“Stazioni Aperte” a critiche e suggerimenti

Data: 01/06/01

Rivista: giugno 2001

di Clara Lunardelli della Cooperativa HandiCREA

La stazione ferroviaria di Trento è stata la quarta tappa, delle venti previste, fra le città d’Italia selezionate nelle quali si è tenuta l’iniziativa “Stazioni aperte”. La manifestazione, giunta al secondo anno, proseguirà anche nel 2002.

Lo scopo, o gli scopi, che la giornata si prefigge sono sostanzialmente due. Il primo, quello di far vivere ai cittadini la stazione con iniziative che ne spieghino il funzionamento, la storia, i progetti, ecc.; il secondo, quello di avere un filo diretto, un confronto con il punto di vista dei cittadini come prezioso suggerimento da parte dei fruitori dei servizi offerti, con l’obiettivo, ove possibile, di fornire risposte, nonché raccogliere segnalazioni positive e negative a riguardo.

A questo secondo scopo si è dato spazio e tempo nella fase conclusiva con un dibattito con coloro che la stazione la gestiscono, con le figure politiche di riferimento e con i rappresentanti di associazioni, cooperative, movimenti e singoli cittadini interessati.

Ampio spazio nell’incontro è stato dato alle lacune relative all’orario per le linee più diverse e si è parlato di gestione dei servizi, pulizia dei treni, code alle biglietterie, ecc. Si è detto inoltre del processo lento, ma continuo, di ammodernamento del sistema ferrovia che porti a un’offerta competitiva rispetto ad altri sistemi di spostamento, peraltro auspicabile anche per l’impatto ambientale più contenuto, come ha ricordato il Sindaco Pacher prevedendo una presenza più dinamica, collegata alla città e funzionale per tutti.

A Trento nel 2000 sono state 150 le persone disabili che hanno utilizzato il servizio ferroviario. Questo dato è significativo ed è un segnale di forte interesse, considerando che la disponibilità dei treni è ancora limitata.

Non sono mancate a questo proposito le domande sulla fruibilità della nostra stazione da parte delle persone con disabilità presenti in buon numero alla riunione.

I problemi segnalati hanno riguardato gli attraversamenti dei binari per i quali è prevista l’installazione di tre ascensori per il 2003; la carta blu per disabili con particolare pacchetto-servizi per chi abbisogna di accompagnatore; l’accesso alle carrozze (a quando il loro sbarrieramento?); il percorso stradale di avvicinamento alla stazione ancora pieno di difficoltà.

Sembra, dalle risposte date, che si chiedano chissà quali rivoluzioni, perché l’Assessore e il funzionario competenti parlano sì di progressi nella possibilità di viaggiare (treni disponibili per impegno personale, La Ruota che accompagna in stazione, ecc.) ma, diversamente, dell’impossibilità di fare tutto subito.

Preme precisare che non è questo che si chiede, anche se sarebbe da tempo scaduta l’ora. Per il percorso di avvicinamento, per esempio, si tratta semplicemente di fare bene quello che si fa, e per il resto si tratta di imparare a progettare in modo diverso piuttosto che di trovare soluzioni ai problemi.

E qui, pare di capire, la strada sarà ancora lunga. Infatti, osservando i dati forniti dalle ferrovie e relativi alle stazioni delle venti città in questione, alla voce accessibilità si trovano cifre che parlano da sole: su 25 stazioni considerate 17 sono disabilitate (il 68%), 20, ossia l’80%, hanno barriere architettoniche e mancano di servizi di assistenza ai disabili (segnaletica, avvisi vocali, ecc.). Dal 2000, 7 (il 28%) sono state abilitate per i servizi di informazione e di biglietteria e in altre 12 (il 48%) sono stati fatti interventi per l’abbattimento delle barriere e per il miglioramento dei servizi di assistenza delle stazioni e dei treni.

E’ interessante notare che da queste giornate, nel 64% dei casi, sono sorti e attivati tavoli di confronto regionali, con associazioni dei consumatori, ambientalisti, disabili, utenti, ecc.

Chiudiamo con l’augurio che trovi sempre maggior spazio la pratica del collaudo civico, proposta da Cittadinanzattiva, come strumento qualitativo necessario per il buon funzionamento delle cose e che, in altre parole, è il giusto riconoscimento del diritto del cittadino.

Facciamo nostra la proposta di aprire un tavolo di confronto nel Trentino sul tema “Stazioni aperte a tutti”, anche alla luce di quanto orgogliosamente affermato dall’assessore Grisenti e cioè che a breve la ferrovia diventerà di competenza provinciale.

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