“Se solo potessi vedere la bellezza che viene dalle ceneri…”

Data: 01/10/12

Rivista: ottobre 2012

“Ciò di cui ha bisogno questo mondo è un po’ di stupore” afferma il signor Mendez, direttore del Circo della Farfalla negli anni clou della Grande Depressione Americana. Frase che risuona quasi ironica a noi spettatori, calati nella realtà del ventunesimo secolo: di cosa potremmo ancora stupirci al giorno d’oggi?

La prima volta che ho visto questo breve film ero tra le 400 persone presenti alla Giornata Studio dello scorso dicembre, presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Verona. Dopo quei 20 minuti di riproduzione siamo rimasti sbalorditi, in apnea per alcuni lunghissimi istanti. Le corde delle emozioni hanno vibrato armoniose, suonate con fermezza durante l’intera evoluzione del cortometraggio.

Questo lavoro è stato realizzato e prodotto nel 2009 da Joshua Weigel, in collaborazione con la moglie Rebekah, è stato visualizzato più di 7 milioni di volte su youtube ed ha ricevuto numerosi premi (tra cui il Clint Eastwood Filmmaker Award 2010, il Best of Show, il Best Short Film and Audience Favourite, il Gran Premio al Doorpost Film Project nel 2010).

La trama viene raccontata attraverso un’accuratezza speciale della fotografia e delle immagini.

La farfalla rappresenta il filo rosso che accompagna lo spettatore nel corso della storia, passando da piccolo bozzolo nel barattolo del bambino, in una delle prime scene, al volo liberatorio, consapevole e prezioso delle ultime. Metafora del frangente di vita di uno dei protagonisti, Will, definito “un uomo, se così lo si può chiamare, che Dio stesso ha rigettato”. Questa è la presentazione che fanno di lui al tendone delle “mostruosità” del circo che lo espone come fenomeno da deridere. L’uomo senza arti.

E questo è quello che crede anche Will.

L’incontro con il signor Mendez, il direttore del Circo della Farfalla, un circo con uno stile “alternativo” poiché fondato su una diversa concezione pedagogica dell’essere umano, del valore e delle potenzialità che racchiudono le persone, segnerà la svolta graduale per il nostro uomo.

Il carisma del signor Mendez lo aiuterà a riappropriarsi della sua dignità, svelando che il vantaggio di Will, rispetto alle altre persone, si cela proprio nel fatto che “più grande è la lotta e più glorioso è il trionfo”.

Un film da assaporare, da respirare e gustare oltre che ammirare. Impossibile non lasciarsi coinvolgere, impossibile non lasciarsi stupire… già, la semplicità e la naturalezza delle piccole cose riesce ancora a stupirci!

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