Sentirsi un “pacco”

Data: 01/05/00

Rivista: maggio 2000

Con quali modalità un disabile in carrozzina può viaggiare in treno nel nostro Paese? Poco tempo fa ho avuto l’occasione di recarmi nei pressi di Roma per un convegno; per la prima volta ho sperimentato l’Eurostar sulla tratta Trento-Roma.

Previo acquisto della “Carta Blu” (valida di 5 anni e dal costo di lire 10.000) che permette la prenotazione (almeno 48 ore prima) di un solo biglietto che comprende l’accompagnatore che viaggia gratuitamente ed al servizio di assistenza per l’accesso alla carrozza destinata, ci si accorda con il personale delle Ferrovie sulla modalità di partenza.

L’appuntamento viene fissato mezz’ora prima dell’arrivo del convoglio presso il “deposito bagagli”, dal quale si sale per mezzo di un carrello elevatore che permette l’ingresso alla vettura di prima classe.

I posti riservati alle persone disabili sono due in tutto il treno, situati vicino all’entrata in un ampio vano, adiacente ai servizi igienici, che dà la possibilità di stare in carrozzina o di viaggiare comodamente seduti in poltroncina.

onostante manchi l’ancoraggio per la sedia a rotelle, il movimento del treno non comporta sobbalzi al disabile.

Il viaggio è risultato confortevole e veloce (5 ore e 15, con 4 fermate), quindi positivo.

Va però precisato, come risulta da questa mia esperienza, che la salita sul treno rimane sempre una “barriera” in quanto bisogna necessariamente servirsi di un carrello elevatore, mentre ogni treno dovrebbe essere “sbarrierato”, come avviene nei più evoluti Paesi esteri, dove il disabile sale e si serve del mezzo di trasporto come un normale viaggiatore.

Ciò è utile in quanto non condiziona, chi è in difficoltà motoria, a richiedere per tempo il servizio di assistenza per la salita, ad usare normalmente le coincidenze senza dover richiedere ad ogni stazione l’elevatore, aiuta a non sentirsi un “pacco” da depositare, ti fa essere persona dignitosa anche semplicemente nell’andare in treno.

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