Sanità: ma quanto mi costi?

Data: 01/02/07

Rivista: febbraio 2007

Puntuale, ad ogni 1 gennaio, entra in vigore la Finanziaria, una legge con cui il Governo dichiara come intende amministrare lo Stato, dove prenderà i soldi, per farne cosa, a chi ne darà un po’ di più e a chi ne lascerà in tasca un po’ di meno.

vignetta sulla sanitàD Aumentano i costi…

Le proteste, naturalmente non mancano mai: vista da destra è un furto, visto da sinistra è la solita elemosina. Ne parliamo qui perché, oltre a dover dimenticato alcune promesse fatte disabili in tempi di campagna elettorale, il Governo ha introdotto due ticket sulla salute motivandoli con la necessità di far quadrare il bilancio, di guardare alle generazioni future, di rispetto dei parametri europei, ecc…

Il primo di 50 euro da scucire al pronto soccorso in caso di cosiddetto “codice bianco”, ossia per richieste di intervento al limite dell’inutile, il secondo di 10 Euro su ogni impegnativa per esami specialistici, quest’ultimo lasciato però alla discrezionalità delle Amministrazioni locali.

La necessità di nuove tasse è probabilmente validissima o forse no, è una faccenda politica e qui, ben si sa, le opinioni fanno aggio sulle ragioni!

Quelle imposte sulla salute, però, sono da tutti percepite come le più odiose! Fa parte del modo di pensare del 99 per cento di noi italiani la convinzione di aver diritto ad essere “sempre” curati con la massima sollecitudine, con le migliori tecniche disponibili e senza alcun condizionamento economico! Chi, tra noi, accetterebbe di essere curato un po’ meno rispetto ad un altro che ha un po’ di più? Questo straordinario principio di uguaglianza di fronte alla malattia ha subìto ora un attacco, i ticket appunto, piccolo ma sufficiente a farlo vacillare!

Serve una prova? Nei primi nove giorni dell’anno al pronto soccorso di Trento si sono registrati 1694 casi di codice bianco: 260 hanno pagato (33 hanno poi rinunciato alla prestazione) e gli altri 1434 se ne sono andati preferendo il rischio del “fai da te” a quello di separarsi da 50 Euro. Pensate di far peccato immaginando che, per quei 260 che hanno tenuto duro, cinquanta euro in più o in meno non sono altro che la semplificazione della contabilità? In altre parole, potevano economicamente fregarsene di 50 euro?

E poi, diciamocelo francamente, quanti di noi sanno distinguere tra un codice bianco e uno verde? Chi, assolutamente a digiuno di qualsiasi condizione medica, non porterebbe all’ospedale il figlio che si lamenta per un forte mal di pancia? E quanti, davanti al “sono 50 Euro” della cassiera, “metteranno via il bocia” e se torneranno a casa? Serve forse ricordare che, per molte persone, oggi 50 Euro o anche soltanto 10 fanno una bella differenza! Scrive Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc (www.Aduc.it), combattiva associazione di difesa dei consumatori: (Tassa) iniqua: i “ricchi” hanno un’assicurazione sanitaria che consente l’intervento di un medico 24 ore su 24. Per una influenza il “ricco” chiama il servizio assicurativo di assistenza che esamina il problema e, se del caso, invia un medico. Sono invece i “poveri” che devono ricorrere al pronto soccorso, anche per un codice bianco che, tra l’altro, non può che essere certificato dal personale sanitario. Il medico di base, al quale si dovrebbe rivolgere il “povero”, in molti casi non è disponibile per una visita domiciliare, per cui non rimane che recarsi al pronto soccorso.

Qualcuno pensa di liquidare quella di Mastrantoni come l’elucubrazione di un sedizioso sobillatore modello ‘68 o l’impeto verbale di un ipocondriaco a basso reddito? Beffardamente a metà gennaio, 15 giorni dall’entrata in vigore della finanziaria, prima un’inchiesta giornalistica ha denunciato la poca pulizia di un grande ospedale romano, poi un notissimo telegiornale satirico ha documentato sprechi folli nello stesso ed infine uno studio, “Inf Nos2 2002- 2004”, realizzato con la consulenza scientifica dell’Istituto Spallanzani di Roma ha presentato dati sulle infezioni ospedaliere rilevate nel 2004. Cose da far rizzare gli orecchi a chiunque avverta un dolorino o necessiti di un ricovero: 450 – 700 mila infezioni e 4 – 7 mila morti all’anno per infezioni contratte in corsia, praticamente lo stesso numero dei morti in incidenti stradali. Più lunga la degenza, maggiore il rischio di beccarsi virus e batteri in quel che dovrebbe essere il luogo pulito per antonomasia! Costo per la collettività: 100 milioni di Euro! Il rimedio consigliato? Un po’d’igiene! Il 30% tutte queste infezioni sarebbero facilmente evitabili semplicemente osservando una maggiore igiene: mani pulite e dar di ramazza! Questa ovvietà, oltre a “salvare” 1500 vite, farebbe risparmiare in contanti 30 milioni di Euro ossia il 30 per cento dei 100 milioni che oggi si mangiano le infezioni: una buona fetta di quanto si intende raccogliere col nuovo balzello…

precedente

successivo