È di fine aprile la notizia che gli italiani, grazie alle nuove terapie, guariscono da tumori in percentuale del 6-7% in più rispetto a dieci anni fa. Non tutti però in ugual modo: se oggi sopravvivono a cinque anni dalla diagnosi di tumore alla mammella l’81% delle donne (nel ’90 era il 78%) non si può dire la stessa cosa per quelli al polmone: 35.000 nuovi casi all’anno con appena l’1% in più di guarigioni (sopravvivenza del 10% dei colpiti).
Un dato su cui ben far riflettere chi, come addetti a lavorazioni nocive, frequentatori di ambienti inquinanti e fumatori, espongono i loro polmoni a rischi “in più” di quanti comunemente ognuno di noi vada incontro in una ordinaria giornata in giro per città a sniffare inquinamento.
Tra quelli a rischio, i fumatori sono quelli che ne corrono di più: 85.000 morti all’anno per cause legate al fumo attivo e altri dieci mila a quello passivo, responsabile a sua volta di circa 900 casi di cancro al polmone.
E da dire che le martellanti campagne antitabacco hanno contratto il numero dei fumatori (unici a dolersene tabaccai, contrabbandieri e fabbricanti di sigarette, monopolio compreso) che, pur tuttavia, resta ancora troppo alto, specialmente tra i giovani.
I più furbi in verità, allarmati dalle notizie di fonte medica, tentano di smettere, chi con il fai-da-te, chi con i cerotti o il chewing gum alla nicotina, chi con l’aiuto del psicologo. Chiaramente l’intenzione di smettere già di per sé è un grande passo nella direzione giusta ma non è certo il punto d’arrivo: la dipendenza da nicotina si fa sentire 24 ore su 24 con forza, si impadronisce dei pensieri, obbliga a cercare in giro per le tasche, proprie e altrui, l’amato e rassicurante pacchetto.
Naturalmente la possibilità di smettere è legata, oltre che alla volontà, all’intensità della dipendenza dal fumo.
Provate il test riportato sotto e scoprite il vostro livello di dipendenza ed i consigli su come smettere. Se questi non funzionano un estremo rimedio al tabagismo è il farmaco Zyban, messo in commercio negli Stati Uniti.
Nato come anti-depressivo, agisce su neuro trasmettitori quali la dopamina e la norepinefrina. Nel cervello provoca la stessa reazione biochimica indotta dalla nicotina ma senza dare dipendenza. Può provocare insonnia ed è vietato a chi soffre di cuore o di epilessia e finora si è mostrato efficace in un caso su due.
Smettere di fumare ha, specie nei primi tempi, i suoi effetti collaterali: malesseri, irritabilità, ansia, frustrazione, difficoltà di concentrazione, mal di testa, aumento dell’appetito, disturbi intestinali e leggera insonnia. Passare qualche settimana a litigare con tutti, a trattenere la rabbia, a non dormire e cercare aspirine per il mal di testa non invoglia più di tanto ma questa Via Crucis pare un percorso obbligato.
Potete contrastare questi effetti con tecniche di rilassamento e di respirazione, bevendo molta acqua, usando caramelle o chewing-gum o cerotti alla nicotina (insieme a forme di psicoterapia), ritardando la prima sigaretta del mattino di almeno mezz’ora, mantenendosi assolutamente sotto le 15 sigarette al giorno.
Per accelerare l’eliminazione della nicotina dall’organismo sono d’aiuto diete ricche di cibi che formano acidi, come pollame, carne o pesce.
Per superare la crisi di astinenza da fumo occorrono almeno un paio di mesi mentre vi occorreranno dai 4 ai 7 anni per ritornare ad avere le stesse probabilità di contrarre un tumore rispetto ad una persona che non ha mai fumato: non è terrorismo spicciolo bensì la scientificamente documentata realtà!
Quindi smettere di fumare sigarette, toscani e pipe è un vero affare per la vostra salute considerato che i nostri polmoni già per conto loro filtrano l’aria delle città affumicate da gas di scarico delle macchine, industrie, riscaldamento, ecc. Meditate gente… meditate e smetterete di fumare!
14.000.000 di fumatori attivi (27% degli italiani)
Per conoscere la vostra dipendenza, ecco a voi lettori – fumatori, un semplice test messo a punto dallo psicologo svedese K. Fagerstroem: si tratta di scegliere fra le risposte indicate qui sotto quella corrispondente al vostro modo di fumare. Dopo averlo compilato, controllate il punteggio: vi farete un’idea del vostro livello di dipendenza dalla nicotina e avrete un suggerimento sul metodo più adatto, sempre che ne abbiate l’intenzione, per smettere di fumare.
Quante sigarette fumi in media ogni giorno?
Inali il fumo della sigaretta?
Fumi di più al mattino?
Qual è il tasso di nicotina delle tue sigarette?
Quando fumi la prima sigaretta della giornata?
Fumi anche se sei a letto ammalato/a?
Ti è difficile non fumare dove è vietato?
A quale sigaretta rinunceresti con maggiore difficoltà?
Tra 0-4 punti: dipendenza inesistente o scarsa. Con poco sforzo potreste smettere di fumare in quanto il senso di astinenza da nicotina non è elevato. Possono bastare le tavolette all’odore di tabacco bruciato da annusare nel momento in cui si sente il bisogno di una sigaretta, i chewing gum vegetali o gli infusi di valeriana efficaci nel combattere l’ansia da nicotina.
Tra 5-6 punti: dipendenza bassa o media. Il ricorso a cure “dolci” quali omeopatia, agopuntura, terapie floreali danno buoni risultati. Vanno ancora bene chewing gum alla nicotina o il bocchino-inalatore utilizzato per combattere la dipendenza psicofisica in quanto imita il gesto del fumare.
Oltre 7 punti: dipendenza alta. È un livello veramente pericoloso cui fareste bene a cercare un rimedio: il vostro fisico è intossicato di nicotina ed altre sostanze inalate con fumo. Prima di tutto vi serve una cura disintossicante per la quale dovete rivolgervi ad un medico specialista. È possibile combinare una serie di interventi: cerotti transdermici alla nicotina, ipnosi (bastano 3 sedute) e agopuntura (una decina di sedute). La Lega italiana per la lotta contro i tumori organizza sedute di gruppo gratuite di terapia anti-fumo, guidate da uno psicologo: in nove incontri, nell’arco di un paio di mesi, 80-90 fumatori su 100 smettono di fumare. Da non dimenticare l’opportunità offerta dall’associazione AMA operante in tutta la provincia (illustrata sul numero di ottobre 2000 di questo giornale) per corsi per non fumatori.