Repubblica. Parole che escludono e che fanno sentire gli stranieri come “altri da noi”, “extra”. Un piccolo dizionario da evitare, per abbattere barriere di pregiudizi culturali e sociali. Ecco come spesso li vediamo noi… detto da loro. Albanesi: da banditi in gommone a tutti ballerini come Kleidi. Peruviani: indossiamo anche i blue jeans non solo i colorati abiti andini. Cinesi: c’è chi dice che non moriamo e che cuciniamo cani giganti. Filippini: siamo diventati il sinonimo di collaboratore domestico. Marocchini: triste che il nome di un popolo venga usato come insulto. Pachistani: sarò un cliente o un taliban kamikaze pronto a esplodere? Romeni: delinquenti o ruba mariti, una fama che non meritiamo. Ucraini: tra vodka e comunismo ci ha salvati Shevchenko. Consiglio: Spesso le parole “neutre” diventano taglienti come una coltellata. Se chiedessero in un altro Paese la stessa cosa di noi Italiani, salterebbe certo fuori: italiani – mafia, spaghetti, baffi neri. Evitiamolo.
L’etilometro al bar
L’Adige, 13 gennaio. titolo: C’è anche l’etilometro fai da te. A Stefano Orsingher è bastato osservare gli etilometri normalmente in uso in molti locali pubblici austriaci e tedeschi durante i suoi viaggi oltre Brennero per convincersi ad acquistarne uno per il suo bar, il «Daniela» di via Spolverine a Pergine. Lo ha «piazzato» entrando nel locale a sinistra, a ridosso del mobile bar. L’ha acquistato via internet, costo 899 euro «ma ne ho già incassati 400 in poco tempo». Era tarato per un euro, l’ha abbassato a cinquanta centesimi «un euro mi sembrava eccessivo, non sarebbe stato usato». Si inserisce nell’«alcohol analyzer» la monetina, si prende una cannuccia apposita che si infila in un foro mentre il dispaly si azzera. Emette un suono, si soffia nella cannuccia per tre secondi, il segnale di stop e si legge il valore: oltre 0,5 s’è superato il limite di legge. Orsingher, viene usato per gioco o seriamente? «Pochissimi per gioco e solo la prima volta. La maggior parte per sapere come stanno». E che succede dopo la lettura sul display? «C’è chi si rasserena e chi si ferma. Quando il valore è alto, consiglio di sedersi e di bere qualche mio brodo caldo» e magari, aggiungiamo noi, chiamare un taxi o un amico a farsi venire da prendere!
Il ghiacciaio pattumiera
L’Adige, 24 gennaio. Titolo: Emerge una nuova morena, fatta di rifiuti. Non solo il ghiacciaio della Marmolada si ritira e rischia di scomparire nel giro di pochi decenni, ma le sue condizioni di salute sono gravi. Infatti, da quello che dovrebbe essere uno spasso incontaminato affiorano rifiuti di vario genere. Queste le parole di un geologo: «Riguardo alla Marmolada e in particolare al suo ghiacciaio principale deve essere segnalata una situazione assolutamente anomala, pur tuttavia non certo infrequente nei ghiacciai alpini. Si tratta di una componente particolare e non naturale del materiale morenico, aumentata notevolmente a partire dagli anni più recenti in concomitanza con lo sfruttamento turistico cui la Marmolada è assoggettata. Sul ghiacciaio è infatti abbandonata una cospicua quantità di rifiuti di vario genere che nel loro insieme rappresentano una testimonianza evidente e sconcertante della mancanza assoluta di rispetto e tutela di un ambiente così pregiato e fragile come quello glaciale». Tra i rifiuti citati dal geologo ci sono detriti, frutto di scavi, e quelle che potremmo definire “spazzatura bellica” ossia «proiettili di vario tipo e genere». Il geologo rileva tra l’altro che «la riduzione della massa gelata anche sulla parte sommitale sta mettendo a nudo anche una notevole quantità di detrito che non può considerarsi prettamente di tipo morenico». Attorno al 1980 lo spessore dell’accumulo in cresta superava abbondantemente (in estate) la decina di metri, mentre oggi risulta quasi scomparso. Reinhold Messner ed altri difensori della montagna e della natura già negli anni ‘70 avevano denunciato questa indecenza ma erano stati presi a pernacchie da chi riusciva a cavar soldi anche da un simile disastro. Perché dobbiamo avere sempre bisogno di Cassandre?
Arriva il pannolino ecologico
L’Adige, 24 gennaio. Titolo: A Dro pannolini ecologici per 20 mamme. I pannolini usa e getta sono costituiti in gran parte di plastica, inquinano pesantemente l’ambiente durante il processo di produzione e costano parecchio. Così, il Comune di Dro ha avviato un esperimento assieme a un gruppo di mamme per riciclare i pannolini. Ha regalato a venti famiglie un kit di pannolini: per essere precisi una confezione da 18 pannolini ecologici, alcune salviette e sei mutandine impermeabili per un valore di 500 euro. Se i pannolini tradizionali hanno la comodità dell’usa e getta, sono però difficilissimi da smaltire (decomposizione in 500 anni) e costano circa 635 euro l’anno. Per produrli serve il 37% di acqua in più rispetto a quella per il lavaggio dei pannolini riutilizzabili e oltre il 70% in più di energia elettrica. Inoltre si consumano molte risorse naturali e si impiegano prodotti inquinanti (plastica, idrogel, eccetera). La produzione elimina nell’acqua solventi, metalli pesanti, polimeri, diossine e furani, tutte sostanze di cui faremmo volentieri a meno. I pannolini lavabili sono al 100% in cotone, si lavano in lavatrice e un kit (500 euro) è sufficiente per coprire i primi tre anni del bambino. Sono utilissimi poi al benessere dei bambini poiché quelli tradizionali contengono gel chimici superassorbenti (silicati e simili) che potrebbero causare irritazioni. Tra sei mesi una verifica per capire com’è andata ma, subito, un applauso a quelli di Dro.