Questa la nuova campagna di comunicazione lanciata dal Comune di Trento, in collaborazione con CSV Trentino, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e Cooperativa Arianna, contro l’uso da parte degli adolescenti di sostanze che creano dipendenza.
Il progetto è promosso all’interno dell’alleanza per la promozione di stili di vita sani #DAIMUOVIAMOCI. “Stai sul pezzo” ha come obiettivo il voler portare all’attenzione degli adulti il problema del consumo di alcool e stupefacenti tra i giovani, spesso inconsapevoli dei danni che producono tali sostanze. L’adolescenza, in effetti, secondo la psicologia, è un periodo di crescita delicato, ricco di costanti cambiamenti sia fisici che mentali. Infatti, dal punto di vista neurobiologico, dai 13 ai 25 anni, il cervello si modella, fino ad assumere la struttura adulta, acquisendo competenze cognitive, relazionali e affettive che resteranno stabili per il resto della vita. Non vi è quindi momento migliore per sensibilizzare ed educare, nel più efficace dei modi possibili, queste giovani menti.
Per questo anche il nostro fondatore, Giuseppe Melchionna, cercava di prevenire comportamenti a rischio, facendo interventi nelle scuole medie e superiori, che sapevano andare in profondità. Era capace di sondare il terreno di valori, come il rispetto della vita nelle sue varie declinazioni, senza uno schema fisso, ma con una riflessione ad ampio respiro sulla società attuale.
“Una ragazza a Borgo mi ha detto che beve perché l’alcool le dà sicurezza. Credo che da parte della famiglia e delle altre agenzie educative dovrebbe esserci un’azione più coordinata, una regia in questo senso”, queste le parole di Melchionna durante un’intervista rilasciata il 29 aprile 2003, che fanno riflettere su quanto sia fondamentale il supporto familiare. È essenziale, infatti, come ribadito dalla pedagogia, creare e mantenere una comunicazione tra genitori e figli, improntata all’ascolto e al dialogo aperto anche su temi importanti come, appunto, le dipendenze. Gli educatori dovrebbero documentarsi cercando di acquisire maggiori conoscenze su cosa siano le sostanze, come agiscono, cosa provocano e quali sono le conseguenze di uso e abuso, in modo da potersi relazionare consapevolmente rispetto ad una tematica tanto delicata. Il messaggio deve essere “Con noi puoi parlare di ogni cosa. Ci siamo e affronteremo qualunque cosa insieme. Se commetti un errore puoi venire da noi”. Perciò è necessario non assumere un atteggiamento intimidatorio, ma parlare chiaramente del fatto che la dipendenza è una malattia e come tale va affrontata e curata, astenendosi da giudizi moralistici, in quanto può succedere a chiunque. Questa maggiore apertura renderà più facile notare possibili cambiamenti nei comportamenti, al fine di cogliere eventuali segnali di rischio. Per questo è opportuno che codeste tematiche non vengano affrontate nell’emergenza, ma già da diverso tempo prima, adeguatamente in base alla capacità di comprensione dei figli nelle diverse fasce d’età.
Ricordiamo, inoltre, che, a livello medico, le dipendenze sono intese come “condizioni patologiche, correlate a un’alterazione del sistema della gratificazione, caratterizzate da craving (forte desiderio compulsivo per gli effetti precedentemente provati con la droga) e da una notevole restrizione delle modalità e dei mezzi con cui il soggetto si procura piacere”. Possono essere fisiche, nel momento in cui l’organismo diventa dipendente dalla sostanza, ossia quando accresce la soglia di tolleranza a quest’ultima e necessita, quindi, di aumentare la dose per avere gli stessi effetti, ma anche psicologiche, presentandosi da sole o associate a quelle fisiche. In entrambi i casi, smettere porta a manifestare i sintomi dell’astinenza, che si hanno quando il desiderio di fare uso della sostanza prende il sopravvento e non si riesce a farne a meno.
Con lo scopo di offrire ulteriori strumenti a genitori, insegnanti ed educatori, la campagna “Stai sul pezzo” offre un servizio di ascolto, chiamando il numero 340344240 oppure il 3474699247, dove a rispondere si troverà un’équipe educativa di strada, preparata e specializzata nella gestione di situazioni a rischio.