Io e la mia famiglia avevamo il desiderio di trascorrere qualche giorno a Roma per visitare la città ed i suoi importanti monumenti storici. Abbiamo così cercato su alcune guide turistiche indirizzi di alberghi che potessero ospitare una persona disabile. Molte le telefonate, alcuni chiedevano se era possibile telefonare più tardi per una conferma che immancabilmente non arrivava. Poi tramite l’amico di un’amica di un amico ecc. siamo riusciti a contattare la persona giusta, scopriremo poi essere una impiegata di una agenzia turistica nei pressi del Vaticano, che ci ha indirizzati presso la pensione/albergo Villa Primavera gestito dalle Suore Ancelle dell’Incarnazione che si trova a circa 20 minuti di macchina dal centro, con tutte le assicurazioni che il posto è accessibile.
Quando abbiamo prenotato altre volte in albergo ci siamo sempre informati se la struttura era accessibile e le scelte sono andate naturalmente a quelle che hanno risposto positivamente con raassicurazioni del tipo “abbiamo già avuto ospiti in carrozzella” oppure “abbiamo un ascensore grande che porta alle stanze”, ecc., purtroppo però alla resa dei conti c’era sempre qualcosa che non andava, uno scalino all’entrata, l’ascensore troppo piccolo, la stanza non adeguata, degli scalini per andare in sala da pranzo, ecc… Esperienze comuni a tanti disabili. Quindi dopo la prenotazione e tutte le assicurazioni avute avevamo ancora il timore di trovare qualche difficoltà.
È venuto il giorno della partenza, in macchina fino a Roma da Trento sono circa seicento chilometri. Il viaggio per fortuna è andato tutto liscio, senza code, senza traffico e con qualche sosta, dopo otto ore arriviamo nella capitale. Usciti dall’autostrada ci siamo immessi nel grande raccordo anulare, il protagonista indiscusso di tutti i notiziari del CCISS per le code e gli incidenti che si verificano su questo tratto di strada, e non c’è da stupirsi perché le carrozzerie si sfiorano in ingorghi, scooter e motorini sfrecciano da tutte le parti facendo slalom tra le macchine ed alla fine sembra quasi un miracolo esserne usciti illesi. Dopo aver chiesto qualche informazione sulla direzione da prendere siamo giunti all’albergo, sbarrato da un cancello, suoniamo e ci viene aperto. Ad accoglierci la direttrice Suor Enrichetta che ci illustra le caratteristiche della struttura: più di 70 stanze con oltre 150 posti letto, ma oggi siamo gli unici ospiti! “Ma non preoccupatevi – ci assicura – domani ne verranno altri”. Arriviamo in camera e subito tutti i timori di un alloggio non accessibile svaniscono. La struttura è completamente attrezzata per ospitare disabili, le porte sono molto larghe, la camera è spaziosa, c’è un bagno abbastanza grande anche se privo di maniglioni, e in una stanza sul corridoio c’è una doccia apposita per chi vive in carrozzina. Ci sono poi due ascensori, uno che può contenere tranquillamente una carrozzina elettronica molto ingombrante (come la mia) e l’altro ancora più spazioso che può contenere perfino una lettiga. Anche la sala da pranzo è accessibile, senza impedimenti. Il preludio ad una bellissima vacanza! Dopo aver sistemato i bagagli andiamo a cena e poi, distrutti dal viaggio e dal caldo, andiamo a dormire.
Non vi racconterò tutto l’itinerario che ho seguito, non è il caso, vi racconterò invece come mi sono trovato a muovermi in una città così grande con una carrozzina elettronica: abbastanza male! Paradossalmente il disabile su sedia a rotelle esplora meglio una città perché deve stare attento ad ogni piccolo scalino e buca, che in una metropoli antica, o forse è meglio dire anche antiquata, quale è Roma, non mancano di certo. Rari gli scivoli e gli inviti per accedere ai marciapiedi, criminale poi è fare uno scivolo all’inizio di un marciapiede per poi piazzare un lampione qualche metro dopo che blocca il passaggio. In molti casi l’unica alternativa per muoversi rimane quella di stare sulla strada, cosa più facile a dirsi che a farsi visto il grande traffico e la sostenuta velocità delle automobili e dei motorini.
Dunque bisogna stare attenti alle buche ed a non farsi travolgere, per fortuna resta comunque il tempo per guardarsi attorno per vedere le bellezze architettoniche e storiche. Parlando con alcuni romani mi hanno detto che in occasione del giubileo del 2000 erano stati fatti dei percorsi appositi per i disabili in carrozzina e per i non vedenti, con delle postazioni nei punti più importanti con cartine in rilievo e scivoli, che però non sono stati completamente ultimati, e dunque si rischia di seguire un tragitto che ad un certo punto si interrompe… Se per muoversi in città ci sono delle barriere, queste spariscono per accedere alle chiese, ai musei, ecc. Tutti quelli che ho visitato hanno una rampa per superare i gradini d’ingresso, poi all’interno ci si può muovere senza problemi e dove ci sono degli scalini c’è abbinato lo scivolo, poi il personale addetto alla sicurezza o i custodi sono molto gentili e disponibili dare una mano ed indicare i percorsi migliori.
Da questo punto di vista nulla da eccepire, anzi me ne sono meravigliato. Così ho potuto visitare la cattedrale di San Pietro, la basilica di San Giovanni in Laterano, la Chiesa di Sant’Ambrogio e San Carlo, la chiesa di Santa Maria Maggiore, il Pantheon, ed anche i museiVaticani (con la meravigliosa Cappella Sistina) ed entrare al Colosseo, due strutture molto complesse che però sono rese accessibili da rampe, ascensori e pedane mobili.
Se gli edifici pubblici e turistici più importanti sono accessibili la maggioranza degli esercizi pubblici presentano delle barriere architettoniche, di solito uno o due scalini all’ingresso. Difficile trovare un bar o un ristorante dove poter entrare senza problemi e, fatto non irrilevante, spendere il giusto.
I trasporti pubblici meritano una citazione a parte in quanto non gli ho mai utilizzati però per scrupolo mi sono informato. Molti degli autobus sono accessibili attraverso una pedana mobile (tipo quelli utilizzati anche a Trento), ed anche il filo bus ed il treno locale, che ha una fermata nei pressi dell’albergo che porta in centro, hanno il pianale a livello del marciapiede e quindi accessibili.
Concludendo posso dire che la vacanza e andata bene, le difficoltà incontrate non erano insormontabili, e di essere abbastanza soddisfatto di come mi ha accolto la città di Roma. Tra i ricordi più emozionanti e toccanti che mi rimangono di questa cinque giorni romana è la messa celebrata dal Papa in San Pietro: quella domenica si canoninizzavano quattro nuovi santi e Giovanni Paolo II compiva 83 anni. Una “festa” con oltre trenta mila persone che in oltre due ore hanno unito la preghiera con applausi e cori di auguri.
Villa Primavera,
via Trevignano Romano 5, 00135 Roma
tel.: 0630810900 – fax: 0630810903
e-mail: saiv.primavera[AT]mclink.it
Sito con informazioni su monumenti e trasporti:
www.comune.roma.it/accacomune/Osservatorio