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- Rassegna stampa, giugno 2006
Rassegna stampa, giugno 2006
- Un gatto pericoloso
- La Repubblica, 30 marzo. Titolo: Gatto agli arresti domiciliari “Ha aggredito i vicini di casa”. Sottoposto a misure restrittive come un criminale, solo che ha quattro zampe e quando è di buon umore può fare le fusa. Il gatto Lewis, cinque anni, pelo lungo bianco e nero, è diventato un pericolo pubblico da quando a Fairfield, una tranquilla piccola città della provincia americana, ha aggredito almeno sei persone e teso un agguato in piena regola a una venditrice a domicilio. È la prima volta che una simile ordinanza viene emessa nei confronti di un gatto.
Quel che colpisce in Lewis è l’astuzia con cui ha preparato le sue sortite, da vero genio del male, visto che ha messo tutte le sue vittime con le spalle al muro in un cul de sac. “Ti arriva alle spalle, si attacca alle gambe e graffia e morde – riferisce un’altra vittima – quando ho cercato di cacciarlo è saltato come una molla, attaccandosi all’altra gamba”
Le sue vittime sono finite in ospedale con graffi e morsi e l’ufficiale del servizio di controllo animali è corso ai ripari, ordinando che Lewis debba restare chiuso in casa. Nei guai è finita anche la proprietaria, Ruth Cisero, che è stata multata per incauta custodia e per non aver osservato l’ordine dell’ufficiale. - L’olio di colza
- Disinformazione, 11 aprile. Titolo: Un ritorno delle energie rinnovabili? Il ministero federale delle Finanze belga ha autorizzato la vendita dell’olio di colza defiscalizzato delle accise se acquisito direttamente presso un produttore locale, nonché l’utilizzazione effettiva di questo olio come carburante in qualsiasi veicolo. Sarà dunque possibile fare il pieno presso ogni coltivatore dotato di una pressa e di un erogatore, ad un prezzo decisamente più conveniente rispetto ai derivati del petrolio: 70 centesimi contro 1,2 € per il diesel. Scelta a causa del suo carattere poco inquinante ed economico, ma anche per l’ambizione di fornirsi da un agricoltore locale, l’olio di colza può effettivamente circolare mediante alcune modifiche tecniche alle vetture, per un costo complessivo tra i 1.500 e i 2.000 €. Questo tipo di carburante è ideale per il trasporto collettivo e per questo può avere una duplice educazione civica: sensibilizzare i cittadini all’utilizzo dei biocarburanti, diffondendo così le energie rinnovabili e, allo stesso tempo alla necessità di rimettere in questione le nostre abitudini di trasporto e di consumo.
- Turismo nero
- Il mattino, 18 aprile. Titolo: I genitori di Tommaso: no al turismo dell’orrore. Le foto di Tommaso distribuite il giorno del funerale vendute ora a macabri collezionisti in un lugubre commercio; «turisti dell’orrore» che si recano davanti alla cascina di Casalbaroncolo, dove è avvenuto il sequestro, o sulla sponda del fiume Enza, dove è stato ritrovato il corpo del bambino, per fare foto, magari da inviare per gli auguri di Pasqua. «Ci repelle l’idea di un «horror show» – hanno detto i genitori di Tommaso, Paolo Onofri e Paola Pellinghelli – Non ci sembra proprio il caso». «Ci è giunta voce da più parti – ha spiegato Paolo Onofri – di un uso dell’immagine di nostro figlio a scopo commerciale e di lucro. Noi le immagini le abbiamo fate stampare per regalarle alle persone che ce ne fanno richiesta, e che questo diventi un business, sia per rispetto al nostro dolore che per rispetto a nostro figlio, noi non lo accettiamo».
- Suicidio ad alta quota
- Il giornale, 3 maggio. Titolo: Studia paracadutismo per suicidarsi in volo. Il suo primo lancio nel vuoto ha voluto che diventasse l’ultimo. David Crowcroft, un 27enne inglese a lungo residente in Nuova Zelanda, sembra soffrisse di disturbi mentali per una serie di lutti familiari. A Norfolk però non lo sapevano: si era iscritto al corso di paracadutismo in aprile per imparare le tecniche di lancio. Già due settimane fa era in programma il suo primo volo ma le cattive condizioni meteorologiche lo avevano costretto a restare a terra. Sabato scorso invece il tempo era bello e l’aereo era potuto decollare: lanciatosi, a paracadute appena aperto, David si è tolto il caschetto che indossava per tenersi in collegamento via-radio con il suo istruttore e ha estratto un paio di forbici recidendo le corde del paracadute. La morte è stata immediata.
- Cartoni e fast food
- Il giornale, 9 maggio. Titolo: Disney rompe con McDonald’s: «Ingrassa i bambini. La Disney ha deciso di tagliare i ponti con la McDonald’s preoccupato per l’impatto che gli «Happy Meals» del gigante del fast food hanno sull’epidemia di obesità dilagante tra l’infanzia americana. La decisione della casa di Topolino è stata presa in vista dell’uscita di due prossimi film, Cars e Pirates of the Caribbean: dead man’s chest. Il matrimonio tra Disney e McDonald è andato a gonfie vele per un decennio, con gli «Happy Meals» per i bambini che allettavano i piccoli compratori allegando a hamburger e patatine fritte le figurine del pesciolino Nemo, dei dalmati della Carica dei 101 e degli Incredibili. L’accordo, del valore di un miliardo di dollari, prevedeva ben 11 promozioni all’anno sette dei quali mirate specificamente ai pasti per bambini. La Disney aveva anche autorizzato il gigante del fast food ad aprire punti di vendita nei suoi parchi a tema.
La settimana scorsa altri giganti delle bollicine come Coca Cola e Pepsi hanno accettato di ritirare le loro bibite gassate dalle scuole. In America un terzo dei bambini possono oggi essere considerati grassi ma aumenteranno al 50 per cento del totale entro la fine del decennio. I timori degli esperti sono rivolti al futuro: tre quarti degli adolescenti sovrappeso diverranno adulti obesi. Un terzo dei bambini nati nel 2000 possono aspettarsi di avere da grandi il diabete. - Puerpera undicenne
- Il giornale, 11 maggio. Titolo: Gran Bretagna sotto choc: a 11 anni partorisce in bagno. È arrivata all’ospedale lamentando un banalissimo «tummy ache» il mal di pancia dei bambini, ma l’antidolorifico prescrittole da un medico non è servito a nulla: la piccola undicenne in realtà era entrata in travaglio. Le doglie sono iniziate subito dopo che la bimba si era recata al gabinetto e l’ostetrica non è riuscita neppure a tranquillizzarla che il bambino, un maschietto, era già nato. «Il fatto avvenuto è sconvolgente, questa mamma è lei stessa una bambina», ha detto riferendosi alla giovanissima puerpera. Ad accompagnarla in ospedale un uomo di 37 anni che è stato arrestato con l’accusa di abuso su minore e poi rilasciato su cauzione (fino a luglio). Attualmente il neonato si trova in una speciale unità di cura all’ospedale di Hillingdon mentre la piccola mamma è stata presa in carico dai servizi sociali del Comune. Sia lei che il piccolo dovrebbero presto venire dati in affido.
- Ardo per te
- Yahoo.com, 12 maggio. Roma, 12 maggio. Titolo: Scrive ‘Ardo per te’ e incendia il motorino della ex. Dà alle fiamme il motorino dell’ex fidanzata e subito dopo le invia un SMS con scritto ‘ardo per te’. Così un 32enne romano, questa notte, ha manifestato il suo tormento ‘amoroso’ ad una ragazza del quartiere Fidene. Avvisati dalla giovane, i carabinieri hanno arrestato l’’ardente’ ex fidanzato con l’accusa di incendio doloso e danneggiamento. Passata da poco la mezzanotte, la ragazza ha ricevuto sul cellulare un SMS dell’ex fidanzato. La giovane, affacciatasi dal balcone di casa per vedere se l’uomo fosse giù ad aspettarla, come ormai faceva da diverse settimane, si è accorta che il suo scooter era in fiamme. Preoccupata per l’atteggiamento del suo ex, incapace di rassegnarsi alla fine della loro relazione, ha telefonato ai Carabinieri della Stazione Roma Fidene. I militari intervenuti, dopo aver preso contatti con la vittima ed aver constatato il danno, hanno arrestato il 32enne.
- Il duce partigiano?
- Libero, 18 maggio. Titolo: Statua beffa: il partigiano ha la faccia di Mussolini. Vi hanno deposto fiori, qualcuno forse ci ha pure pianto d’innanzi a quel monumento al Milite Ignoto di Osecina, paese della ex-Jugoslavia, in Serbia. Centinaia di veterani della resistenza che, dal 1941, su invito rivoluzionario di Tito, combatterono contro le truppe della Germania nazista (e dell’Italia fascista), si sono soffermati a guardare quell’uomo scolpito nella pietra che, pugno levato, si prepara alla lotta. Nessuno però, in quattro generazioni, deve aver mai guardato bene l’Ignoto che, in verità, tanto ignoto poi pare non essere: mascella prominente, naso dritto, portamento fiero, è proprio il Duce accidenti. Ma che ci fa Benito Mussolini a rappresentare, a pugno chiuso, la rivoluzione comunista e l’estremo sacrificio dei componenti dell’Armata Popolare di Liberazione Jugoslava? È presto detto: al grido, forse poco nobile, di «chi si estrae dalla lotta è un gran fio di…», si scopre che a realizzare la scultura, dell’italico Benito, furono alcuni prigionieri italiani, manipolo di goliardi, che appunto per non estrarsi dalla lotta, giocarono un tiro mancino al povero scultore serbo incaricato, all’epoca dei fatti, di realizzare la scultura ai caduti di Tito.
- Calcio sporco
- Il mattino, 22 maggio. Titolo: Zeman: calcio sporco oltre l’immaginabile. Il 22 dicembre del 2004 Luciano Moggi parla con Antonio Giraudo di Zdenek Zeman, implacabile fustigatore di certo malcostume del calcio. I carabinieri registrano: «bisogna… bisogna fargli qualcosa, non so un sistema, peccato che… bisogna dargli una legnata…». Il tecnico del Brescia, convocato dei pm Beatrice e Narducci che conducono l’inchiesta napoletana sul calcio-scandalo, ieri pomeriggio ha parlato per quasi tre ore nel palazzo della Procura al centro direzionale. Forse ha raccontato anche delle «legnate» annunciate, ma gli è stato chiesto di chiarire quei concetti che va ripetendo da almeno otto anni: era il ‘98 quando parlò di doping nel calcio e coinvolse la società bianconera. Da quel giorno ha continuato a raccontare quel che pensa, senza nascondere nulla: «Purtroppo, per il calcio, però, questa inchiesta è andata anche oltre quel che potevo pensare», ha detto ieri l’allenatore lasciando gli uffici della Procura. Avrebbe voluto tacere l’allenatore boemo dopo l’incontro con i magistrati, si è limitato a raccontare la sua grande amarezza: «Quello di oggi non è calcio, spero che presto si riesca a pensare al calcio in maniera differente rispetto a come sono andate oggi le cose. Questo non è calcio…».
- Antisemitismo iraniano
- Il mattino, 22 maggio. Titolo: «Una fascia gialla bollerà gli ebrei in Iran» Toronto. Il nuovo codice iraniano di abbigliamento prevedrebbe una fascia gialla per distinguere gli ebrei (circa 25 mila in Iran), una rossa per i cristiani e una blu per gli zoroastriani. Lo scrive il quotidiano canadese «National Post», in un ampio articolo dedicato alla nuova legge sui vestiti da indossare in pubblico che sarebbe stata appena adottata dal parlamento di Teheran. Il codice di colori permetterà ai musulmani di riconoscere facilmente gli aderenti ad altre religioni evitando di stringer loro la mano per sbaglio, diventando così «najis» (sporchi). L’insegna colorata, chiamata «zonnar», sarà una striscia di stoffa cucita sul davanti degli abiti. Il provvedimento, che non può che ricordare in Occidente la «stella gialla» imposta agli ebrei dai nazisti, era stato presentato nel 2004 sotto la presidenza del moderato Mohammed Khatami, ma allora il parlamento l’aveva bloccato. La legge sarebbe passata lunedì su pressione del nuovo presidente Mahmoud Ahmadinejad: affida ad uno speciale comitato il compito di stabilire entro l’autunno quali saranno gli abiti che dovranno indossare uomini e donne. È fra l’altro previsto un bando totale alle cravatte, considerate «un simbolo della croce».
- Ubriaco senza Naziskin
- La Repubblica, 20 maggio. Titolo: pestaggio inventato. La magistratura tedesca ha ordinato l’arresto di Gianni Congia, 30 anni, il gelataio italiano finito in ospedale a Berlino lo scorso fine settimana, secondo la sua versione per una aggressione xenofoba da parte di tre neonazisti. L’inchiesta tedesca ha stabilito invece per un incidente da lui stesso causato cadendo sui binari della metropolitana, senza intervento estraneo. La prova inequivocabile sarebbe venuta dalle registrazioni della telecamere di sorveglianza. All’emigrato italiano, originario di Sanluri vicino a Cagliari e residente da dieci anni in Germania, è stata negata la libertà provvisoria.
- Che mamma!
- La Padania, 21 maggio. Titolo: Costrinse la figlia a subire violenza: può continuare a fare la madre. Ha costretto la figlia minore di 14 anni a «compiere e subire atti sessuali», l’ha «sfruttata per realizzare materiale pornografico» ma per la Corte di Cassazione può continuare a fare la mamma: la «potestà genitoriale» non si tocca! Scontati i cinque anni, potrà riavere pieno potere sulla ragazzina. La decisione arriva dalla III sezione penale, la stessa di un’altra sentenza choc, quella sul un patrigno che aveva abusato della figlioccia tredicenne: lo aveva ritenuto meritevole di uno sconto di pena data la “avanzata esperienza” sessuale della ragazzina!
La Corte ha accolto il ricorso di una mamma 39enne, Daniela, che contestava la privazione della potestà genitoriale «per avere costretto la figlia Cristina a compiere e subire atti sessuali con Rocco G.», per «avere sfruttato la figlia per realizzare materiale pornografico e per avere sfruttato la prostituzione minorile (sempre la figlia!)». Come spiega la sentenza, nonostante la madre avesse costretto la figlia a subire terribili forme di violenza, «la decadenza della potestà genitoriale è propriamente prevista solo per il delitto di cui all’articolo 609 quater n. 2 che, punendo gli atti sessuali commessi dal genitore con figli consenzienti infrasedicenni, è l’unica fattispecie in cui la qualità del genitore è elemento costitutivo del reato». Come dire che il genitore deve aver compiuto materialmente la violenza, l’averla “solo” istigata o costretta non è, di per sé, motivo sufficiente. Ma dov’ha la sede questa Corte? Forse sulla luna?!?