Come sapete sia l’associazione Prodigio, sia il bimestrale pro.di.gio. sono portati avanti da persone affette da un qualche disagio, fisico, psichico o relazionale e per questo motivo ha sempre avuto bisogno di un aiuto in più, un aiuto esterno da parte di qualcuno che integrasse con le sue forze la mancanza delle nostre. E chi poteva farlo se non gli obiettori di coscienza o i volontari? Ne abbiamo avuti molti finora: ci hanno accompagnato in giro a cercare contatti pubblicitari, a pagare conti correnti, a consegnare il giornale, ad organizzare incontri, ecc… Senza di loro sarebbe stato impossibile per questo giornale venire alla luce.
Negli ultimi tempi però, l’assegnazione di un obiettore era divenuto un fatto sempre più raro causa ritardi, blocchi, finanziamenti ridotti ed esenzione dal servizio civile (chi vuole evitarlo basta che i presenti una richiesta di lavoro sottoscritta dal datore). Anche la nostra attività ne aveva risentito tanto che ora siamo alla ricerca di nuovi volontari (studenti, pensionati…) a supporto di quanto sopra: chi fosse interessato può contattarci al 335 56 00 769 oppure scrivendoci.
Comunque abbiamo accolto con soddisfazione l’approvazione di un emendamento che ci da garanzia di continuità rispetto all’assegnazione di un obiettore anche per due soli giorni a settimana.
Nell’ultima collegata al bilancio è stato infatti inserito un articolo specifico che prevede l’applicazione della legge nazionale sull’obiezione di coscienza anche in provincia di Trento, delineando l’istituzione di un’apposita struttura locale di coordinamento.
Allungando lo sguardo però, si intravede un orizzonte scuro. Sul futuro del servizio civile grava infatti l’incognita dell’anno 2006 (o 2004?!) quando la leva militare e quindi lo stesso servizio civile cesseranno di essere obbligatori. Quanti ragazzi decideranno allora di spendere volontariamente un anno della propria vita per la loro comunità, per chi ha più bisogno, ritardando così il proprio ingresso nel mondo del lavoro? Non c’è una risposta in anticipo di quattro anni ma di sicuro le difficoltà non mancheranno considerata che già oggi molti giovani cercano di evitare in ogni modo anche il servizio civile.
Naturalmente questa nostra soddisfazione ha il suo rovescio nella stizza dei giovani costretti a mollare tutto per un anno e quasi gratis… Noi però non ci riteniamo dei biechi approfittatori della malasorte dei giovani chiamati alle armi perché, pur trattandosi dell’esproprio del tempo e dell’energia altrui, lo consideriamo un anno di crescita personale per il giovane, un modo per lui di diventare grande rendendosi utile.
Per finire, pubblichiamo il comunicato stampa del 6 febbraio del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) che come noi fa gran conto sull’aiuto degli obiettori cui non può andare un grazie generale.
Con l’approvazione della legge collegata al bilancio provinciale potrà essere sanata, in tempi brevi, una situazione insostenibile per gli enti del volontariato e per quei giovani motivati a dedicare utilmente un periodo della propria vita a chi ha più difficoltà.
Lo scorso 6 febbraio è infatti passato un emendamento a firma Marta Dalmaso e Claudio Molinari che modifica la Legge Provinciale 8/92 di disciplina del volontariato in provincia di Trento. Essa prevede con un articolo specifico sul servizio civile, l’applicazione anche per il Trentino della legge nazionale sull’ obiezione di coscienza e mette le basi per il futuro servizio civile volontario.
Sarà possibile infatti, come hanno già fatto da tempo la Provincia Autonoma di Bolzano e le regioni Emilia Romagna e Toscana, stipulare un protocollo d’intesa con l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e costituire a Trento un’apposita struttura di coordinamento.
Grande la soddisfazione espressa dal Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza per questo conclusione considerata l’estrema confusione che aveva caratterizzato in questi ultimi tempi la gestione burocratizzata ed inefficiente del servizio civile gestito direttamente a Roma.
“Questa struttura avrà costi minimi per le casse della Provincia, afferma Dario Fortin coordinatore del CNCA Trentino Alto Adige, ma potrà avere effetti enormemente benefici nei confronti dei più deboli, di chi vive una situazione di disagio, di emarginazione, di malattia mentale, di solitudine, perché sarà una struttura che potrà valorizzare, formare e coordinare risorse umane al servizio, non solo dei soggetti deboli, ma anche nei settori dell’ambiente, della cultura, della protezione civile, eccetera.
Fino ad oggi la situazione del Trentino era peggiore che da altre parti perché gli enti che accolgono gli obiettori, continua Fortin, non sono assolutamente messi in grado di programmare gli arrivi degli obiettori stessi. Ritardi, blocchi nelle assegnazioni, incertezze nei tempi e nei modi per gli stessi ragazzi. La formazione, la progettazione delle attività e la stessa gestione sono lasciati alla buona volontà e alle capacità di quei pochi enti con pluridecennale esperienza come Villa S. Ignazio o la Charitas per citare i più antichi. Le associazioni più piccole sono senza obiettori da molti mesi e sono lasciate sole, mentre i giovani interessati ed impegnati vengono svalorizzati dalle istituzioni e dallo stesso mondo adulto che continua ad abbandonarli togliendo loro quelle poche opportunità di sana autorealizzazione”.
Il 2001 è stato l’anno più disastroso per gli obiettori, un vero attacco al servizio civile: 50.000 lasciati a casa con le scuse più varie (mancanza di soldi, richieste di lavoro anche fino al giorno prima di iniziare il servizio, ecc.) e ciò solo per gli obiettori, non per i militari.
Da oggi però, grazie all’emendamento presentato dalla Giunta e approvato praticamente all’unanimità (una sola astensione) il Servizio civile verrà gestito direttamente da Trento a favore dei propri giovani e cittadini.
“Certamente questo è un bel segnale in controtendenza, afferma il coordinatore del CNCA, rispetto alla generale indifferenza delle istituzioni nei confronti dei giovani, ma naturalmente adesso ci aspettiamo che gli uffici provinciali facciano presto a rendere operativa la norma approvata ieri perché spesso il dolore di certe persone con le quali stiamo quotidianamente, non è sopportabile nemmeno per un giorno”.
Il successivo passaggio per dare sviluppo e solidità alla materia potrebbe essere l’approvazione del disegno di legge “Istituzione del servizio civile per la comunità in Trentino” presentato recentemente dal consigliere Passerini. Esso apre nuove possibilità in vista dell’applicazione della Legge sul Servizio Civile Nazionale quando, a partire dal 2006, la leva non sarà più obbligatoria e si rischierà lo svuotamento non solo delle caserme, ma anche dell’impegno gratuito in favore della propria Patria-comunità.