Una domenica alla scoperta della Brescia romana!

Con il miglioramento della situazione pandemica, abbiamo chiesto al nostro amico Stefano Pietta – in arte «steradiodj» – di suggerirci qualche spunto per una bella gita fuoriporta 100% accessibile. Lui ci ha invitati nella sua Brescia, dove la Fondazione Brescia Musei – che gestisce il Museo di Santa Giulia, il Parco archeologico Brixia – Brescia Romana, la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Museo delle Armi e il cinema Nuovo Eden – lavora da anni alla costruzione di esperienze museali all’insegna dell’accoglienza, del rispetto e della valorizzazione di ogni genere di disabilità e diversità.

Il Parco archeologico di Brescia romana – riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2011 assieme al complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia – è stato oggetto di un progetto di recupero archeologico e architettonico, che ha reso completamente accessibili i suggestivi luoghi che ne fanno parte. Il Santuario repubblicano e il Capitolium si possono visitare grazie all’ascensore che collega le diverse quote, mentre il teatro romano è accessibile da vicolo Fontanone. I visitatori possono usufruire anche di una sedia a rotelle da richiedere in biglietteria al personale di custodia. 

Nei Musei civici, inoltre, sono disponibili le visite guidate rivolte ad un pubblico di persone sorde e sordomute, condotte da un operatore museale interprete della Lingua italiana dei segni (LIS), con competenze storico artistiche.

La Pinacoteca Tosio Martinengo propone poi «Identikit di un dipinto», un laboratorio inclusivo e sperimentale, che fa conoscere i dipinti partendo dall’esplorazione sensoriale di diversi materiali.

Agli ospiti di comunità terapeutiche e centri diurni di riabilitazione psichiatrica è dedicato invece «Dalla storia alla mia storia», con l’obiettivo di condurre i partecipanti in stimolanti percorsi e attività per scoprire la storia della città e riconoscersi parte di essa. Per gli anziani e in particolare per gli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali c’è «Protagonisti del Novecento». Durante questi incontri le opere d’arte diventano strumento per far emergere ricordi e racconti personali che, intrecciandosi tra loro, danno vita a una grande storia corale. 

Un ricco itinerario supportato da materiali specifici è infine «Il filo di Arianna», dedicato a ciechi e ipovedenti ma anche ai visitatori interessati a riscoprire l’opera d’arte attraverso esperienze percettive plurisensoriali.

E con questi presupposti non ci resta che augurarvi una insolita e divertente domenica al museo!

 

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