Stragi da sabato sera

Data: 01/04/04

Rivista: aprile 2004

A fine marzo, cinque ragazzi tra i 15 ed i 20 anni hanno lasciato la vita in un fosso infilato a gran velocità vicino a Voghera. Altri quattro in Puglia. Proprio un anno fa, sull’autostrada del Brennero all’altezza di Aldeno, erano morti quattro giovani di Bolzano: si parlò allora di scoppio di una gomma, di stress da discoteca, di droga e alcol, di velocità.

Ma che importa oggi? Ormai sono solo un rimpianto di padri, madri, fratelli, nonni, rassegnati a far scivolar via una lacrima al loro ricordo! Otto mila morti l’anno e di 1000-1500 nuovi disabili non sembrano un deterrente significativo, anzi, pare che solo la minaccia di rimanere senza patente, abbia convinto molti a rischiare meno al volante. Pochi peraltro: la contrazione dei morti è stata solo del 18%!!! Forse potrebbe tornare utile la proposta rilanciata da Pino su questo giornale, di portare i ragazzi colpevoli di incidenti nei centri di riabilitazione funzionale, tipo Villa Rosa di Pergine.

Questa premessa ci è servita per presentare una poesia che sembra un modulo prestampato di tante morti annunciate del sabato sera. Come quelle dei ragazzi di Voghera, della Puglia, di Bolzano e di altri mille.

Ne è autore Paride Franceschini di Povo, fotografo, disegnatore e pittore.

Il sabato
delle stragi


Suonerie di cellulari,
tutti pronti per partire
autoradio digitali,
grande meta; “il divertire”

C’è bisogno di evasione
anche in tanta Confusione,
luci box a gran volume
la routine ormai è “barlume”

E nel “vuoto” che è interiore,
tanto per bruciar le ore,
col pretesto ormai del ballo
si Partecipa al gran sballo.

Gira l’alcool, le pasticche,
l’euforia fa tutte amiche,
e nel pieno del “casino”,
non sai più a chi sei vicino.

Poi nel cuore della notte,
in vetture già “truccate”,
di sgommate hai pien l’udito,
come a Imola, in circuito.

Tutto è pronto per la sorte
con destinazion la morte,
ed il “branco” più non regge…
resteran solo le schegge.

Verso l’alba silenziosa,
un lampeggio di “volante”,
e un telefono di casa
che preannuncia un incidente.

E così la vita “cambia”
in famiglie devastate
usciranno poi i giornali,
con le stragi già annunciate.

Paride Franceschini

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