Un primo passo verso una comunità inclusiva

Si è concluso il progetto Comunità per tutti!, dopo tre anni e oltre 9000 persone coinvolte, ci prepariamo a tirare le somme di questo percorso fatto con la comunità di Son Dong.

Il progetto intendeva contribuire ad aumentare l’inclusione sociale e scolastica dei bambini disabili appartenenti alle minoranze etniche del Nord del Vietnam. Il progetto fa parte di un programma pluriennale articolato su 3 componenti: prevenzione, riabilitazione ed inclusione, secondo una strategia d’intervento basata sulla metodologia del Community Based Rehabilitation. La CBR, riabilitazione basata sulla comunità, si avvale non solo di figure professionali, ma dell’intera comunità per migliorare le condizioni di vita delle persone affette da disabilità. Alla formazione di personale tecnico e specializzato si è quindi affiancato un lavoro di informazione e sensibilizzazione trasversale in tutta la comunità, dalle scuole alle famiglie, per favorire l’inclusione sociale.

Cosa è stato fatto?

Prevenzione. In molti casi, la causa dell’insorgere di problemi nei bambini, sono comportamenti scorretti da parte dei genitori durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambini e una poca preparazione del personale sanitario alla diagnosi precoce. Ecco perché la formazione è stata una parte fondamentale di questa componente del progetto.

60 medici, ostetrici, ginecologi, infermieri e 171 operatori sanitari formati alla prevenzione e alla diagnosi precoce della disabilità.

Più di 6000 persone raggiunte dalla campagna di sensibilizzazione alla prevenzione e all’inclusione.

Riabilitazione. La riabilitazione è fondamentale per permettere ai bambini uno sviluppo il più equilibrato possibile, sia fisico che psicologico. Spesso nel contesto rurale di Son Dong raggiungere i centri specializzati risulta difficile e costoso, in questa parte del progetto si è quindi pensato di creare degli spazi a livello locale, arredati con attrezzature specializzate utilizzabili per la riabilitazione. Seguendo l’approccio della CBR, sono stati avviati dui corsi di formazione per il personale sanitario locale, a cui si affiancheranno dei gruppi di mutuo-aiuto che saranno composti dalle famiglie.

3 centri di riabilitazione sono stati arredati con atrezzature specializzate

72 operatori sanitari formati alla diagnosi precoce e alla riabilitazione su base comunitaria e e 20 famiglie supportate nella creazione di gruppi di mutuo-aiuto

19 bambini hanno avuto accesso a cure specializzate grazie a “borse di riabilitazione” per il soggiorno e le spese mediche

Inclusione. Anche l’inclusione è fondamentale per facilitare lo sviluppo dei bambini disabili e non. E’ importante che la comunità impari ad essere aperta e a valorizzare le abilità e le attitudini di tutti i propri componenti. La scuola in questo senso è un luogo strategico dove cominciare questo lavoro e per questo si è deciso di partire dalla formazione degli insegnanti.

320 insegnanti formati all’inclusione scolastica, a lavorare con i bambini disabili e a progettare attività inclusive

9 scuole coinvolte nell’organizzazione di attività extracurricolari inclusive, con il coinvolgimento di più di 2000 bambini/e e ragazzi/e

Con più di 9000 persone coinvolte questo progetto ha dato il via a alla nascita di una comunità inclusiva nel distretto di Son Dong. La strada da fare è ancora molta ma con questo progetto la comunità ha potuto ricevere i primi strumenti di base per continuare in questo cammino. Nella formazione si è cercato di prediligere la modalità TOT (training of trainers) che prevede la formazione di persone chiave e particolarmente attive, che possano a loro volta essere formatrici, nella sensibilizzazione si è cercato di creare materiale coinvolgente ed utile per essere efficaci nei messaggi trasferiti e per il lavoro con le famiglie si è lavorato a stretto contatto con i leader locali e facilitando le reti informali tra le famiglie stesse.

E noi di GTV cosa abbiamo imparato?

La distanza delle famiglie dagli ospedali specializzati e i grandi costi da sostenere per trasporti, cure e soggiorno sono un ostacolo molto grande per le famiglie. Alcune non hanno mai portato i loro figli in un ospedale per questo motivo. Il progetto, tramite i gruppi di mutuo aiuto, ha facilitato lo scambio di esperienze ed i contatti tra famiglie con problemi simili. In alcuni casi, la riabilitazione di alcuni bambini è potuta avvenire perché più famiglie hanno viaggiato insieme.

La mancanza di informazioni su procedure, aiuti disponibili, le patologie e le cure possibili è anche uno dei principali ostacoli all’accesso alle cure stesse. Grazie al progetto, molte famiglie hanno avuto l’occasione di informarsi, di essere guidati dallo Staff di GTV, da leader locali preposti a questo o da altre famiglie con problemi simili e così nei comuni dove si è lavorato le famiglie sono più consapevoli e hanno imparato a conoscere tutte le possibilità a disposizione. L’informazione è essenziale.

Le metodologie interattive e partecipative sono le più indicate per poter aumentare le conoscenze degli adulti. Da alcune testimonianze dei primi corsi avviati nel campo medico, abbiamo appreso che formatori capaci e coinvolgenti fanno la maggior parte del lavoro in questo senso.

Le attività extracurricolari giocano un ruolo fondamentale per aiutare i bambini disabili a integrarsi al meglio nel gruppo della classe. Attraverso giochi e lavori di gruppo, dimenticano in qualche modo la loro disabilità, valorizzano ogni abilità per il bene del gruppo e, ovviamente, si divertono in compagnia!

Lavorare in una comunità significa lavorare a fianco delle autorità locali che sentono il progetto come proprio solo se sono coinvolte effettivamente nella gestione del progetto: aver fatto in modo che molte delle attività venissero svolte direttamente da loro ha significato poter raggiungere in maniera consistente tutti i risultati del progetto.

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