A quattro mesi dalla sua apertura nel dicembre 2002, vi proponiamo una visita al Mart di Rovereto: ne vale davvero la pena per la grande varietà di opere originali presentate e per le magnifiche proposte messe in campo per il futuro!
Dopo le forme d’arte estreme esposte per l’inaugurazione, davanti ad alcune delle quali, come i pezzi del porfido sul pavimento, i pantaloni sporchissimi appesi ad un muro dentro una cornice, una strana macchina cigolante e una specie di igloo in vimini con l’anticamera in plexiglass, non pochi visitatori saranno rimasti perplessi. Bisogna però ricordare che l’arte è alla continua ricerca di nuove forme di espressione: se così non fosse saremo ancora ai graffiti nelle caverne del neolitico!
Per il 2003 il museo ha predisposto un ricchissimo carnet di eventi che lo consoliderà a livello nazionale ed internazionale come luogo di studio dell’arte e di tutte le altre forme di linguaggio della modernità.
Ecco alcuni degli appuntamenti di maggiore interesse. Dal 7 marzo al 30 aprile si potrà visitare la mostra “John Cage. Il silenzio della musica”, mentre il 16 maggio verrà inaugurata la rassegna dedicata al maestro roveretano Fausto Melotti “L’opera in ceramica” (16 maggio – 18 agosto). Da non perdere “Il racconto del filo. Cucito e ricamo nell’arte contemporanea” (16 maggio – 17 agosto) e “Skin-deep” (15 ottobre – 30 novembre) due mostre che indagano i campi più inusitati e originali della ricerca artistica del nostro tempo. L’anno si chiuderà con quella che si può definire una vera e propria mostra-evento: “La montagna tra arte e scienza. Da Leonardo a Beuys” (19 dicembre – 17 aprile 2004).
Mart è il (quasi) acronimo di Museo di Arte Moderna, cioè l’arte che inizia a fine ottocento con la crisi del positivismo. Si trova in corso Bertini a Rovereto ( è la città di DePero!) ed è una struttura dal punto di vista architettonico davvero interessante.
Si entra per una porta girevole dopo aver percorso un ampio cortile che si spegne sotto la grande cupola. Chi avesse difficoltà a camminare oppure è in carrozzina può chiedere l’apertura di una porta laterale. A disposizione due sedie a rotelle per chi non se la sentisse di fare il percorso a piedi.
Dentro non vi è la più piccola barriera architettonica né il minimo scalino e nemmeno un recondito angolino chi non sia raggiungibile comodamente. In ogni caso il personale è di straordinaria cortesia. Un comodo ascensore situato in fondo ad un piccolo corridoio sulla destra per chi entra porta a tutti i piani del museo. La visita alle sale si effettua girando attorno ad un grande cortile interno coperto da una struttura metallica. Fuori lungo Corso Bettini vi sono dei posti riservati ai disabili ma ci risulta che nel parcheggio sotterraneo ve ne siano altri. Per meglio comprendere il percorso artistico è anche possibile noleggiare un registratore e le relative cassette che, spazio dopo spazio, spiega le opere esposte.
Il biglietto è otto euro a persona ma i disabili e di loro accompagnatori possono entrare gratis.