Si è tenuta anche quest’anno il giorno 13 Maggio, la festa di Primavera organizzata dall’Associazione Prodigio intitolata “tutta la Clarina che c’è”. La giornata era iniziata con una pioggia incessante ed io ero al lavoro in ansia per la festa. Il mio morale non era del migliore ma la e la voglia di rivedere tutti era tanta, perciò mi sono diretta in macchina in Via Gramsci 46. Scendendo dalla macchina, la pioggia era ormai finita e nell’aria sentivo freschezza, musica e risate e il mio sguardo ha incrociato con stupore molti visi di ragazzi, anziani, bambini, studenti e insegnanti, genitori e figli, ragazzi disabili e volontari. Era veramente presente “tutta la Clarina che c’è”, e lo stupore di vedere così tanta partecipazione ed energia è stato forte. L’obiettivo della giornata era proprio quello del confronto, dello scambio e della condivisione fra le associazioni tra le quali PRODIGIO, il CSE Anffas, la Cooperativa Fai e SAD di via Gramsci, e inoltre il coinvolgimento e partecipazione di tante altre realtà del territorio: Case Itea, Il Girasole, La Casota, le scuole d’infanzia ed elementari della Clarina, gli esercizi commerciali del quartiere, l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute, Protezione Civile, Università Popolare Trentina sede di Trento, Giardini e Verde pubblico del Comune di Trento, Gruppo “Cani da vita”, il Gruppo Pietra, gli amici del Paese di Oz, la Biblioteca Comunale C10 Clarina, Dolomiti Energia, il Muse, Abito, Social Street San Pio X e tanti cittadini curiosi. Nel cortile interno dell’Itea in una cornice di colori erano disposti tavoli delle associazioni dove ognuno aveva portato qualcosa da esibire, regalare, distribuire come opuscoli per informare, lavoretti manuali, giochi di divertimento. La festa è iniziata con i saluti istituzionali del Sindaco Andreatta e poi ha preso il via la festa con tamburi, foto, chiacchiere e del buon sano cibo. La festa procedeva con successo perché il tutto avveniva in modo naturale, ognuno era libero di provare i giochi, curiosare fra i libri, parlare con i vicini e i volontari e dare una mano come poteva: il risultato è stato strabiliante. L’impatto emotivo è stato forte perché essendo tutti uniti, le difficoltà di alcuni si erano trasformate per incanto in risorsa e ricchezza da condividere, ognuno aveva qualcosa da donare e da dare a tutti con lo scopo di trovare un bene comune. Ho visto persone in difficoltà ridere e giocare con le bolle, bambini girare con il pesciolino Grazie dell’Anfass, i cani per la pet-therapy scodinzolare felici, presenti anche fiori e del verde per ravvivare l’aiuola di via Gramsci. Lo scambio di idee e la partecipazione si fa proprio come in questa festa: partendo dal basso, puntando al piccolo e coinvolgendo in primo luogo il proprio vicino, in un’atmosfera semplice ma curata in ogni suo aspetto e il risultato è creare come è avvenuto in me un senso di apparenza e un senso di legame con le realtà della comunità non sentendosi più soli. E’ stato un giorno di festa per far passare il messaggio che grazie alla creatività, manualità, progettualità e condivisione di obiettivi si può riattivare il tessuto sociale creando rete e non lasciando fuori nessuno ma cercando insieme nuove soluzioni per creare un nuovo quartiere sempre più attivo e partecipe alle esigenze di tutti. Sono state due ore emotivamente intense, in cui ho capito e spero anche ognuno di voi lettori quanto sia importante collaborare, dare qualcosa ed essere partecipi con i piccoli gesti e con progetti sia per noi stessi sia per tutta la comunità di cui facciamo parte, qualsiasi essa sia. Se c’è crisi economica non c’è però crisi di idee e voglia di fare.