Rassegna stampa, ottobre 2005

Autori:Redazione

Data: 01/10/05

Rivista: ottobre 2005

Abusi a Guantanamo

Per la serie “Un mondo ormai deragliato” ecco dal Riformista: Un’indagine dei deputati statunitensi sugli abusi a Guantanamo ha rivelato che durante un interrogatorio un prigioniero è stato costretto a indossare un reggiseno, a danzare con un altro uomo e a fare finta di essere un cane mentre Pat Roberts, un senatore repubblicano del Kansas, dopo aver visitato lo stesso campo di prigionia, ha detto che i detenuti lì rinchiusi giocano a pallone, si sfidano a ping pong e hanno a disposizione un menù musulmano con centotredici piatti diversi tra cui scegliere. Alcuni scienziati americani hanno avvertito la comunità internazionale che l’impianto di cellule staminali nel cervello delle scimmie rischia di trasformare questi primati in esseri viventi molto simili agli umani mentre un’attrice olandese che stava andando al Polo Sud in trattore è stata fermata in Belgio perché il veicolo su cui viaggiava era senza targa.

Di tutto un po’

Un gruppo di studiosi canadesi ha scoperto che nelle zone artiche l’inquinamento aumenta notevolmente a causa del volo degli uccelli e dei relativi sgocciolamenti di escrementi aerei e in Virginia la polizia ha liberato centottantasette gatti rinchiusi nell’appartamento di una ottantaduenne. In Italia una telespettatrice si è quindi rivolta alla polizia perché il televisore si era improvvisamente rotto mentre guardava Beautiful e nel Myanmar a una donna di ventun’anni è cresciuto il pene. Scotland Yard ha reso pubblici alcuni suoi archivi in cui Mick Jagger, il leader dei Rolling Stones, veniva definito come appartenente alla feccia della società e in Pennsylvania l’allenatore di una squadra di baseball giovanile ha dato venticinque dollari a un allievo perché colpisse con una mazza un suo giocatore mentalmente disabile per non farlo giocare durante una partita. In Russia una donna che si era addormentata ubriaca tra due binari ferroviari non si è svegliata durante il passaggio di un treno e le autorità della città di Nanchino hanno vietato, per il decoro delle strade, i tassisti con la testa calva. In Cina la polizia ha scoperto che un ristorante che diceva di cucinare (illegalmente) carne di tigre in realtà preparava carne di asino marinata in urina di felino e in Svizzera sono stati installati trecentocinquanta orinatoi pubblici che emettono una musichetta con una voce che grida «Ole, ole, ole, ole» se il gettito di pipì è abbastanza forte da escludere ogni problema alla prostata. Su internet è stato quindi diffuso un virus che nel momento in cui si visita un sito pornografico blocca il computer e mostra un versetto del Corano in cui si dice che Allah vede tutto e gli organizzatori dell’Oktoberfest di Monaco hanno annunciato di voler vietare la musica pop per evitare che la festa della birra si trasformi in un’orgia. Uno scienziato tedesco ha detto di essere riuscito a trasformare dei gatti morti in carburante diesel e in Bulgaria un cane da caccia ha sparato al proprio padrone dopo che quest’ultimo, servendosi di una pistola, ha cercato di togliergli una preda dalla bocca. Gli animalisti croati hanno protestato contro un reality show che consiste nel votare di settimana in settimana un agnello da salvare dallo scannamento e in Cina uno zoologo ha quindi fotografato una tigre che montava una leonessa.

Cannibali urbani

La Repubblica, 21 luglio. Titolo: Arrestati due barboni: hanno fatto a pezzi e divorato un uomo. Due barboni assaltano e uccidono uno sconosciuto e ne mangiano il cadavere dopo averlo affumicato. “I due barboni hanno fatto il corpo a pezzi, l’hanno affumicato in un bosco e lo hanno consumato”, racconta il procuratore di Petropavlosk-Kamchatski al quotidiano moscovita Trud. I due “cannibali” senza-tetto erano probabilmente sotto l’effetto di alcool quando hanno organizzato il banchetto, a base di carne di un proprio simile ma non troppo: hanno trovato il tempo per prendere gli abiti della vittima in un mercatino dell’usato. A febbraio, vicino a Irkutsk, è stato arrestato un uomo che dissotterrava cadaveri freschi nei cimiteri e li divorava. La sua spiegazione: “Sento delle voci che mi promettono la vita eterna se mangio carne e cervello di uomo”. E ancora: cinque anni fa, nei pressi di Mosca, un folle in preda all’alcol ha ucciso la vecchia mamma e ne ha mangiato il fegato alla griglia.
Non è la trama intricata di un film dell’orrore, ma la cronaca di fatti realmente accaduti in Russia e la riprova di quanto l’orribile questa pratica sia diffusa. Esiste persino un sito internet in russo che suggerisce, tra le altre cose, alcune ricette su come cucinare al meglio la carne umana.

Pistole e bambini

La Repubblica, 2 agosto. Titolo: bimba di 6 anni spara e uccide il fratellino di 2. Una bambina di 6 anni, che stava giocando in casa con la pistola del padre, ha fatto partire accidentalmente un colpo, che l’ha ferita a un piede e che, poi, di rimbalzo, ha colpito e ucciso il fratellino di due anni. Non è chiaro come e perchè la bimba si sia impossessata della pistola e se abbia davvero sparato solo un colpo o due. La polizia di Montgomery City sta indagando sull’episodio, su cui non sono, al momento, noti altri particolari. Gli inquirenti devono ancora decidere se arrestare o meno il padre, la cui identità non viene rivelata per proteggere quella della bambina.

Sigaretta sicura?

Panorama, 3 agosto. Titolo: Ecco la sigaretta senza fumo e tabacco. La nicotina continuerà ad esserci, ma sarà l’unica cosa in comune con le sigarette normali. La nuova sigaretta – prodotta dall’azienda NicStic, situata nel Cantone tedesco di Zug – è composta da un tubicino in plastica con un corpo riscaldante ed un filtro contenente nicotina. Sul mercato sarà disponibile in diversi aromi ed il prodotto dovrebbe essere in vendita l’anno prossimo, ha annunciato NicStic, citata dai media elvetici. Dal momento che il prodotto non rientra nella legge sui farmaci «non è necessaria la nostra approvazione per la sua introduzione sul mercato», ha spiegato una portavoce di Swissmedic, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici. L’azienda produttrice ritiene che la sua «sigaretta» consentirà ai fumatori di consumare nicotina senza causare danni agli altri o a se stessi. Più cauti gli esperti dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e delle tossicomanie (Ispa): «Conosciamo il prodotto solo in teoria. E in teoria se non vi è tabacco che è bruciato, il prodotto è meno nocivo da un punto di vista dei rischi per la salute», ha detto la portavoce Janine Messerli.
L’Ispa ritiene inoltre che vi sia un miglioramento per quanto concerne il fumo passivo. «Come Istituto di prevenzione critichiamo però la presenza della nicotina, che è la sostanza che crea dipendenza», ha precisato. Inoltre – ha aggiunto Messerli – non si conoscono gli effetti che gli aromi usati possono avere sulla salute.

Muore “crocefissa”

Corriere della Sera, 10 agosto. Titolo: Muore schiacciata da un crocifisso in ferro. Tornata nel suo paese, Mogorella nell’Oristanese, per le celebrazioni di San Lorenzo è morta schiacchiata da un crocifisso in ferro mentre assisteva alla messa. È la tragica storia di Paoletta Orru, 38 anni che insieme al marito e i suoi due bambini era rimasta fuori dalla chiesa troppo affollata durante l’omelia. Intorno a mezzogiorno, il crocifisso lungo circa un metro è caduto dall’ingresso della chiesa colpendo la testa della donna. Il 118 è intervenuto con l’elisoccorso, ma non c’è stato nulla da fare: la donna, che domani avrebbe festeggiato il suo compleanno, è morta prima di essere soccorsa per un forte trauma cranico. Nell’incidente un giovane è stato colpito di striscio e ha riportato una lieve ferita alla caviglia. Guarirà in quattro-cinque giorni.

Baby prostitute

Messaggero, 15 settembre. Al Nord la presenza delle baby prostitute è un fatto che procure, Asl e associazioni stanno affrontando. Il fenomeno nella Capitale si sta spandendo a macchia d’olio. Ma paradossalmente gli operatori del piano Roxane sostengono che sempre più spesso l’aiuto arriva dal cliente. «Magari è un ragazzo poco più grande della baby prostituta – spiega uno psicologo – che ha certamente problemi a relazionarsi con le coetanee e preferisce il rapporto mercenario, meno impegnativo. Ma è anche capace di comunicare con la lolita, che si confida e chiede aiuto».Sembra che dopo un anno di strada le ragazzine comincino a cedere. I protettori allora le spostano o aumentano le minacce. Ma sempre più le lolite chiedono aiuto ai clienti. Quando capiscono un po’ d’italiano, sanno come funzionano le leggi sull’immigrazione. E soprattutto non ne possono più.
Elisa – nome falso naturalmente – ha accettato un appuntamento con Sergio. È arrivata a piazza Campo de’ Fiori. Si sono piaciuti e hanno ricominciato una vita. Ma tutti e due hanno dovuto rinunciare a non poca libertà. La loro vita futura dipende da un indirizzo nascosto. Ora aspettano un bambino e stanno per compiere 40 anni in due.
Il mercato non richiede solo lolite, ma anche maschi, dai 16 ai 25 anni, che indifferentemente di prostituiscono con uomini e donne. Spesso sono appena usciti dagli istituti in Romania. Battono i marciapiedi per i consumi: macchine da esibire, abiti firmati, orologi e scarpe di lusso. Grazie ai cellulari molti usano annunci sui giornali e “lavorano” in appartamenti, magari presi in comune. «Con loro il lavoro è più complicato – spiegano gli operatori del piano Roxane – perché sono convinti di dominare la situazione».

Trapianto di faccia

La Repubblica, 19 settembre. Titolo: Dodici pronti per il trapianto di faccia. Poco più di due mesi fa l’annuncio che alcuni medici di Cleveland erano pronti per eseguire un trapianto di faccia, oggi le prime visite di preparazione per gli interventi: cinque uomini e sette donne che potrebbero essere operati tra breve. Il trapianto di faccia è un’operazione radicale, mai tentata prima, che oltre ai problemi di carattere tecnico ha fatto discutere per i suoi risvolti etici. La domanda più difficile che i medici del team di Cleveland rivolgeranno agli aspiranti trapiantati è: “Si rende conto che sarà, almeno per l’aspetto, una persona del tutto diversa?”. Se anche il trapianto riuscirà nelle difficoltà connesse alla sostituzione di un organo, è da verificare come i pazienti reagiranno alla crisi di identità. La dottoressa Siemionow continua a ripetere in ogni occasione che l’intervento serve a restituire un volto a persone sfigurate da bruciature e incidenti, niente a che vedere con i capricci di chi vuole un naso meno lungo o labbra più carnose.
Nonostante i progressi della chirurgia estetica, infatti, in alcuni casi i migliori trattamenti non riescono a restituire la normale espressività ai volti sui quali si interviene. La dottoressa Siemionow sostiene che per molte persone, orribilmente sfigurate, il senso di identità è comunque perduto e il trapianto non implica altri traumi, ma, semmai, restituisce dignità. I detrattori della tecnica sostengono invece che l’operazione è comunque troppo rischiosa, visto anche che i pazienti non sono in fin di vita, come coloro che si sottopongono a trapianti di organi. E resta il dubbio su come si sentiranno con il viso di una persona morta e come reagiranno anche i parenti del donatore. Chi sarà trapiantato, assicurano i medici, non assomiglierà al suo donatore, perché la pelle sarà innestata su ossa e muscoli preesistenti. Ma è comunque un intervento che mette paura.

Portare i tacchi a spillo

Corriere della Sera, 19 settembre. Titolo: Londra, dagli stiletti a quelli da gattina: oggi esce la prima guida che insegna a portarli.
«Come camminare sui tacchi a spillo» è una sezione del sito www.ehow.com che insegna a fare un po’ di tutto. Nel caso: rientrare incolumi da una passeggiata/serata/giornata in ufficio con un bel po’ di centimetri di rialzo.
Bisogna, infatti, saperli portare, senza caracollare come l’orso Baloo. Ora, in Inghilterra, il come e perché del tacco viene svelato in un libro, «How to walk in high heels», sottotitolo «The girl’s guide to everything» (più o meno «Guida completa per ogni ragazza»). Tra le cose fondamentali che una deve saper fare c’è anche calzare stilettos e kitten heels (tacchi da gattina, la versione più bassa). Ovvio che i 20 centimetri zeppati di Dior restano confinati in passerella! Per le altre è bene sapere che il tacco amico è quello che non va oltre gli 8 centimetri.
E comunque l’arco non può sopportare uno stacco oltre gli 11, altrimenti si cade a faccia in avanti. All’università del Surrey, tempo fa, hanno formulato l’equazione matematica che consente di trovare l’altezza giusta della calzatura, applicando il teorema di Pitagora. Variabili intervenenti: costo delle scarpe, anni di pratica, livello di ubriachezza. Raccomandazioni essenziali: appoggiare prima il tallone, lanciare le punte in avanti, oscillare le braccia per darsi equilibrio, tenere le gambe dritte, chiuse e parallele, fare passi fluidi e piccoli. Su www.shoes.about.com si lancia l’anatema: «Se la prima esperienza sui tacchi sarà brutta, sarete condannate per sempre alla ciabatta».

Chi dorme è più bravo

Il messaggero, 22 settembre. Titolo: Brutti voti per gli studenti che dormono poco. Da una ricerca Usa arriva la conferma: la mancanza di sonno influisce negativamente sul rendimento scolastico e riduce le capacità di apprendimento. Bambini e ragazzi oggi riposano un’ora, un’ora e mezzo in meno rispetto a 20 anni fa. Vanno a letto più tardi perché guardano la tv, giocano alla play-station e spediscono sms. Molto male, le conseguenze delle “notti piccole” sono gravissime: «Irritabilità, disattenzione, alterazione del tono dell’umore e difficoltà a concentrarsi», spiega Oliviero Bruni, responsabile del Centro del sonno dell’università “La Sapienza” di Roma. «Gli studenti dovrebbero dormire almeno un’ora in più». Se ne fossero accorti quand’ero alle medie… sarei stato sempre il primo della classe!

Cellulare-dipendenza

Corriere della Sera, 23 settembre. Titolo: Italiani e telefonino: tra amore e dipendenza. Noi e il nostro cellulare: quanto siamo maniaci, quanto ci fa bene, quanto ci fa imbufalire, quanto ne possiamo fare a meno. Solo alcune delle domande a cui prova a rispondere Astra Ricerche con un’inchiesta su oltre 2 mila “cavie” rappresentative della popolazione italiana sopra i 16 anni. Ne emerge un ritratto in chiaroscuro di quello che per moltissimi è diventata una vera estensione del corpo umano.
Innanzitutto lo usano 3 italiani su 4. Gli effetti di questa diffusione di massa? Soprattutto positivi, a sentire i nostri connazionali. Le famiglie, grazie al cellulare, dovrebbero essere più solide: il 70% ha risposto dicendo che con il telefonino ha reso più frequenti i rappporti con i parenti e più in generale i legami sociali. Il 21% ha più amici di prima, il 19% si sente più sicuro di sé, l’11% ha più successo con l’altro sesso.
E se il 44% prova quindi una comprensibile gratitudine per il portatile, il 54% lo considera addirittura un amico. Per un patologico 7% è persino un oggetto d’amore. D’altronde, il 35% degli italiani non lo spegne neppure quando dorme.
Benché i sentimenti positivi siano prevalenti, ce anche chi il telefonino non riesce a sopportarlo. Il 52% vive una sorta di sindrome di Grane Fratello: per colpa del telefonino si sente troppo controllato e pensa che questa “disponibilità” minacci la sua indipendenza. Per l’11% il cellulare ha portato a scoperte spiacevoli su altre persone: fedifraghi all’occhio, insomma (il 6% dichiara di essere stato “beccato” per qualche “marachella”). E circa 30 italiani su 100, alla fine, sopportano poco l’onniopresente gingillo: il 9% prova antipatia, il 16% è irritato, il 7% lo rifiuta. Ma quasi nessuno può fare a meno di teneerlo acceso: solo l’1,8% lo tiene sempre spento. «È la sindrome dell’attesa perenne», dice la psicoterapeuta Maria Rita Parsi. «Viviamo in una sorta di bulimia esistenziale, di horror vacui per i momenti di inattività. E il cellulare su questo non ci ha certo aiutati» conclude Finzi. Accidenti: il tutto in un affarino non più grande di un pacchetto di sigarette!

precedente

successivo