Dresda, circa 750 mila abitanti, è considerata una delle città più belle della Germania poiché possiede un patrimonio artistico così ricco di capolavori da essere definita anche la “Firenze dell’Elba”.
Per avere un insieme della città, da non perdere assolutamente lo splendido panorama ammirabile dal ponte Augusto e dalla “Terrazza di Brühl” chiamata anche “Veduta del Canaletto”, fonte di ispirazione per numerosi pittori.
L’occasione per soggiornare e visitare questa straordinaria città mi è stata offerta da una vacanza-studio organizzata nello scorso agosto dall’Opera universitaria di Trento. Un enorme grazie va subito a Jacopo, il mio magnifico compagno di viaggio e di soggiorno: senza il suo aiuto non mi sarebbe stata possibile trascorrere, per le mie difficoltà di cammino, tre settimane lontano dalla famiglia.
Qualche giorno dopo il nostro arrivo a Dresda, il tranquillo fiume Elba incrementato dalle piogge copiose, ha esondato scatenando la più potente alluvione degli ultimi cinquant’anni. L’acqua implacabile ha spazzato via tutto: molte persone si sono trovate improvvisamente senza casa. Il lavoro ed i ricordi di una vita sono stati portati via in un momento ed il danno economico e culturale è stato incalcolabile. In questi momenti si riscopre un senso di unione e solidarietà reciproca: tutti hanno collaborato per uscire dal trauma.
Le immagini trasmesse in Italia del centro di Dresda allagato, hanno generato un certo panico e numerose ci sono giunte in quei giorni le chiamate dall’Italia da parte di famigliari angosciati. Per noi studenti però non vi sono stati problemi: le nostre abitazioni erano lievemente in collina dove l’acqua non è arrivata.
I disagi maggiori hanno riguardato gli spostamenti, già difficili per le barriere architettoniche spesso presenti e notevolmente aggravati dall’alluvione.
A Dresda le persone sono generalmente riservate ma cordiali se chiedi loro informazioni o se hai bisogno di aiuto.
La giornata-tipo di noi studenti iniziava verso le 7:30 con una sveglia un po’ faticosa, seguita da una rapida colazione e poi di corsa a lezione, in compagnia di Jacopo, Sandra, la nostra insegnante super sprint ed alcuni compagni di corso alloggiati nel nostro condominio. Il pomeriggio era spesso occupato da gite mentre nel tempo libero si andava in Neuestadt, la parte nuova, più giovanile e vitale della città. Qui si possono trovare locali per la sera dove trascorrere qualche ora all’insegna della buona musica e del divertimento. Alluvione a parte siamo riusciti a realizzare tutte le gite in programma, con i nostri eccezionali accompagnatori Crissi e Glent. La prima gita pomeridiana è stata a Pilnitz, sobborgo in collina e parte signorile di Dresda. Ad un certo punto ci siamo dovuti fermare: l’acqua ricopriva anche la strada.
Assolutamente da non perdere, un tour della città. Essa deve il suo splendore ad Augusto I, detto il Forte che ebbe da varie mogli e concubine ben 103 figli!!! Degni di nota sono la Frauen Kirche e l’Albertinum, museo cittadino danneggiato dall’alluvione: quasi tutte le sculture si sono sfregiate per la furia dell’acqua e al momento del nostro arrivo erano provvisoriamente sistemate alla rinfusa in un salone. Nel museo una grande attrattiva è rappresentata dal “Tesoro di Augusto”. Ben difficili da dimenticare pure le rampe di scale che ho dovuto sobbarcarmi per via dei montascale fuori uso per l’alluvione: anche qui determinante si è rivelato il supporto dei miei valorosi amici, in particolare di Jacopo.
Per un po’ di relax, dopo la visita al museo, la terrazza di Brühl è l’ideale. Da non dimenticare la “Altstadt”, parte vecchia della città, una grande area totalmente ricostruita dopo i micidiali bombardamenti congiunti inglesi e americani del 1945 che causarono la morte di migliaia di persone. La ricostruzione è tuttora in atto e se ne prevede il completamento entro il 2006.
Nel periodo della DDR (Repubblica Democratica Tedesca), la città non subì alcuna modernizzazione; circolava un solo tipo di macchina, la Trabant, con forti consumi di carburante e altamente inquinante. Anche le case rispecchiano la stessa struttura: palazzoni enormi, grigi e impersonali, compreso il nostro studentato internazionale composto da una decina di condomini di 17 piani, tutti uguali, senza attrezzature per disabili, eccetto l’ascensore. Il parco in cui sono immersi è però è meraviglioso con ampi viali, grandi alberi e fiori, tanto da creare un forte contrasto.
Prima di lasciare Dresda e rientrare in Italia è d’obbligo una visita lampo a Berlino distante tre ore di pullman. La capitale della Germania appare come un’enorme distesa di grattacieli mastodontici. Viste le dimensioni della città abbiamo puntato subito alla Porta di Brandeburgo, al momento in restauro. Non meno importante è il Reichstag, con la sua cupola maestosa (raggiungibile con l’ascensore) da cui si gode una meravigliosa vista panoramica: di notte lo spettacolo è ancora più affascinante.
A parte qualche piccolo disagio, nell’insieme, il mio soggiorno in Germania, è stata un’esperienza indimenticabile: i volti, i sorrisi, gli scherzi dei miei magnifici compagni, rimarranno per sempre scolpiti nel mio cuore.
Un grandissimo grazie a tutti!