Sul ghiaccio… divertimento assicurato!

Data: 01/12/07

Rivista: dicembre 2007

Come “promoter” di vacanze abbiamo suggerito mete per ogni gusto, mare, monti, colline e città, dando spazio prima di tutto alla loro fruibilità in termini di accessibilità per chi si muove con fatica o soltanto su ruote.

Adesso siamo in dicembre, pieno inverno, con i giorni più corti dell’anno, quelli che dovrebbero suggerire una pausa. E invece no!! Proponiamo anzi una giornata da “top holiday”: una bella pattinata su qualche laghetto ghiacciato del circondario! I requisiti: che sia sopra i 1000 metri di altitudine, che sia accessibile in carrozzina e abbia vicino un bar pronto a rianimarvi con vin brulè e punch bollenti. Attorno a Trento c’è solo l’imbarazzo della scelta: dal lago di Pinè (lato di via del lido) a quello di Lavarone, da quello di Lavazè a quello di Lagolo sul monte Bondone.

Per convincervi a provare, raccontiamo una pattinata dell’altro Natale. Giornata splendidamente luminosa e un po’ freddino sicché la proposta di una gita in Bondone viene accettata senza riserve: neve, sole, gente! Ahinoi tapini, però: i parcheggi esauriti a Vason e alle Viote ci obbligano a tirar diritto fino a Lagolo, 12 km da passo Vason dove c’è un laghetto, 3 ettari d’acqua per i bagni d’estate e 3 di ghiaccio per i pattini d’inverno.

Domanda inevitabile: un giro sul lago? OK!! Temperatura a 6-7 sottozero ma questo, pur se rende fragilissimi gli orecchi, è garanzia di tenuta della lastra ghiacciata. Sistemata la macchina, raggiungiamo facilmente la riva e, finalmente, via sul ghiaccio che pare una moquette appena passata con la cera!

Naturalmente non è possibile spingersi da sé: serve un motore ossia qualcuno con i pattini. Viene a salutarmi, tra tanti amici, un ex pattinatore di velocità e, immediata, scatta la richiesta: fammi fare un giro a razzo! L’amico non ci pensa due volte, si mette dietro ed in pochi istanti seminiamo tutta la strozzega di boci accorsi curiosi a vedere cosa mai ci facesse una carrozzina in mezzo al lago. Filare a 20 chilometri all’ora in carrozzina, senza niente davanti alle gambe a proteggerti, mette una certa angoscia: il pensiero di schiantarsi contro qualcuno e perfino di finire sotto un tram diventa una fissazione!

Ci si mette, ogni tanto, anche un “creeekk” a mettere strizza e a far fibrillare il cuore ma si tratta solo di piccoli assestamenti della superficie! È davvero confortevole scivolare sul ghiaccio, per di più se spinti da un esperto. Le ruote a volte girano, a volte si bloccano ma non c’è differenza. Nessun rischio di capottare: il ghiaccio è perfettamente liscio tanto che i miei personalissimi ammortizzatori non risentono del minimo scossone.

Una sbandata per evitare un principiante ci fa finire nel foltissimo canneto a bordo lago: ne usciamo a fatica e rivestiti di ciuffi di canne ma nient’altro.

L’aria sottozero taglia la faccia sicché la proposta di altri amici, sopraggiunti nel frattempo, di un giro di punch roventi è accolta all’unanimità!

Il gelo stimola anche le gnappe, svelte a far blocco unico con i baffi ma no problem: date le circostanze nessuno si fa scrupolo ad usare i “manegoti” a mo di fazzoletto!

Un’oretta e cambio di mano: dai pattini dell’ex campioncino di velocità su ghiaccio a quelli di un amico in pensione che spinge con calma, non grida mai “laargooo”, rallenta in curva e, con la scusa che tra “ti e el to braz de feri” saranno almeno due quintali, ogni tanto si ferma a prender fiato. Non c’è più l’ebbrezza della velocità, sono passato da un 2.000 col turbo ad una familiare di 20 anni fa ma è l’ideale per guardare il panorama che mi gira intorno: cielo blu, la Paganella bianchissima di neve, gli abeti dal verde intenso e un turbinio di coloratissime giacche a vento.

Verso le tre il Daìn Alt nasconde il sole e in pochi minuti è -10 per cui, prima di trovarsi con le chiappe alla Oetzi, largo ai saluti e alla prossima! Ritorno alla macchina con gran prudenza perché il terreno è scivoloso come “l’ass del botèr”. Riscaldamento al massimo e giù in val di Cavedine e poi Trento.

Bel pomeriggio, non vi pare? Bastano 10 euro i gasolio, un po’ di precauzioni ed il gioco è per tutti: coprirsi molto bene, specie le gambe perché sono lentissime a scaldarsi e stessa cosa per piedi e “sbardelle” a rischio distacco per congelamento.

Buona pattinata!

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