La sicurezza stradale, un tema dibattuto in ogni parte del mondo…la sicurezza stradale, nostra e degli altri.
In Italia, a prestare la sua voce e la sua sensibilità per uno spot radiofonico il pilota Alex Zanardi (spot nato dalla collaborazione ta la Polizia di Stato e il Segretario Sociale Rai). Lo spot è andato in onda sulle reti RadioRai alcune estati fa.
E chi meglio dell’ex pilota sa quanto può essere fatale un attimo di distrazione? Quando, il 15 settembre 2001, ebbe l’incidente in Germania che gli costò l’amputazione di entrambe gli arti inferiori, la causa fu proprio una (non voluta) distrazione: il tamponamento che spezzò in due la sua auto sulla pista fu dovuto ad una perdita di controllo del mezzo, perchè Alex fu “distratto” nel tentativo di pulirsi la visiera del casco sul quale erano schizzate alcune gocce di carburante. Ma Alex Zanardi è tornato, con volontà e tenacia, in pista. E anche a ricordarci quanto sia importante non distrarsi alla guida…mai.
Tre le situazioni affrontate nello spot, tutti momenti che possono mettere a rischio, per superficialità e distrazione, la propria vita e quella degli altri. Si, perchè un incidente stradale può stravolgere in un attimo tutti i nostri progetti.
Il linguaggio di Alex Zanardi e degli attori che hanno realizzato gli spot radiofonici è semplice ma efficace. Tre dialoghi diversi che raccontano tre tipiche “leggerezze” alla guida: l’eccesso di velocità, il consumo di alcool, l’utilizzo del telefonino, azioni che possono portare a conseguenze molto gravi.
“Il volante va tenuto sempre con due mani” – dice Alex -, o “D’accordo tu non hai bevuto, ma pensa se qualcuno che viaggia come te lo ha fatto. Hai bisogno sempre di essere al massimo quando guidi.”
È il terzo anno che il Segretario sociale Rai e la Polizia collaborano per campagne e spot sociali, in particolare finalizzati alla prevenzione.
E nel resto del mondo? Girando un po’ sul web abbiamo trovato delle cose davvero interessanti…
In Australia, precisamente nello stato del Nuovo Galles del Sud, per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questa delicata questione hanno deciso di puntare su ciò a cui gli uomini, probabilmente, tengono di più: la loro virilità.
Purchè si raggiunga l’obiettivo, che è quello di far guidare gli automobilisti con prudenza, tutto è lecito…
Il messaggio che parte da questa campagna pubblicitaria (Speeding: no one thinks big of you), è chiaro e diretto: chi corre con l’auto a velocità spropositate, chi guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti…chi insomma con la propria imprudenza mette a repentaglio la sua vita e quella degli altri, “ce l’ha piccolo!”…”poco dotato” perchè va troppo veloce con l’auto…”Guidi veloce, allora ce l’hai piccolo!”
Insomma se l’auto è una sorta di proseguimento del nostro corpo, l’esigenza di dimostrare agli altri quanto valiamo, correndo troppo, dimostrerebbe che abbiamo delle defaillance che dobbiamo compensare con una guida troppo veloce, e una di queste potrebbe essere rappresentata proprio dall’insufficente dimensione del proprio…organo.
Nel filmato, che fa parte della Pubblicità Progresso australiana, si vedono bene due belle ragazze, quasi schifate dalla sgommata del ragazzo che hanno davanti, poi stess’aria di sufficienza si vede chiaramente nelle due donne alla vista di un maschio al volante che non da la precedenza ad una signora sulle strisce pedonali e verso un altro che guida in completa antitesi verso le regole del codice della strada.
La campagna pubblicitaria sortirà gli effetti prefissati?…Considerata l’apprensione del genere maschile affinchè nessuno possa mai mettere in dubbio, non solo la virilità, a volte persino ostentata, ma anche la fedeltà della propria moglie o compagna che sia, a quando una campagna del tipo…”se corri se…cornuto?”
Altro tipo di pubblicità quella che viene fatta in America, in questo caso contro la guida in stato di ebrezza… L’America è costellata di cartelli delle “3D”, ossia “Don’t Drink & Drive” posizionati sul ciglio della strada per ricordare le vittime (nella maggior parte dei casi di giovanissima età), che hanno perso la vita a causa della guida in stato d’ebrezza.
Lo spot, decisamente fuori dal comune dal momento che sceglie di veicolare il suo messaggio attravero l’ironia piuttosto che attraverso la sensibilizzazione del forte impatto e delle immagini (in puro stile americano), è comunque incisivo e pone l’accento su una tematica che supera qualunque confine internazionale.
Troppo spesso l’etilometro sarebbe costretto a segnare valori inaccettabili e anche se non si viene fermati, questo non significa che non si debba usare la testa prima di mettersi alla guida.
Quindi…”Don’t Drink & Drive” può essere un buon motto da ricordare…sempre…