Spazio donna. Convivenza: che fatica!

Data: 01/04/11

Rivista: aprile 2011

Il desiderio di convivere con il proprio amato è non solo legittimo, ma anche un passo importante della nostra vita.
Spesso i problemi sembrano prendere forma dopo i primi mesi di condivisione dello stesso tetto, quando incede una maggiore confidenza, quando i confini tra lei e lui iniziano a sfumarsi. I sintomi classici? L’uomo libera mutande e calzini sporchi al pascolo su divani e lavandini, si abbandona al suo passatempo preferito (televisione e videogiochi), lascia la tavoletta del bagno alzata e la donna inizia a gridare e a biasimare la flemma e gli svaghi del compagno.
Che fare? Cerchiamo le criticità e troviamo le soluzioni.

Criticità n°1

Il disordine degli uomini in casa.

Posto che urlare il vostro dissenso non produce risultati apprezzabili, provate ad usare la comunicazione non verbale e la seduzione. Provate ad acquistare uno di quei cestoni che troviamo anche all’IKEA o nei grandi magazzini e buttiate tutto quello che troviate di suo in disordine là dentro: riviste, vestiti, cd… così facendo sarà possibile fargli capire che non vi piace accudirlo e quando vi chiederà spiegazioni sarebbe bene verbalizzarglielo con calma spiegandogli i motivi e le vostre esigenze di partner alla pari in maniera semplice e senza utilizzare troppi giri di parole. Siate concrete.
Proponete una divisione dei compiti, dividendovi le mansioni: io cucino e tu lavi i piatti, io pago le bollette alla posta e tu vai in banca… Importante però che poi ognuno possa gestire le sue commissione nei tempi e modi che preferisce senza l’ansia d’essere controllato e valutato.

Il peso di dover sempre organizzare ogni attività della coppia

Proviamo a partire comprendendo noi stessi prima che gli altri. Se hai scelto e ti senti a tuo agio nel ruolo di organizzatrice della coppia va bene, ma prima di prenderti questo ruolo con i fatti, prova a considerare il fatto che magari lui non si senta a suo agio nella posizione di dipendente a vita. E se lui si comportasse così perché si adatta al tuo ruolo di organizzatrice?

Delegare

Una volta trovato un aggiustamento alle mansioni, lascia che se ne occupi senza la tua supervisione. Se organizza una cena lascia che la organizzi a modo suo e se si dimenticherà il dolce, non importa, la volta dopo non se ne dimenticherà. Dall’esperienza s’impara. Certo, se la mancanza dovesse essere cronica allora forse dovremo iniziare a domandarci se non sia un boicottaggio invece di una dimenticanza.

La sbadataggine Stop

Ha dimenticato i guanti, l’ombrello, la lista della spesa? Fermati, non inseguirlo per dargliela. Inizia a pensare in modo più autonomo tu per prima, pensa alle cose che hai tu e come te le organizzi. Così potrai dargli il modo di organizzarsi per non dimenticarsele più. Es. potrebbe dimenticarsi sistematicamente la sciarpa e decidere di fare come un mio amico che se la mette nella tasca del cappotto così non se la dimentica più. Inizia tu a pensare a lui come ad una persona autonoma e quando si sarà dimenticato questo o quello non pensare che sia uno sciocco smemorato, ma semplicemente che capita.

Gioca giochi da adulta

Se proverai ad instaurare un rapporto, con atteggiamenti, premi, rinforzi e critiche da adulti sarà più facile uscire da una danza scomoda dove lui è il bambino e tu la mamma. Esempio. Se invece che gridare che tutto è in disordine e che si comporta come un bambino di dieci anni brandendo il mestolo con il grambiule ti proponi sensuale prendendolo in giro e dicendogli che non è proprio da latin lover come sapeva essere guardare la partita con la canottiera ed i calzini bucati, forse l’adulto che è in lui riprenderà il primo posto rispetto al bambino che tanto ci pesa.

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