Tutti al mare, tutti al mare…

Data: 01/06/03

Rivista: giugno 2003

Avete già prenotato una settimana al mare ma temete un po’ di imbarazzo quando si tratterà di sfoderare in spiaggia la vostra pancetta extra large poggiata su due gambette pallide? I chili di troppo, si sa, sono all’origine di disagio estetico con ripercussioni dirette sul piano esistenziale: probabilmente (1 probabilità su 5) siete state chiamati anche voi da piccoli con appellativi tipo Ciccio, Ciccio Bomba e ne avete sofferto moltissimo dentro di voi.

Qualche numero fa vi avevamo proposto un metodo scherzoso a base di… baci per ridurre la circonferenza addominale entro taglie di braghe in commercio. Scherzoso si ma non troppo se è vero che i baci e l’amore, grazie al continuo coinvolgimento emotivo con il partner, ci distraggono dall’assiduo spiluccare qui e là ovunque vi sia qualcosa mettere sotto i denti. Concordi i dietisti: quasi otto persone su dieci (77%), quando si innamorano, dimagriscono, raggiungendo il peso forma con estrema facilità. La “dieta di Cupido”, insomma, può essere più efficace di quella prescritta dal nutrizionista e vale tanto per le donne (55%), quanto per gli uomini (45%).

Chiaramente ci sono anche altri sistemi per fare fuori i chili in più, mangiare di meno in primis, seguire una dieta ben studiata, correre, fare movimento… Beh, non vi stiamo certo suggerendo di correre tutte le mattine da Trento a Rovereto, di traslocare ogni giovedì, di saltare 7 pranzi o chissà cos’altro ma, ricordate, senza fatica si ottiene ben poco…

Ecco allora alcuni suggerimenti per liberarsi di qualche chilo “grattati” da una rubrica per aspiranti magri trovata in Internet (se il vostro problema sono le decine di chili potete tranquillamente girare pagina). Se, dopo averla provata, vi scoprirete belli tondi come prima, potete sempre prendervela con la bilancia, con la cucina di vostra moglie o il poco tempo: l’importante è trovare qualcuno cui rifilare la colpa dell’insuccesso!

Partiamo con una premessa generale. A volte bastano piccole rinunce per raggiungere grandi risultati: colazione leggera, niente “bianco con patatine” alle pause delle 10, evitare di mangiare pane con la pasta, andare al lavoro a piedi. Indubbiamente i tempi per arrivare ad esibire un corpo da spiaggia sono lunghi e affamati ma diffidate in ogni caso di chi vi promette diete fantozziane tipo “dieci chili in dieci giorni”: anche se manca poco al “debutto” al mare, siete ancora in tempo per cercare la vostra soluzione più adatta! Quale? Ecco alcuni consigli, qualcuno valido per tutti, altri mirati a gruppi (solo uomini, solo donne, “over 50”, adolescenti, sportivi). Che la bilancia vi sorrida!

SÌ alla dieta variata, da seguire sempre ed in particolare quando si decide di mangiare di meno: ingerire meno cibo in modo esagerato eleva il rischio di carenze nutrizionali. Niente monotonia.

NO alla riduzione esagerata delle calorie totali ingerite che non dovrebbero mai essere inferiori al metabolismo basale (il consumo di un organismo a riposo). Ad esempio, una donna di media statura ha bisogno di 1.300 / 1.350 calorie al giorno: è chiaro che scendere sotto questa soglia diventa rischioso. Evitare anche diete fai da te, tipo “del fantino” e quelle monotematiche (“del minestrone”, “del gelato” ecc.). Niente diete che limitano il consumo proteine di origine animale a meno di due per giorno: carne, pesce, uova e formaggi (o tutt’al più legumi) dovrebbe essere presente a turno in ogni pasto principale per evitare carenze di proteine, vitamine del gruppo B, ferro e zinco.

SÌ alle diete che non promettono risultati mirabolanti ma pongono obiettivi ragionevoli, dell’ordine di un chilo e mezzo ogni sette – dieci giorni (ma anche meno se i chili da perdere sono solo 4 – 5). Di più c’è il rischio di scompensi.

NO ai fantozziani “sette chili in sette giorni”. L’impresa non è impossibile ma simili regimi dietetici non garantiscono risultati stabili nel tempo: qualche settimana di ritorno alle vecchie abitudini… et voilà, sarete quelli di prima. Evitate di stravolgere il vostro regime alimentare abituale.

SÌ al consumo lento dei pasti e, soprattutto, masticate bene: gusterete meglio i sapori e allo stesso tempo indurrete un senso di sazietà precoce che ridurrà l’appetito. Lo stesso effetto di sazietà anticipata potrete ottenerlo iniziando il pasto con una verdura: l’aceto accentua la secrezione gastrica attenuando la fame.

NO a ingurgitare i pasti a grossi bocconi perché posticipa il momento in cui lo stomaco manda il segnale di sazietà. Oltretutto bocconi molti grossi trascinano con sé molta aria che rende difficoltosa la digestione.

SÌ alla dieta a base di frutta e verdura e ad alimenti ricchi di pane, pasta e carboidrati complessi in generale. Non cancellate la carne (3-4 volte la settimana) ed il pesce (2-3) nella giusta quantità. Bere sempre latte, magari scremato, per via del calcio e limitare l’apporto di grassi.

NO alle troppe merendine, snack, tramezzini e gelati! Eliminare del tutto creme e salse salate che, per la loro pesantezza, hanno gravosi effetti sulla digestione e possono compromettere con pochi cucchiaini giorni di fatiche ginniche e dietetiche. Una dieta non può essere priva di grassi perché essi sono essenziali per far funzionare l’organismo. Attenti semmai alla qualità nutrizionale complessiva di quel che mettete nel piatto. Ad esempio, i grassi del burro e del formaggio sono dello stesso tipo ma il secondo è preferibile perché ricco di calcio (il primo ne è privo!).

SÌ all’assunzione abbondante di liquidi perché indispensabili all’organismo. L’acqua in particolare perché non ha calorie e potette berne fino a dissetarvi completamente.

NO a vino, birra e superalcolici: danno molte, troppe calorie (7 per grammo, contro le 4 di carboidrati e proteine e le 9 dei grassi). Il “bianco fresco” alle 10 del mattino e col termometro di strada a 30 gradi vale un Perù ma 70 calorie per un bicchiere da 10 centilitri sono un’esagerazione! Poche anche le bevande dolci gassate o meno: lo zucchero semplice che serve all’organismo meglio ricavarlo dalla frutta.

SÌ alla programmazione accurata delle cene al ristorante, in pizzeria o in casa di amici. Tenetele quantitativamente sotto controllo e, se ci riuscite, imponetevi di rispettare un top di calorie.

NO agli sciccosi menu “a la carte” e ai tavoli traboccanti di antipasti e stuzzichini troppo elaborati: le belle forme, il profumo, la facilità di consumarli nascondono una montagna di calorie, salse, creme da mettere KO un bue.

SÌ ad una sostanziosa prima colazione abbondante (20 per cento delle calorie della razione quotidiana) a base di latte, frutta e carboidrati. A metà mattino e metà pomeriggio fare uno spuntino leggero con un frutto oppure uno yogurt: danno un buon senso di sazietà con poche calorie (100).

NO all’ abuso di aperitivi (bianchetti, biciclette, aperol, prosecchini, spritz ecc.. e di spuntini a base di crostini, tartine, patatine e olive: sembrano poca cosa ma in realtà abbondano di calorie ed il rischio di fare il pieno è pressoché garantito.

SÌ al controllo attento delle etichette nutrizionali, per confrontare i prodotti in apparenza simili. Si pensi alla differenza tra biscotti solo farina, latte e uovo e a quelli sovraccaricati di grassi oppure tra uno yogurt magro (40 calorie/etto) e una crema di yogurt da latte intero alla vaniglia o al malto (120 calorie/etto).

NO agli “assaggini” mentre spadellate ai fornelli: buttate giù un sacco di alimenti cui andrà poi aggiunto il pasto vero e proprio. Se proprio non potete fare a meno di masticare, sgranocchiate sedano, finocchi, carote o pomodori (no alla frutta secca!!).

SÌ all’attività fisica: il sofà, il bar e l’auto sotto il sedere anche per fare 100 metri vi mantengono i chili in più meglio dell’iperalimentazione.

NO ad un agonismo esasperato spesso riscoperto da uomini di 35-40 anni per riprendere un’attività sportiva magari abbandonata da tempo: chiedere troppo al proprio fisico può dare sorprese spiacevoli. I giovanissimi, invece, evitino i pomeriggi casalinghi, trascorsi alle prese con tv e giochi passivi.

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