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- Rassegna stampa, ottobre 2006
Rassegna stampa, ottobre 2006
- Il maniaco del telefono
- Il Giornale, 11 agosto. Titolo: Ossessiona centraliniste: le chiama 37mila volte. Un giapponese è stato arrestato questa settimana dopo aver fatto 37.760 telefonate mute ai servizi abbonati perché voleva ascoltare le voci «gentili» delle operatrici telefoniche. L’uomo, 44 anni, faceva fino a 905 chiamate al giorno dal suo cellulare, scrive il quotidiano Mainichi Shimbun. «Quando una volta ho fatto una telefonata per lamentarmi, l’operatore è stato molto gentile, così ho voluto sentire queste voci femminili», ha detto l’uomo. L’uomo è accusato di aver provocato stress psicologico a cento centraliniste.
- Genitori inaffidabili
- L’Adige, 16 agosto. Titolo: Bimba a casa da sola, genitori denunciati. Sporgendosi dal davanzale della finestra piangeva disperata. L’hanno vista alcuni passanti quella bella bimba con gli occhi a mandorla e subito hanno avvisato i poliziotti di quartiere. La piccola, che ha tre anni e mezzo, era sola in casa, nell’appartamento al secondo piano di via Cavour. Il papà, un cuoco cinese di 38 anni, è stato denunciato per abbandono di minore. Difficile capire cosa fosse accaduto, perché la bimba non parla italiano. I poliziotti hanno dunque chiesto aiuto ad una donna cinese che lavora in un bar vicino, affinché facesse da interprete: la bimba, è stato dunque scoperto, era sola in casa, chiusa a chiave nell’appartamento. Per evitare che si sporgesse troppo dalla finestra sono intervenuti i vigili del fuoco con l’autoscala. Sul mezzo, oltre all’operatore, è stata fatta salire anche l’interprete in modo da calmare la bambina. Un pompiere ha poi preso la piccola in braccio, riportandola a terra. Il papà è stato sentito in questura, per spiegare come mai la piccola fosse a casa da sola: è stato denunciato per abbandono di minore.
- Tutti contro il coach
- La Repubblica, 20 agosto. Titolo: Volley, lascia il ct delle azzurre “scomunicato” dalle sue giocatrici. Quattro anni dopo il titolo mondiale, finisce la storia azzurra del tecnico della nazionale femminile di volley Marco Bonitta. Questa mattina ha incontrato il presidente federale Magri e, al termine dell’incontro, ha annunciato le dimissioni. La decisione arriva quattro giorni dopo un durissimo comunicato del sindacato atleti e atlete (Assist), che lo ha accusato di non saper gestire il gruppo. Amareggiato dal tono da ultimatum usato da Assist, l’allenatore delle azzurre ha deciso di lasciare l’incarico, non essendoci più la possibilità di “lavorare nel modo migliore”. Le accuse durissime del sindacato sono arrivate quattro giorni fa, in una nota in cui si affermava che “solo una situazione gravissima e insostenibile può aver portato alla richiesta di cambio di panchina alla vigilia del campionato del mondo”. Sotto accusa i comportamenti del tecnico durante il Grand Prix di Reggio Calabria “visti da migliaia di spettatori e in diretta tv”, ma anche il suo modo di gestire il gruppo. Una gestione “fatta di una serie di imposizioni incomprensibili che rasenterebbero, se vere, una sorta di mobbing sportivo”. Elementi “più che sufficienti per accogliere le richieste delle atlete, che hanno chiesto un cambio di panchina”.
- Rifiuti porta a porta
- L’Adige, 19 settembre. Titolo: avanti con il “porta a porta”. Avanti decisi col piano di riorganizzazione della raccolta dei rifiuti porta a porta, un ottimo metodo per ottenere una raccolta differenziata di buona qualità, con il risultato di piazzare sul mercato un prodotto a buona resa economica, permettendo sia di recuperare materia e energia, sia di recuperare denaro facendo scendere il costo del servizio. Secondo l’associazione ambientalista il sistema in alcuni casi può indurre disagi sopportabili e risolvibili. I piccoli problemi logistici si risolvono soprattutto attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione e mettendo a disposizione dei cittadini strumenti di confronto e soluzione dei problemi. Legambiente chiede perciò a circoscrizioni e cittadini il massimo impegno, sia per ridurre i rifiuti sia per aumentare una raccolta differenziata di qualità e chiede il coinvolgimento di imprese e categorie economiche in una analisi di come ridurre i rifiuti nei prossimi anni e su come migliorare le performance della materia differenziata sul mercato: “Dobbiamo realizzare un radicale cambiamento del nostro modo di produrre, distribuire, riusare, recuperare e smaltire. Non è pensabile farlo senza alcun nemmeno minimo disagio ma questa rivoluzione positiva, lenta ma ineludibile, renderà le nostre vite migliori. Bisogna crederci e saper essere lungimiranti.»
- Passeggeri furiosi
- La Stampa, 25 settembre. Titolo: Il volo è pieno, passeggeri furiosi quasi staccano l’orecchio a un addetto. Il volo è pieno e loro se la prendono con il personale di terra. È accaduto questa mattina a Torino, dove quattro giovani di Napoli, due ragazze e due ragazzi, hanno aggredito due addetti dell’aeroporto dopo aver scoperto di essere in overbooking. Uno dei quattro ha quasi staccato a morsi l’orecchio di uno responsabile dell’assistenza voli mentre una ragazza ha tentato di strozzare con una cravatta un altro dipendente. I protagonisti, membri di un gruppo musicale di 11 napoletani avrebbero dovuto imbarcarsi con degli amici sul Torino-Napoli in partenza alle 6.55. Saputo di essere in overbooking, hanno dato in escandescenze. A niente è servita la proposta della compagnia aerea di farli arrivare ugualmente a Napoli via Roma con appena un quarto d’ ora di ritardo rispetto al volo che avevano scelto. La loro furia si è scaricata sui due incolpevoli dipendenti dello scalo. La società di gestione dell’aeroporto torinese ha subito espresso “piena solidarietà ai propri dipendenti impegnati nell’attività lavorativa e coinvolti nella grave aggressione”.
- Censura egiziana
- il Giornale, 25 settembre. Titolo: sequestrati tre giornali europei. Il ministro dell’informazione egiziano ha emesso ieri un decreto che vieta la distribuzione di alcune edizioni di tre giornali europei contenenti commenti giudicati offensivi nei confronti dell’islam. Gli articoli incriminati, pubblicati rispettivamente da “Le Figaro” e dal quotidiano tedesco, sono firmati dal filosofo e insegnante francese Robert Redeker e dallo storico tedesco Egon Flaig, che associano l’islam alla violenza. «Gli articoli pubblicati esprimono disprezzo nei confronti dell’islam e sostengono che l’islam è stato propagato con la spada e che il profeta era un messaggero del male», è scritto nel decreto, firmato dal ministro Anas El-Fikky. Nel decreto non si mettono in relazione gli articoli con il discorso del Papa a Ratisbona, nel quale Benedetto XVI aveva citato l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo (XIV secolo), secondo cui Maometto predicava cattiveria, disumanità e conversioni fatte con la forza.
- Il nostro corpo inquinato
- La repubblica, 26 ottobre. Titolo: “Ecco tutti i veleni che abbiamo in corpo”. Permettono di ricostruire la mappa dei ricordi remoti e delle abitudini presenti, ma immergersi in questo flusso di memoria porta a scoperte poco piacevoli. Sono i veleni immagazzinati nel nostro corpo, accumulati in milioni di piccoli atti dall’apparenza innocua (sono 2.500 agenti chimici utilizzati in grande quantità non abbiamo sufficienti informazioni sugli effetti sanitari) a costituire un preoccupante archivio del nostro passato: quale prezzo pagheremo per il contatto troppo ravvicinato con la nuvola chimica che ci avvolge?
Se lo è chiesto David Ewing Duncan, il giornalista che, facendosi prelevare 14 fiale di sangue per un campionario completo di analisi, ha fatto da cavia volontaria, pubblicando il risultato del viaggio all’interno di se stesso sul numero del National Geographic. Un percorso che lo ha portato a rintracciare il primo momento di contaminazione nell’assunzione, attraverso la placenta e il cordone ombelicale, di una parte della zavorra chimica contenuta nel corpo della madre. Altre molecole indesiderate, come i pesticidi, sono arrivate attraverso il latte materno. E anche il momento dei primi giochi si è rivelato a rischio: il David bambino, alla fine degli Sessanta, ingannava l’afa estiva con i suoi amici su un campetto vicino a casa, nel Kansas. Questo campetto era però una discarica, in seguito inserita nell’elenco dei siti considerati pericolosi dall’Epa, l’Agenzia per l’ambiente degli Stati Uniti.
Nemmeno l’ingresso nell’età adulta, e nell’era di una coscienza ecologica diffusa, è servito a evitare il bombardamento di molecole indesiderate. La delicatezza del profumo di lavanda del suo shampoo era inquinata dalla presenza degli ftalati, i cosiddetti pops, sostanze organiche e persistenti che possono causare perdita della fertilità e caduta del numero degli spermatozoi, danni al sistema riproduttivo, possibile cancro dei testicoli, delle ovaie o del seno. E un bel pranzetto a base di pesce poteva nascondere un involontario pieno di mercurio, un metallo pesante da cui è bene tenersi alla larga.
Più difficile invece identificare il cavallo di Troia attraverso cui sono passati i ritardanti di fiamma, sostanze che all’esterno del nostro corpo svolgono un utile lavoro di prevenzione, ma all’interno si trasformano in minaccia. I ritardanti di fiamma sono nascosti nei tappeti, nella plastica attorno ai televisori, nei materassi, nelle automobili, negli aerei. Introdotte una trentina di anni fa, queste sostanze hanno prodotto uno spray sottilissimo che è arrivato a contaminare i luoghi più lontani e inaccessibili: hanno sconvolto il ciclo vitale degli orsi polari e quello delle orche del Pacifico. - Assistenza lunga vent’anni
- il Sole ventiquattr’ore, 29 settembre. Titolo: “Una mano alla vita”, una Onlus di Milano specializzata nell’assistenza ai malati terminali di cancro, in questi giorni ha festeggiato i suoi primi 20 anni di attività. Un ventennio nel quale molte cose sono cambiate per questo particolare tipo di degenti. «Vent’anni fa – spiega il dottor Oscar Carli dell’Ospedale Buzzi di Milano – non esisteva una cultura delle cure palliative e dell’assistenza. L’Italia però si è data da fare in questo periodo e oggi esistono centinaia di strutture apposite sparse su tutto il territorio nazionale che assicurano circa 1.200 posti letto». L’obiettivo di “Una mano alla vita” è di far sì che il malato terminale (e anche i suoi familiari) possa vivere con serenità e dignità anche l’ultima parte della vita: la Onlus fornisce perciò assistenza psicologica, garantisce reperibilità medica anche nei giorni festivi, finanzia corsi di aggiornamento professionale. Uno dei testimonial della Onlus è il campione di basket Dino Meneghin: «Ho dato il mio appoggio a “Una mano alla vita” senza pensarci un momento, anche perchè ho vissuto sulla mia pelle questa esperienza personale e so cosa si prova ad avere un familiare malato terminale».
- Coppia mista
- L’Adige, 28 settembre. Titolo: I «promessi sposi» possono celebrare le sospirate nozze. Lo ha stabilito il Tribunale civile di Trento che ha dunque respinto l’opposizione presentata dai genitori di lei. La giustizia (e anche il buon senso) trionfa, don Rodrigo è stato sconfitto e l’amore interetnico può andare avanti. Ora Fiammetta Rizzi, studentessa di sociologia ventiduenne originaria di Vicenza e Djiby Ly, trentenne musicista senegalese – se lo vorranno – potranno tornare a palazzo Geremia per pronunciare il fatidico sì. Anche se dopo aver vinto la battaglia giudiziaria, il matrimonio non sembra più la priorità così importante.
Il provvedimento del giudice ha spazzato via le ragioni dei genitori veneti che di tutto hanno fatto per evitare di trovarsi un genero senegalese. Ufficialmente, in verità, il colore della pelle non c’entrava nulla. Il ricorso al tribunale era stato proposto perché si sarebbe trattato di un matrimonio fittizio, un’unione civile fatta con l’unico scopo di regolarizzare la presenza in Italia del giovane. Ma questa linea non è stata confermata dalla breve ma approfondita istruttoria. Il giudice delegato Dino Erlicher ha sentito i genitori, i promessi sposi, alcuni loro amici, la sorella e la migliore amica di lei. Alla fine la sentenza è arrivata a conclusioni nette: il dispositivo – firmato dai giudici Battista Palestra, Dino Erlicher e Aldo Giuliani – sostiene che il matrimonio rappresenta «la naturale conclusione di un percorso affettivo». Auguri agli sposi!!